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Poker Mindset: l'importanza degli obiettivi mirati ai risultati, secondo Jared Tendler

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Ilaria Pernice
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Jared Tendler è un Mental Game Coach (Preparatore per gli aspetti mentali del gioco) che ha lavorato con oltre 300 giocatori di poker.

Il suo ultimo libro, "The Mental Game of Poker 2" (Gli aspetti mentali del poker 2), è il primo libro volto a far sì che si giochi con il giusto approccio in maniera costante. E’ disponibile in edizione economica e in e-book ovunque si possano acquistare libri. Ulteriori dettagli e informazioni relativamente a Tendler, al suo libro e alla sua attività di preparatore sono disponibili su: JaredTendlerPoker.com. Ecco una breve presentazione dell'argomento da parte dell'autore.

Gli obiettivi mirati al risultato recentemente sono stati aspramente criticati. La concezione convenzionale del poker è cambiata e ora suggerisce che porsi degli obiettivi solamente basati sui risultati, che siano denaro o titoli, è un grosso errore a causa della consistente varianza che caratterizza il breve termine. Se è possibile giocare incredibilmente bene ed essere fatto a pezzi in un cash game o non riuscire ad arrivare a premio in un torneo, che senso può avere porsi degli obiettivi per vincere denaro o titoli?
Ha senso porsi degli obiettivi connessi a denaro o titoli perché i risultati contano parecchio. Per mia esperienza, i giocatori che si pongono solo obiettivi basati sul metodo in realtà stanno cercando di diminuire il dispiacere per le perdite o di evitare il fallimento.

In un gioco in cui la varianza riveste un ruolo tanto sostanziale, a volte ci possono volere migliaia di mani o tanti mesi o persino di anni perché il proprio reale vantaggio nel gioco si palesi nei risultati ottenuti. A volte ciò porta a essere ingiustamente sconfitto e altre volte consente di essere immeritatamente premiato. Questo è il poker. Tuttavia, se mentalmente ci si lascia eccessivamente condizionare dai risultati per definire le proprie capacità, vincere renderà felici e perdere farà infuriare.

Anche se nessuno di questi risultati dipende minimamente da come si è giocato, le proprie emozioni sperimenteranno gli alti e i bassi di un ottovolante. Se poi si finisce in un periodo prolungato di sconfitte, si può andare in tilt, subendo la paura di perdere, e questo può portare a una perdita di motivazione e di fiducia. D’altro canto una varianza positiva può causare un eccesso di sicurezza che può comportare uno studio superficiale, un gioco fuori bankroll o un calo di concentrazione. Entrambi gli estremi possono portare a giocare malamente e a commettere degli errori. Questi sono tutti buoni motivi per cui si dovrebbe evitare di porsi degli obiettivi centrati sui risultati, ma il vero problema qui non è il risultato, è la reazione che si ha di fronte a questo risultato.

L’antidoto spesso proposto per evitare di essere eccessivamente centrati sui risultati ha finito per volgersi interamente nell’altra direzione. Invece di concentrarsi completamente sui risultati, ai giocatori viene detto di puntare interamente su metodo e qualità, cosa che porta più a migliorare nel gioco che a ottenere dei risultati finali. Gli obiettivi centrati sul metodo includono: giocare al meglio possibile, mantenere alta la concentrazione o migliorare il controllo delle proprie emozioni per non andare in tilt. Siccome non è possibile avere il controllo sui risultati a breve termine, gli obiettivi centrati sul metodo sono importanti in quanto se ne può avere il controllo totale.

Lo spostamento verso gli obiettivi centrati sul metodo in generale è un fatto positivo perché ha costretto i giocatori a riflettere maggiormente sugli aspetti mentali e tattici del proprio gioco che attualmente li portano ai successi a lungo termine. Tuttavia, ritengo che si sia andati troppo oltre.
Minimizzando l’importanza dei risultati,i giocatori hanno inconsapevolmente eliminato un elemento fondamentale che alimenta motivazione e orientamento. Se si salisse in macchina e anzichè scegliere una destinazione, ci si risolvesse solo a guidare, non si rischierebbe mai di perdere la strada o di prendere la direzione sbagliata perché non si è mai deciso dove andare. Si è solo scelto di guidare. Il successo nel poker non può arrivare in questo modo. Se l’unico obiettivo è giocare al meglio delle proprie possibilità, diventa difficile determinare se lo si è fatto e si può facilmente essere fuorviati nella convinzione di averlo fatto.

Gli obiettivi che mirano al risultato sono fondamentali perché determinano un punto d’arrivo. Gli obiettivi centrati sul metodo sono fondamentali perché determinano il modo in cui ci si arriverà. I due tipi di obiettivo funzionano in sinergia. Ponendosi come risultato di ottenere diciamo 50.000$ in un anno, poi si avrà bisogno di definire il metodo da perseguire per raggiungere l’obiettivo. Suggerisco un rapporto di 3:1 tra gli obiettivi da porsi rispettivamente tra quelli di metodo e quelli di risultato. Ad esempio, si può decidere che per ottenere 50.000$ all’anno (avendo realizzato 35.000$ l’anno precedente), c’è la necessità di ridurre drasticamente gli episodi di tilt, di lavorare maggiormente per migliorare la tattica, studiando cinque ore la settimana, e di aumentare il volume, evitando di interrompere troppo facilmente.

Concentrarsi troppo sui risultati o troppo sul metodo è un errore. Quando i due sono in sinergia, la motivazione per raggiungere i risultati è ravvivata dal metodo. Più successo si ha nel perseguire gli obiettivi centrati sul metodo e più possibilità ci sono di raggiungere gli obiettivi mirati al risultato, sebbene non sia sempre così. Fondamentalmente si deve definire quali obiettivi di metodo saranno d’aiuto nell’ottenere i risultati e questo non lo si sa sempre da subito. Aumentando la conoscenza e l’esperienza, si possono definire e raggiungere i propri obiettivi con più successo.

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Ilaria Pernice

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