I 5 Consigli di Bryan Devonshire Per Brillare Nel Main Event WSOP
Dopo tanti anni nel circuito dei tornei, Bryan Devonshire ha rinunciato alla carriera di giocatore professionista a tempo pieno per trovare un maggior equilibrio nella sua vita. Oggi passa molto del suo tempo lavorando come guida al Blue River di Frisco, Colorado, ma ogni anno continua a raggiungere Las Vegas, d'estate, per gettarsi nella mischia delle World Series of Poker.
Nel suo curriculum di giocatore di poker, con vincite di quasi 2,5 milioni di dollari nei tornei live, ci sono anche due deep run nel World Series Poker Main Event. Nel 2011 ha chiuso al 12° posto, incassando $607.882 e mancando di poco l'ingresso tra i November Nine. L'anno scorso si è ripetuto, chiudendo 25° per un altro premio di $286.900.
Anche se oggi è un giocatore di poker part-time, Devonshire è sicuramente un esperto quando si tratta di andare fino in fondo al Main Event WSOP. Per questo motivo, PokerNews gli ha chiesto i cinque migliori consigli su come fare bene nel torneo di poker più prestigioso del mondo.
Consiglio #1: Riposate Bene
"La prima cosa da fare per andare deep nel Main Event è cominciare ben riposati", raccomanda Devonshire.
"Stiamo parlando di una maratona sfiancante. Giocherete 12, 13 o 15 ore al giorno al Rio… ore davvero lunghe. Tornare a casa, stendersi e dormire bene prima di ricominciare è molto difficile, quindi dovete arrivare al Day 1 pronti e riposati".
Consiglio #2: Sistemate i Vostri Affari
"Sistemate tutti gli aspetti della vostra vita prima di sedervi a giocare nel Main Event", è il secondo consiglio di Devonshire. "Se arrivate in fondo, significa concentrarsi sul poker per due settimane di fila, ed è pericoloso farsi distrarre da altri pensieri".
"Il Main Event assorbe tutta la concentrazione possibile. Un errore e siete fuori, magari covando dei rimpianti che vi accompagneranno a lungo".
Consiglio #3: Siate Pazienti
"Gli iscritti sono tantissimi, il torneo è davvero lungo. Non si arriva a premio prima del Day 4. Molti mi chiedono quale secondo me può essere uno stack adeguato a fine Day 1, e io rispondo che dopo il Day 1 qualsiasi stack va bene", consiglia Devonshire.
"Al Day 2 si riparte con bui da 250/50, quindi anche se avete solo 5.000 chip sono comunque 10 big blind. Con lo stack di partenza [30.000] sono 60 big blind. Durante la mia deep run nel 2011, sono arrivato al Day 2 con 21.000 e da lì ho preso il volo. L'anno scorso ho raggiunto il Day 2 con 90.000, ma al Day 3 ne avevo 30.000.
"Sopravvivere è la chiave. Giocate piatti piccoli, in posizione - non c'è motivo di giocare piatti grossi senza senso. Molto meglio concedere un po' di valore atteso a costo però di rimanere nel torneo".
Consiglio #4: Fate i Compiti
"Nel prosieguo del torneo dovete cominciare a fare dei compiti a casa", continua Devonshire. "Quando tornerete a casa dopo una giornata di poker nel Main Even vi troverete già il chip count e il sorteggio dei tavoli, disponibili online. Il vostro lavoro a questo punto fa rima con Google. Avrete i nomi e le nazionalità di tutti i giocatori e cercarli online dovrebbe essere semplice".
"Se sono bravi, avranno dei risultati da qualche parte. Se non lo sono, magari sono bravi in altri aspetti della vita e potreste imparare qualcosa di interessante sulla loro personalità. In ogni caso vi sarete fatti un'idea della provenienza dei vostri avversari".
"Io di solito mi faccio un piccolo schemino coi nomi e le chip del mio tavolo e inizio a visualizzare da lì usando tutte le informazioni che riesco a trovare sui miei avversari. Per vincere la guerra dovete conoscere il nemico".
Consiglio #5: Adattatevi e… Scambiate Gli Occhiali Con Una Sciarpa
"Bisogna sempre adattarsi al tavolo, a prescindere dal torneo o dal Day in cui vi trovate", conclude Devonshire. "Il poker è un gioco di carte, ma anche di persone. Studiate i vostri avversari e traete le vostre conclusioni. Quando arriverete in fondo al Main Event, la gente comincia ad aprirsi come un libro. La pressione è estrema. Ci vuole tanto tempo per abituarsi e non tutti ci riescono".
"I tell diventano molto più evidenti perché la gente si concentra semplicemente sull'evitare gli errori. In più la pressione fa impazzire il cervello limbico. Molte persone cercano di nascondersi indossando occhiali da soli, ma sbagliano: meglio indossare una sciarpa".
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