Il dinosauro del poker: il Texas Hold'em Fixed Limit (9)

Luca Pagano

07 Ago 2012 3 min read

Il dinosauro del poker: il Texas Hold'em Fixed Limit (9) 0001

Torniamo ancora a parlare di gioco al flop nel TH Fixed Limit. Voglio subito precisare che quello che affrontiamo qui è per un verso specifico per questa modalità di gioco, ma in realtà si tratta delle basi stesse del TH, e di conseguenza mi auguro possa essere una buona guida anche per chi gioca a NL. La maggior parte dei pro (soprattutto americani) si è formata proprio giocando a Limit e crede ancora che questa specialità sia la scuola migliore per apprendere i principi del TH.

Lo abbiamo già detto, ma il flop è fondamentale perché è la fase in cui vediamo 3/5 del board: troviamo qui la maggior parte delle informazioni, sia per la nostra mano che per quella degli avversari, almeno potenzialmente. Infine è al flop che possiamo cercare di capire cosa gli avversari pensano della nostra mano.
Inoltre nel TH Limit il flop (come il preflop) appartiene alla fase della small bet, per cui puntare costa meno. Questo significa che facendo azione possiamo prendere informazioni ad un costo limitato, possiamo prendere free card (ne parleremo più avanti) e farci pagare la mani davvero forti. Al contrario diventa difficile (e sconsigliato) puntare con mani mediocri e cercare il bluff, tranne in situazioni di heads up contro avversari in grado di foldare.

Vediamo qualche esempio per evidenziare l'importanza di leggere il flop e agire di conseguenza. Supponiamo di aver rilanciato preflop con Q♣Q♥.
Flop 1: A♥9♣3♣: questo è un flop problematico per noi. C'è una overcard e un possibile flush draw di fiori. In questa situazione contro 1 solo avversario possiamo puntare se abbiamo il vantaggio della posizione, sfruttando il suo check iniziale, ma fuori posizione il mio consiglio è quello di fare check. Contro più avversari invece il check è da preferire in qualsiasi casi, dal momento che le possibilità che qualcuno abbia trovato un A o sia in draw è molto più alta.

Flop 2: J♣J♥3♠: anche questo è un flop pericoloso, ma con alcune differenze. Contro 1 solo avversario possiamo checkare: evitiamo di pagare una mano che già ci batte (Jx), ma nel caso in cui l'avversario non abbia un punto superiore al nostro, non sono molte le probabilità che la situazioni per lui migliori al turn. Anzi, a volte lo indurremo a tentare un bluff regalandoci chips. Se però oltre alla coppia sul board ci fosse un potenziale draw a scala (soprattutto con carte basse, ad esempio 5x5x4x) o colore, allora è preferibile effettuare una puntata per non regalare carte gratis.

Flop 3:J♦10♣3♦: la situazione è migliore rispetto alle precedenti, dal momento che non ci sono overcard rispetto alla nostra coppia di Donne. Ci sono però possibilità di draw a scala e/o colore. Qui puntiamo e rilanciamo sempre contro un avversario: non possiamo fargli pescare carte gratis e allo stesso tempo dobbiamo fargli pagare le draw o l'eventuale coppia di Jx. In un contesto dimultiway pot il discorso si complica. Di fronte alla passività generale dobbiamo puntare, cercando di far foldare qualcuno e di far pagare gli eventuali tentativi di "pesca". Se invece c'è azione da parte di più avversari, allora dovremo essere prudenti fino all'eventuale fold di fronte ad una serie di raise o reraise.

Flop 4: J♥6♣3♦: il flop migliore! Nessuna overcard, pochissima possibilità di draw. Contro un avversario puntiamo o in casi in cui l'oppo sia molto aggressivo possiamo check-raisare o provare slowplay per farci pagare il doppio al turn. Contro più avversari puntiamo e rilanciamo sempre.

Prima di continuare con l'analisi di altre situazioni di gioco al flop, vi propongo una tabella che riporta le probabilità che la nostra coppia trovi una overcard al flop. Può tornare utile. Alla prossima!