Poker e Trading: Hanno Davvero Qualcosa in Comune?
Secondo il Susquehanna International Group, una società di investimenti internazionale fondata dal trader di opzioni (e giocatore di poker) Jeff Yass, le abilità in grado di portare un giocatore al successo nel mondo del poker potrebbero rivelarsi più che utili per fare soldi (e non certo pochi) anche nel mondo del trading finanziario.
Yak è talmente convinto dell’interconnessione tra poker e trading, che fin dalla fondazione della compagnia nel 1987, continua ad organizzare dei tornei di poker live annuali per mettere alla prova il processo di ragionamento di chi aspira ad un lavoro.
Verità o provocazione? Per capirne di più sull’argomento e per riuscire ad evidenziare quali siano le qualità che possano portare al successo tanto nel poker quanto nel trading, abbiamo provato a discuterne con Roberto Bande, curatore del sito Guadagnare-Opzioni-Binarie.it, una delle principali guide al trading online disponibili oggi in Italia.
Poker e trading: una questione di informazioni incomplete
In una mano di poker, le informazioni a disposizione sono limitate essenzialmente a:
- il valore delle proprie carte
- le carte sul board
- gli stack sul tavolo
- le azioni degli degli avversari.
Nel trading, in maniera non molto dissimile, gli operatori non hanno mai la possibilità di conoscere quanto vorrebbero - ma devono agire sulla base di informazioni parziali e di calcoli statistici che non possono mai essere sicuri al 100 percento.
"Gli elementi noti ad un trader," spiega Bande, "sono il valore dell'asset con il quale intendono operare, ed i prezzi delle opzioni. Purtroppo nessuno è in grado di conoscere il dato più importante, quello più rilevante al fine della riuscita dell’investimento: l'andamento del mercato."
In entrambi i casi, le due attività sembrano dunque svolgersi intorno ad informazioni limitate, e dalle quali è possibile tratte un profitto / un successo soltanto qualora si riesca ad interpretare in maniera corretta i pezzi del puzzle disponibili.
"Quando si riceve una mano al tavolo da poker, il giocatore deve decidere se chiamare - o rilanciare - la puntata iniziale e continuare a giocare, oppure foldare e attendere la mano successiva. Nel trading, essenzialmente, le cose sono assolutamente identiche," continua Bande
Nuova mano, nuova corsa
Se un giocatore riceve AxAx, sa che più o meno avrà l'80/85% di probabilità di vincere la mano (contro uno o due giocatori). Con 2♥2♠, invece, le sue probabilità di portare a casa un piatto contro gli stessi player si riducono a circa il 50%.
Consapevoli di questo, i giocatori di poker sono in grado di scegliere con quali mani continuare a giocare e quali foldare, cosa che permette loro di selezionare i momenti di una partita che garantiscono loro le migliori opportunità di successo.
Anche se la cosa potrebbe non essere chiara a tutti, Bande ritiene che i trader condividano con i professional poker player una meccanica piuttosto simile.
"Senza entrare in dettagli troppo tecnici, quando utilizzano le opzioni, i trader hanno l'abilità di calcolare il loro potenziale profitto. I trader che sanno fare il loro mestiere, capiscono immediatamente quanto investire in un titolo equivarrebbe a giocare uno spot sbagliato, o comunque con scarse possibilità di vincita."
"Personalmente, da trader, io penso che nessuno dovrebbe mai improvvisarsi esperto di trading e mettere i propri soldi a rischio con investimenti non calcolati. Esattamente come un giocatore di cash games non dovrebbe mai giocarsi il suo bankroll con 2♣7♦ off da UTG."
Il poker ed il trading sono una questione di velocità
Dopo aver piazzato un'operazione oppure dopo aver valutato la forza della propria mano, sono molti i fattori che possono cambiare le probabilità iniziali.
Uno dei punti in comune tra il trading e il poker è l'abilità di apprendere nuove informazioni e utilizzarle a proprio vantaggio.
"Nel poker, questo accade quando il dealer volta il flop ed eventualmente il turn e il river: con queste carte, i giocatori sono in grado di ricalcolare le loro probabilità di vittoria e decidere se valga la pena proseguire nella mano o meno."
"Allo stesso modo, nel trading, esiste il bisogno costante di adattare le nuove informazioni, dato che i mercati sono in costante mutamento e persino le opzioni dal più alto indice di profitto possono rivoltarsi contro un trader."
I migliori trader, secondo Bande, esattamente come i migliori giocatori di poker, sono capaci di adattare e ricostruire la propria strategia a seconda delle nuove condizioni.
Nel poker, come nel trading, occorre essere freddi e razionali
Anche se i migliori giocatori di poker ed i migliori trader ragionano in maniera simile, ci sono delle differenze tra chi gioca a carte in maniera competitiva e i mercati finanziari.
Per esempio, oggi i trader si devono affidare soltanto alle informazioni che hanno, dato che la professione si è spostata sempre più sulle piattaforme online. I giocatori di poker, invece, hanno l'abilità di bluffare e manipolare le emozioni dei loro avversari al tavolo.
In ogni caso, i professionisti di entrambi i campi sono capaci di eliminare l'emotività e impedire che questa influenzi la strategia che hanno definito, riguardo al tipo di rischio che sono disposti a prendere, e sono in grado di gestire le loro posizioni quando si presentano nuove informazioni.
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