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Poker Live in Europa: il caso austriaco

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Nicola Pagano
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Poker Live in Europa: il caso austriaco 0001

In Italia la situazione del poker live continua a vivere la sua fase di "folle anarchia", per cui in alcune zone del nostro paese si gioca senza controllo, in altre si gioca con buy-in diversi a seconda degli accordi con le Questure di competenza, in altre ancora i circoli vengono chiusi. In quest'ultimo caso, sono ormai all'ordine del giorno i ricorsi in giudizio e anche qui i risultati sono imprevedibili.

Significativi del disordine legislativo in cui versa il poker live, sono stati i diversi esiti giudiziali nei casi del "Cotton Club" di Roma e dell' "All Stars" di Camalò Povegliano, in provincia di Treviso.

Nel primo caso la sezione Prima Ter del Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dall’Associazione Culturale con la quale si chiedeva l’annullamento del provvedimento di chiusura temporanea del locale, per aver violato il divieto di organizzazione e svolgimento di tornei di poker texano (fonte Gioconews).

Nel secondo il Giudice del Tribunale di Treviso ha sovvertito le decisioni della Questura che, oltre ad aver fatto chiudere il locale, aveva accusato i gestori del club di reato penale. Il club resta comunque temporaneamente chiuso, ma è venuta meno l'accusa e condanna per gioco d'azzardo, a testimonianza che non ci possono essere valutazioni ed eventuali sanzioni diverse all'interno del territorio nazionale.

Tuttavia, se in Italia continua a mancare una legislazione che metta ordine all'interno di questo settore (e che andrebbe a tutto vantaggio del gettito erariale), anche in altre parti d'Europa non si sorride. La vicina Austria non fa eccezione.

La Corte Costituzionale del nostro vicino d'oltralpe, si è riunita nei giorni scorsi per decidere se il poker può essere classificato come gioco d'azzardo o meno.

Pietro Zanoni, proprietario e gestore del Concord Card Casinò, ha presentato una denuncia alla Corte Costituzionale per evitare la chiusura di tutti i circoli e casinò privati che operano nel settore del poker live.

Infatti il Gaming Act austriaco, entrato in vigore quest'anno, prevede che l'offerta di poker live sia limitata ai casinò in possesso di una regolare licenza, il cui bando è però fermo da 3 anni.

Secondo Zanoni "lo Stato intende estendere il suo monopolio con il nuovo regolamento. Il poker è un normale gioco di abilità con le carte." A questo punto, sempre secondo il proprietario del Concord, si rischia la paralisi del gioco live in Austria o la deriva nell'illegalità. La sentenza della Corte Costituzionale è attesa al termine dell'estate. (fonte PokerNews Germania)

Mal comune mezzo gaudio, si potrebbe dire. Ma non ci sembra questo il caso...

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Nicola Pagano

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