Ancora un Duro Colpo per Macau: Rapina Milionaria al Wynn Hotel
I problemi in quel di Macao non sembrano finire mai, nonostante alcuni tra i migliori giocatori al mondo e i maggiori gambler del pianeta continuino a frequentare uno dei posti più avvenieristici e famosi per poter giocare ai tavoli di cash game high stakes.
A rendere ancor più complicata la situazione, per quella che è considerata a tutti gli effetti la Mecca del gioco d'azzardo cinese, arriva la notizia di un furto subito da uno dei casinò più importanti e frequentati di tutta Macao.
Stando a quanto viene riportato su Yahoo Finance, è stato piazzato un colpo da ben 258 milioni di dollari ai danni di una compagnia capace di portare tanti VIP sull'isola, e che secondo i primi rilievi opera nel Wynn Macau, struttura a 5 stelle che rappresenta uno degli hotel più avvenieristici di Macao, nonchè dell'intera Asia.
I vertici della Dore Holdings, il nome della compagnia che ha subito il furto, fa sapere che, sempre in base a un primo rilievo, si è trattato di un 'lavoro' svolto dall'intero, con un impiegato della compagnia che ha portato via quanto più denaro possibile.
Le prime conseguenze di questo furto sono state terribili per Wynn Macau, che avrebbe già subito una flessione del 9% del valore dei propri titoli sui mercati internazionali, anche se la conseguenza più grave potrebbe arrivare a livello legale, visto che i vertici della struttura potrebbero essere considerati parzialmente responsabili del furto.
Un evento che sicuramente non fa bene all'economia di Macau, almeno sul fronte del gioco, nonostante gambler del calibro di Phil Ivey, Alec Torelli, Richard Yong, Tom Dwan e Tom Hall continuano a frequentare questa location per disputare ricchissime partite di cash game, talvolta ai livelli da 4.000/8.000 dollari, con un clamoroso flusso di milioni.
E a causare la netta flessione nel giro di denaro in quel di Macau, ci ha pensato il governatore cinese Xi Jinping, il quale ha fatto un vero e proprio giro di vite: limitazione del numero di turisti che possono visitare l'isola, monitoraggio del flusso di denaro e soprattutto pubblicità negativa sul gioco d'azzardo in territorio cinese. Il risultato? Un calo del mercato del gioco a Macau del 56% nel giro di un anno e mezzo.
Appare in ogni caso difficile che l'industria dei casinò, in quel di Macau, possa subire una flessione tale da perdere il titolo di 'Mecca cinese del gioco'. Casi come il furto alla Wynn Macau non aiutano di certo. La campagna quasi denigratoria del governo cinese, nemmeno.
In ogni caso, il sostegno sempre più flebile da parte delle compagnie esterne come la Dore Holdings, la vittima dell'ultimo 'colpo', rende sempre meno solida l'industria in quel di Macau. Ma finchè ci saranno grandi pokeristi e ricchissimi gambler pronti a giocare, è assai probabile che questo grande business continui.
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