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Il poker da torneo è abilità. Lo dice la Cassazione, confermando 9 sentenze precedenti

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Nicola Pagano
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Il poker da torneo è abilità. Lo dice la Cassazione, confermando 9 sentenze precedenti 0001

Svolta nel panorama del poker live. La terza sezione penale della Cassazione conferma che i tornei di poker sono un gioco di abilità e di conseguenza, dal punto di vista penale, che organizzare un torneo di "poker texano"non è reato.

Vediamo l'antefatto. Alla fine del 2010 la Guardia di Finanza compie un blitz all'interno di un circolo di Palermo, dove si svolge un torneo di TH con buy-in di 30€. Più di 40 persone vengono segnalate all'autorità giudiziaria e il locale viene chiuso e posto sotto custodia.

Da quel momento, avventori e proprietari del locale, iniziano una battaglia legale che li porta, dopo aver visto il primo ricorso respinto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale palermitano, ad ottenere dal Tribunale delle Libertà di Palermo l’ordinanza di dissequestro del locale . Motivazione: secondo i giudici “nel poker in modalità torneo, l’abilità dei contendenti è un fattore determinante rispetto all’alea.”

Quello che accade ora, dopo due anni, ha un valore che potrebbe essere decisivo per la questione del poker live in Italia.

Come detto, la Cassazione ha accolto il ricorso degli imputati, sentenziando che: "...Come già affermato di recente da questa Corte, proprio in una fattispecie analoga (sezione 3, 12.10.2011), non integra il reato di esercizio di gioco d'azzardo l'organizzazione di tornei di poker texano (cosiddetto Texas Hold'em), in quanto giochi di carte organizzati in forma di torneo (ove la posta in gioco sia costituita esclusivamente dalla sola quota d'iscrizione) sono considerati giochi d'abilità e non di azzardo. Nell'occasione, è stato anche precisato che la mancanza di una disciplina per il poker sportivo non a distanza non rende illecito il gioco, operando infatti la Legge del 4 agosto 2006, articolo 248, articolo 38, di conversione del DL 4 luglio 2006 n. 223". In altre parole, questo significa che il poker sportivo (cioè il TH nella modalità torneo senza rebuy) è legale in Italia.

Non ci inoltreremo sul tema delle conseguenze che questa sentenza potrà avere per i circoli, anche perché se questo è un grande passo in avanti, restano aperte sostanziali lacune sul fronte della legittimazione di questo settore.

Per prima cosa, manca una regolamentazione dell'attività di gioco sul territorio. Manca cioè il famoso regolamento che dovrebbe essere promulgato da AAMS, collegato al bando di concorso per la concessione di mille licenze di operatore autorizzato, contenuto nel "Decreto Milleproroghe" e rinviato da quasi due anni.

In secondo luogo, e questo è bene precisarlo, se attraverso questa sentenza è fatto salvo l'aspetto penale, non altrettanto avviene per quello amministrativo, per il quale gli organizzatori di tornei potrebbero essere sottoposti a verifiche (ed eventuali imposizioni) di tipo fiscale.

Ciononostante va ribadito che si tratta di un grande passo in avanti per tutto il movimento e che questa sentenza recupera 9 precedenti casi giudiziari terminati con ricorsi favorevoli a giocatori e organizzatori. Ecco l'elenco.

SENTENZADATACIRCOLO
TRIBUNALE DI GENOVAset-10GENOVA
T.A.R. PUGLIA28-apr-11TARANTO
TRIBUNALE DI CARRARAgiu-11AVENZA-CARRARA
TRIBUNALE DI PRATOnov-11PRATO
CORTE DI CASSAZIONE PALERMO25-nov-11PALERMO
TRIBUNALE DI LECCEgen-12LECCE
TRIBUNALE DI MILANOdic-12SEGRATE
TRIBUNALE DI PERUGIAgen-13PERUGIA
TRIBUNALE DI LUCCAgen-13LUCCA

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Nicola Pagano

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