Strategia per le Partite con Limite Fisso – Parte Due
Ndr: continua in questo articolo l'analisi che Luca Pagano ha iniziato nel precedente articolo della propria rubrica. Il Pro di PokerStars approfondirà oggi l'analisi degli aspetti matematici che caratterizzano il poker nella versione giocata con limiti.
Stiamo capendo un punto essenziale: il limit è un tipo di hold'em in cui prima di tutto bisogna cercare di "ottimizzare" la carte che si hanno. Per fare questo è indispensabile un certo "atteggiamento" matematico, soprattutto per poter determinare se nel proseguire una mano esiste un corretto rapporto tra il valore del piatto, le chips che dobbiamo investire per poterlo vincere e la probabilità di pescare una delle carte decisive per noi.
Non che nel no limit manchi l'importanza delle cosiddette pot odds, ma spesso proprio perché il rilancio può essere molto alto e consente di andare in all in, diventa quasi impossibile valutare correttamente le pot odds e ci si deve basare su altri fattori per operare la scelta.
Non si può non sottolineare un altro aspetto decisivo che differenzia il limit dal no limit: il bluff. Il bluff, anche se spesso diventa una tecnica sopravvalutata, è certamente importante nel no limit, soprattutto perché è realizzabile attraverso la "forza" del rilancio: possiamo anche avere un punto inferiore al nostro avversario, ma se riusciamo ad individuarne la debolezza, con un forte rilancio possiamo pensare di strappargli il piatto, pur partendo da una situazione di svantaggio.
Nel limit questo è decisamente più difficile, dal momento che chiamare un raise costa relativamente poco, ma non impossibile. Si tratta di un bluff più "tecnico", basato sulla lettura pressoché perfetta dell'avversario, della sua mano e della sua capacità di "foldarla".
Molto più spesso nel limit si tende ad utilizzare il cosiddetto semi-bluff, ovvero un bluff fatto quando in mano abbiamo comunque un progetto per realizzare una combinazione vincente (una scala o un colore ad esempio): da un lato stiamo bluffando perché al momento potremmo non avere la mano migliore, tuttavia c'è anche la concreta possibilità che, pescando la carta giusta, lo diventi.
Che nel limit questa tecnica sia molto usata è una conseguenza diretta del fatto che si tende a giocare molte più drawing hands. E questo ci porterebbe a parlare di tecniche quali il check-raise o il raise for the free card…
Ma senza dilungarci, è ormai chiaro che il limit è un gioco molto "tecnico", certamente meno fantasioso e "adrenalico" del no limit, ma che richiede studio e pazienza, una mente incline alla matematica e molto disciplinata.
Per questo motivo molti professionisti sostengono che una solida preparazione di limit consente ad un giocatore di applicarsi con buoni risultati anche al no limit, mentre non è così scontato il contrario!