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Poker Strategy: buy-in e stop loss nei vari tipi di cash game

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Poker Strategy: buy-in e stop loss nei vari tipi di cash game 0001

Oggi parliamo di poker cash game e in maniera specifica di un argomento decisivo per un buon approccio a questa specialità: la gestione dei propri soldi!

Nel cash game, quando diciamo gestione dei soldi, intendiamo tre cose: il bankroll (ovvero il nostro budget complessivo rapportato agli obiettivi che ci poniamo nel gioco), il buy-in (ovvero lo stack con cui sedersi al tavolo) e lo stop-loss (il numero massimo di buy-in che siamo disposti a perdere in una sola sessione, quando ci va male!).

Per il momento tralasciamo il bankroll, di cui parleremo in altra sede, anche se il mio suggerimento rimane quello di essere sempre abbastanza deep in rapporto al livello di gioco scelto: diversamente l'esperienza pokeristica può risultare davvero molto stressante, sia che si giochi per diletto che per profit.

Cominciamo invece dall'aspetto buy-in. E' abbastanza noto che esistono 3 strategie legate alla quantità di chips con le quali iniziare la sessione: la short-stack strategy (in media 25-35 bb), la medium-stack strategy (50-60 bb) e la big stack strategy (di solito 100 bb o superiore).

Si comprende facilmente come la prima lasci poco posto alla fantasia, sia nella scelta delle hole cards, sia nella possibilità di giocare le draw. Quando la si sceglie, è necessario adottare un gioco solido: mani buone e rilanci preflop o al max al flop, pronti a mettere tutte le chips in mezzo (se parliamo di no limit).

La big stack strategy naturalmente è l'opposto: consente di giocare maggiormente con il board, di essere più loose, di cercare qualche bluff sofisticato al turn o al river. La medium stack è un ibrido tra le due.

Se siamo giocatori esperti o già allenati ad un certo tipo di gioco/livello, in linea di massima la big stack strategy è quella che consente maggiore possibilità di guadagno, di far valere le proprie skills e anche di divertirsi. Ma non sempre è detto che sia la scelta da adottare, soprattutto se ci stiamo addentrando in un "terreno nuovo" e abbiamo poca esperienza (un nuovo livello, una tipologia di gioco diversa).
In questo senso, procediamo distinguendo tra le specialità di cash game più diffuse in Italia: il Texas Hold'em No Limit, il TH Fixed Limit e il Pot Limit Omaha.

Se stiamo iniziando la nostra avventura nel cash game TH No Limit, il mio consiglio è quello di sedersi al tavolo con stack ridotti, dal minimo consentito a poco più. Insomma una short stack strategy, ovviamente impostata sulla fase preflop: eviteremo grossi errori con il board e avremo meno paura di andare ai resti quando si presenta l'occasione. Non possiamo avere paura di chiamare un all-in preflop dopo aver tribettato!
Questo approccio al cash game si adatta bene anche a giocatori più esperti ma che hanno una certa propensione per il gioco preflop e lo interpretano con aggressività. Oppure a chi è abituato a giocare sit&go, dal momento che la situazione dei 25-30 bb è abbastanza normale in questo tipo di torneo.

Se invece passiamo al Pot Limit Omaha, dobbiamo tenere presente che si tratta di una specialità abbastanza drawy, dove è più importante giocare con il board, alla ricerca di un punto forte come scala, colore o full. Dobbiamo poter "pescare" le carte, quindi il gioco nella fase preflop è meno decisivo. Abbiamo bisogno di chips per poter vedere le varie streets e vogliamo incassare un bel pot quando chiudiamo un punto importante. Per questo la short stack startegy non va bene. L'ideale è la big stack, ma qualche rischio di finire ai resti c'è, soprattutto al flop: se questo ci spaventa, possiamo ridurre l'impatto psicologico dell'all-in adottando una medium stack strategy.

E se invece ci interessa il TH Fixed Limit? Questa è una tipologia di poker dove la varianza all'interno di una stessa sessione è alta, si arriva molto spesso fino al river e gli "scoppi" sono frequenti. Al tempo stesso bisogna saper giocare con il board e poter vedere un buon numero di mani. Per questo motivo ci servono abbastanza chips. Teniamo presente però che il Fixed Limit ha due modalità di puntata: preflop e al flop si gioca su multipli del bb, mentre al turn e river si raddoppia, ma il rilancio è sempre limitato. Pertanto ritengo che 100 bb possano essere sufficienti.

Concludiamo infine con il concetto di stop loss. Quando le cose vanno male, dobbiamo saper mettere uno stop alle perdite, fermarci e analizzare a mente fredda quello che è successo. Qual è il numero massimo di buy-in che possiamo perdere in una sola sessione? La risposta dipende dal nostro atteggiamento mentale, dal budget e dalla stretegia di stack che scegliamo. Se entriamo con poche chips, penso che lo stop loss si aggiri sui 5 buy-in, dopodiché si rischia di non giocare più al meglio. Per la medium stack strategy il limite andrebbe messo a 3, mentre per la big ad un solo "re-entry". E se giocate a TH Fixed Limit con 100 bb e li perdete tutti, in quel caso vi consiglio di fermarvi e di riflettere su quanto accaduto, perché sicuramente c'è qualche leaks nel vostro gioco!

Desidero terminare questo argomento, sottolineando proprio l'importanza dello stop loss. Non è soltanto un sistema importante per avere a fine anno un risultato positivo, ma soprattutto per difenderci dal rischio di un gioco compulsivo, per il quale rischiamo di perdere di vista ciò che in realtà il poker dovrebbe essere: un divertimento prima di tutto, che solo in un secondo momento è giusto possa diventare anche una professione.

Alla prossima!

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