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Poker basics: pot odds e implied pot odds (1)

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Nicola Pagano
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Poker basics: pot odds e implied pot odds (1) 0001

Rivedere i concetti fondamentali del poker americano può sembrare una perdita di tempo per chi gioca a TH già da un po' di tempo. In realtà, più si cresce attraverso le tante e complesse sfaccettature di questo bellissimo gioco, più diventa importante non perderne di vista i "fondamenti".

Riteniamo quindi che questo spazio possa essere utile un po' a tutti, sia a chi è un giocatore "intermedio" sia ovviamente a chi si è avvicinato al poker da poco.

Parliamo di concetti di matematica applicati al Texas Hold'em, parliamo cioè di pot odds e implied pot odds.

Le pot odds sono il rapporto tra il valore del piatto e la puntata di un ipotetico avversario che dobbiamo valutare se chiamare. Il valore del piatto è dato dalle chips che già ne fanno parte, più quelle puntate dal nostro avversario.

Es.: su un piatto di 10€, l'avversario punta 5€. La size del pot è: 10€ + 5€ = 15€

Se dividiamo la dimensione del piatto per le chips che dobbiamo mettere per chiamare la puntata, otteniamo le nostre pot odds. In altre parole, facendo riferimento all'esempio precedente:

Pot odds: piatto totale/ammontare per il call = 15/5 = 3/1

Le nostre pot odds in questo caso sono di 3 a 1.

Fino a qui è abbastanza semplice. Questa situazione è perfettamente applicabile se siamo in heads up o se siamo gli ultimi a parlare. Ma se c'è qualcuno che deve ancora agire dopo di noi? In realtà non possiamo sapere esattamente cosa accadrà: ci saranno uno o più call, folderanno tutti, ci sarà un rilancio? Purtroppo non lo sappiamo, ma possiamo effettuare una stima di massima, in base alla percezione che abbiamo del tavolo. Ad esempio, se dopo di noi agisce una cosiddetta calling station, possiamo con buona probabilità pensare che chiamerà i 5€ della puntata. Questi 5€ vanno aggiunti alla pot size, per il calcolo delle pot odds.

In sostanza, il piatto diventa: 10€ (pot) + 5€ (puntata) + 5€ (call del giocatore dopo di noi) = 20€

e di conseguenza le pot odds sono ora: 20/5 (il nostro call) = 4/1

Inoltre, dobbiamo anche poter valutare se il nostro call, nel caso portasse ad un miglioramento della mano sulla successiva street, possa venire pagato dall'avversario (o dagli avversari). L'esempio più semplice per comprendere questo concetto, è la tipica situazione in cui al flop siamo in flush o straight draw (progetto a colore o a scala). La domanda da porci è questa: se al turn completiamo il nostro progetto e andiamo in vantaggio, riusciremo ad ottenere altre chips dagli altri giocatori? Nel caso in cui la risposta sia positiva, quelle chips vanno aggiunte per il calcolo delle pot odds.

Anche in questa situazione si tratta di fare una previsione, una stima, ma è importante per compiere la scelta giusta. La decisione si basa quindi su quelle che in gergo vengono chiamateimplied pot odds.

Giunti a questo punto, una domanda sorge spontanea: come utilizziamo questi concetti? Tutto diventa chiaro quando paragoniamo le pot odds alle probabilità che abbiamo di migliorare la nostra mano, centrando uno degli out necesaari per il nostro progetto. Ma di questo parleremo nel prossimo appuntamento.

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Nicola Pagano

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