New school vs Old school (2° parte)
Riprendiamo il confronto tra il vecchio Texas Hold’em e lanuova scuola, quella rappresentata dai giocatori che principalmente vengono dall’online. La differenza si riassume in due contrapposizioni principali: atteggiamento loose aggressive (new school) vs tight aggressive (old school) e maggiore pressione nella fase preflop da parte di chi appartiene alla scuola dell’online.
E’ sicuramente una questione di stili e preferenze individuali, tuttavia bisogna ammettere che la nuova generazione di player con il suo gioco imprevedibile e votato all’attacco, sta raccogliendo risultati e mettendo a dura prova i giocatori “vecchio stile” come me. Qualche contromossa quindi va trovata, soprattutto se “speware” non è il vostro forte.
La prima cosa che ci dobbiamo chiedere quando siamo al tavolo e sicuramente abbiamo la compagnia di almeno un giocatore loose aggressive, è quale sia il nostrolivello di aggressività. Fino a che punto siamo disposti a rischiare tribettando o anche mettendo in mezzo tutte le nostre chips? In base alla risposta che ci diamo, siamo in grado di scegliere correttamente le nostre starting hands. Più “coraggiosi” siamo, più ampio potrà essere il range; al contrario dovremo essere più prudenti.
Naturalmente questa scelta va commisurata anche e soprattutto con la posizione al tavolo. Se il giocatore più aggressivo parla dopo di noi, allora la selezione delle starting hands deve essere più controllata. Oppure noi dobbiamo avere più coraggio! L’importante è che di fronte alle sue tribet frequenti non ci limitiamo sempre al call: andremo a giocare al flop da fuori posizione e se non troviamo un punto saremo spesso costretti a foldare di fronte alla c-bet dell’avversario. Se abbiamo scelto di aprire con una mano che ci fa sentire fiduciosi, non dobbiamo avere esitazioni a forbettare per riprendere il controllo della situazione. Diamo l’immagine di essere tight aggressive? Bene, sfruttiamola!
Non esiste una tabella di mani di partenza valida per tutti perché, come detto, essa dipende dal livello di aggressività individuale. Tuttavia qualche consiglio mi sento di darlo. Ad esempio io sconsiglio di giocare le prime fasi di un torneo, quando il tavolo è aggressivo, mani come gli Assi deboli, KT, K9 e coppie basse. E attenzione anche ai suited connectors, perché quanti più sono i giocatori aggressivi al tavolo, tanto più pericolose e difficili da giocare diventano queste carte.
Se davvero siete degli appassionati di queste mani e soprattutto sapete giocarle bene dal flop in poi, allora il mio consiglio, anche se passerò per un “eretico”, è quello di limparle. L’eventuale tribet sarà meno pesante da chiamare e probabilmente attirerà qualche altro giocatore nel piatto, creando un multiway pot, l’ideale per giocare i suited connectors.
Un altro suggerimento è di stare attenti al “sandwich”! No, non è un consiglio di tipo alimentare, ma solo di attenzione alla nostra posizione rispetto agli avversari. Se ci troviamo presi in mezzo tra due (o più) avversari aggressivi dimentichiamoci il call sul raise del primo di questi. Se entriamo in gioco, facciamolo solo tribettando (e quindi scegliendo una mano adeguata per noi…) l’original raiser.
Il discorso cambia un po’ quando invece abbiamo il vantaggio della posizione rispetto a chi gioca in maniera molto aggressiva. In questo caso possiamo permetterci qualche call in più e soprattutto con un range di mani abbastanza aperto, poiché è possibile non trovarsi nettamente dominati.
Riassumendo, i miei consigli per difendersi dai giocatori “new school” sono: adeguata selezione delle starting hands rispetto al nostro livello di aggressività e a quello del tavolo; corretta valutazione della posizione al tavolo in senso assoluto e rispetto ai giocatori più loose aggressive; e infine ricordarsi che la miglior difesa è sempre l’attacco!
Senza dimenticare che molti giocatori della nuova scuola sono davvero dei vincenti e che quindi c’è molto da imparare da loro. Alla prossima!