Jordan Griff e gli "Aiuti" della curva a Tamayo: potrei fare causa
C'è una coda e nemmeno tanta carina al tavolo finale del $10.000 Main Event WSOP 2024.
Da una parte le polemiche che prendono di mira il neo campione del mondo Jonathan Tamayo: sarebbe stato aiutato da Joe McKeehen e Dominik Nitsche, con un software per analizzare le proprie mani e quelle del rivale.
Dall'altra le parole sibilline di Jordan Griff che fa capire di non essersi reso conto di quello che stava succedendo nella curva del rivale, ma non chiude alla possibilità di mettere il caso in mano ad un pool di avvocati e andare in fondo a questa storia.
Vediamo nel dettaglio.
Cosa è successo nella curva di Tamayo
Durante la diretta streaming non è sfuggita a molti la visione di un PC da parte di Joe McKeehen e Dominik Nitsche, nella curva del neo campione del mondo. I due big, oltre ad essere grandi amici di Tamayo, sono anche i due principali quotisti dell'iridato. Ebbene, proprio in prima fila alle spalle del loro "cavallino", il tedesco e l'americano hanno utilizzato un PC portatile.
Su quel PC un software che utilizza solver per analizzare le mani dei giocatori. Una sorta di database aggiornato in tempo reale e dal quale i due suddetti giocatori traevano immediati analisi, per poi informare Tamayo. Una pratica molto bordeline: probabilmente oltre la legalità dell'utilizzo di questi strumenti.
Vero che non era lo stesso Tamayo ad usarlo al tavolo, ma è altrettanto vero che grazie a questi dati avuti in maniera esclusiva lo stesso neo campione del mondo ha avuto un vantaggio sul rivale. Dall'altra parte Jordan Griff non si è reso conto di quanto stesse succedendo, soprattutto nelle tre ore di heads up, ma ieri ha parlato per la prima volta.
Le parole di Griff nel Podcast
Nella giornata di ieri, Jordan Griff ha parlato per la prima volta dal secondo posto conquistato nel $10.000 Main Event WSOP 2024 che sono valsi 6 milioni di dollari di premio. Niente male per un giocatore amatoriale che prima del mondiale aveva incassato appena 47 mila dollari nel poker dal vivo.
Ieri si è aperto al microfono di Doug Polk su YouTube e dopo aver parlato delle emozioni vissute, ecco che si entra nell'argomento spinoso e lo stesso Griff ammette:
"Onestamente ero concentrato su me stesso e di conseguenza non potevo certo vedere quello che succedeva nella curva del mio rivale. Ma anche nel caso in cui mi fossi reso conto cosa avrei potuto fare? Andare a chiedere cosa stessero tramando ai miei danni? Quindi non ho grandi rimpianti in questa ottica".
"Non so nemmeno quanto questo abbia poi influito sulla vittoria di Tamayo, prosegue il vicecampione del mondo, soprattuto ho avuto due match ball per chiudere il discorso. Due occasioni in cui lui ha raddoppiato, di cui una vincendo un coinflip. Ma se lo avessi vinto io quel tiro di moneta a quest'ora saremo qui a parlare della mia vittoria".
Insomma discorso chiuso? Non proprio, perché tra le rige Griff mostra i denti. "Vero che in un testa a testa certi solver servono il giusto dal vivo, ma vorrei che qualcuno mi spiegasse quanto davvero sono scorretti questi strumenti nel poker live. Vorrei davvero capire e nel caso mettere tutto nelle mani degli avvocati, per vedere se ci sono gli estremi per agire nei confronti di Tamayo" .
Probabilmente Jordan non ha digerito nemmeno l'atteggiamento di Tamayo: "Diciamo che nei miei confronti non è stato molto educato, spiega Griff. Non ha voluto mai parlare con me al tavolo finale e a maggior ragione quando siamo andati all'Heads Up: come se non fossi alla sua altezza per poterci parlare. Questa cosa mi è dispiaciuta tanto.
La sensazione è che potremmo vederne delle belle nei prossimi giorni.