Gli ultimi sviluppi sul divieto della pubblicità dei giochi in TV e Radio
Giovedì scorso la Camera dei Deputati ha approvato un progetto di legge che modifica la normativa vigente che regola la pubblicità dei giochi. Tuttavia, nonostante quanto riportato dai mass media il mese scorso, l’Italia non intende applicare un divieto della pubblicità dei giochi in TV e radio.
La nuova legislazione non introdurrà un divieto totale, ma si limiterà ad aggiungere alcune limitazioni alla pubblicità dei giochi in TV e radio. Inoltre, la nuova normativa non entrerà in vigore immediatamente in quanto il testo approvato si limita a dettare le linee guida della futura legge sul gioco che dovrà essere tradotta in norma nel corso del 2014 dal governo italiano.
Consultato sulla questione, il fondatore di EGLA ( European Gambling Lawyers and Advisors) Giovanni Carboni ha confermato a PokerNews che, sebbene la situazione del gioco d’azzardo in Italia resti incerta, gli operatori internazionali non devono preoccuparsi che una misura così drastica possa essere adottata in Italia in quanto il Parlamento italiano non ha dichiarato di avere intenzione di vietare la pubblicità dei giochi nel prossimo futuro.
"Il 4 febbraio 2014 una parte della comunità del gioco online è stata messa in allarme dalla notizia dell’approvazione all’unanimità da parte del Senato italiano di un divieto della pubblicità dei giochi sui canali televisivi e sulle stazioni radio italiane" ha spiegato Carboni.
"Mi trovavo a Londra per la conferenza dell’ICE – Totally Gaming e molti dei miei clienti hanno iniziato a telefonarmi e a contattarmi via mail, preoccupati dalla notizia. Ho spiegato a tutti che non c’era motivo di temere che potesse essere approvato un divieto. Dopo aver ascoltato il mio punto di vista, si sono tutti tranquillizzati e hanno ripreso il loro lavoro senza più timori per il futuro delle loro attività in Italia."
Carboni, uno dei maggiori esperti del settore gaming in Italia, spesso coinvolto attivamente nelle attività del regolatore italiano AAMS, ha un’idea precisa di ciò che sta accadendo a Roma e del motivo per cui le critiche al gioco online non si traduranno in un divieto del gioco nel prossimo futuro.
"Dalla fine del 2011 le associazioni del settore terziario hanno iniziato un’aspra lotta contro il gioco d’azzardo, criticando in particolar modo il fatto che il numero di slot machine negli esercizi pubblici fosse tanto aumentato negli ultimi 10 anni," ha affermato Carboni. "Una parte dei mass media e un consistente gruppo di politici hanno deciso di sostenere questo punto di vista, così il gioco online – che in Italia rappresenta il 4% di tutta l’industria del gioco d’azzardo in termini di proventi lordi dei giochi (GGR) – rischia di diventare la vittima indesiderata di questa situazione."
I politici ammettono di non sapere molto sul gioco online
"I politici conoscono ben poco del gioco online," ha ribadito Carboni. "Recentemente un influente Senatore mi ha confessato che per loro il gioco online resta una sorta di insondabile buco nero."
Questa è la ragione per cui Carboni ha deciso di concentrare la sua carriera sul gioco d’azzardo, facendo di sè una sorta di ponte di comunicazione tra le autorità e gli operatori con lo scopo di informare e operare a favore di un approccio più responsabile al gioco online.
Per quanto riguarda il divieto della pubblicità, Carboni sottolinea che il nuovo testo sostituisce una precedente proposta di legge che gli operatori ritenevano poco chiara e non soddisfacente.
"Il testo approvato dalla Camera non è quello proposto da Nencini, ma è quello successivamente proposto dall’ex vice ministro delle finanze Luigi Casero e riguarda il divieto di far pubblicità nei programmi in TV e in radio in base ai principi stabiliti a livello europeo in materia di tutela dei minori dal gioco che può indurre dipendenza", ha chiarito.
"Non va dimenticato,” ha aggiunto Carboni, “che c’è un ulteriore paragrafo nel disegno di legge che prevede l’imposizione di un limite massimo alla pubblicità dei giochi."
In conclusione, come conseguenza della votazione, l’Italia potrebbe introdurre a breve delle nuove limitazioni riguardanti la tutela dei minori da applicare alla pubblicità dei giochi (e non solo) in alcune determinate fasce orarie.
Quando queste misure entreranno in vigore, gli operatori saranno ancora in grado di pubblicizzare i loro marchi e le loro offerte in Italia al di fuori di queste speciali fasce protette.
"Se non ci saranno cambiamenti inaspettati quindi l’Italia introdurrà semplicemente delle limitazioni alla pubblicità in accordo con i principi sanciti a livello europeo – che peraltro non riguardano solo il gioco d’azzardo," ha continuato Carboni.
"Ritengo che l’industria del gioco sia ben disposta ad accettare delle limitazioni di questo genere. Credo che siano delle misure comprensibili che potrebbero rappresentare un’ottima opportunità per incentivare l’adozione di pratiche e regole comuni nei diversi paesi dell’UE."
Giovanni Carboni è il Managing Partner of Carboni & Partners, gruppo di consulenza per il gioco d’azzardo, e il fondatore di EGLA - European Gambling Lawyers and Advisors, network di professionisti specializzati in mercato e regolamentazione del gioco. Dal 2005 opera come consulente per l’Autorità italiana per il gioco d’azzardo.
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