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"Poker live non è azzardo": il Tribunale di Pesaro dà ragione ad un organizzatore!

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Giuseppe Profeta ha vinto la sua battaglia.

A distanza di oltre 3 anni dal blitz della Questura di Pesaro, avvenuto precisamente il 6 settembre 2010 quando a Fano durante un torneo freezout dal buy in di 60€ i poliziotti fecero irruzione nel circolo "Velluto Verde" facendo in seguito fioccare denunce per gioco d'azzardo per l'organizzazione e per i 50 players iscritti, il proprietario del circolo Giuseppe Profeta ha avuto la sua "rivincita", venendo dichiarato innocente dalla Corte di Giustizia in attesa delle motivazioni ufficiali.

Questa una sistesi delle dichiarazioni a caldo di Profeta, riprese da Gioconews, che attribuisce un peso specifico alla sentenza, sperando che l'esempio del suo circolo possa essere d'aiuto a tanti altri organizzatori di tornei di poker live, soprattutto del centro Italia: "Abbiamo lottato e rischiato in silenzio per tre lunghi anni e oggi otteniamo questo successo personale ma anche per tutto il movimento del centro Italia che ha ora una sentenza storica. Abbiamo adottato una linea che riconoscesse questo gioco come uno sport mentale ovviamente se fatto a quota fissa. Il poker è un gioco di abilità e sportivo e non legato all'azzardo ed i giudici hanno approfondito molto questo aspetto, volevano capire proprio se c'erano re entry, rebuy e add on. Ma se i giocatori conoscono l'importo della spesa e la potenziale vincita prima di sedersi al tavolo non si configura l'azzardo (la predeterminazione delle perdite e delle vincite potenziali)”

PoiProfeta si sofferma invece a parlare con Gioconews della questione "legale" riguardo al suo caso, sottolineando che una causa del genere, durata oltre 3 anni, non sia proprio una passeggiata: "Non è una sciocchezza essere denunciati per azzardo, ma un discorso molto pesante. Igiocatori e gli organizzatori devono attivare i legali e sostenere spese per difendersi e tutelarsi. La cosa assurda è che si va ad inanellare un problema che sporca la fedina penale per un torneo da 30-50 euro. Abbiamo caricato la mano proprio sul buy in modesto e l'esagerazione della pena che ci era stata comminata. I giudici sapevano che online si può giocare fino a 250 e prendersi una denuncia per 50 euro è sembrato a tutti fuori luogo. Ci sono dei controsensi un po' pesanti oltre al vuoto normativo che tutti conosciamo nel poker live”.

Dopo le tante sentenze delle varie Corti di Cassazione Italiane che in diversi casi avevano riconosciuto il poker live a buy in contentuto ed in modalità freezout un gioco d'abilità, arriva quindi anche una storica sentenza di primo grado del Tribunale di Pesaro a dar ragione ad un organizzatore di tornei di texas hold'em al di fuori dei Casinò.

Dopo l'annuncio del progetto "poker sportivo 2.0" da parte della Federazione Italiana Gioco Poker (FIGP) nella figura del suo presidente Isidoro Alampi, il Texas Hold'em (nelle modalità indicate in precedenza) fa quindi un altro passo in avanti "nello stivale", in attesa della tanto agoniata legge che lo dichiari legale al 100%.

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