Poker live: la FIGP si muove, ma il CONI ha i suoi tempi!
Nello sforzo che in questo ultimo periodo molti soggetti stanno compiendo per smuovere la situazione del poker live in Italia, ancora impantanato tra lentezze burocratiche ed incertezze della politica, quello messo in atto dalla FIGP non può che essere considerato positivamente.
La Federazione Italiana Gioco Poker, dopo il blocco imposto dalle autorità al gioco live nel 2009, è tornata in azione grazie soprattutto alla figura del suo presidente Isidoro Alampi.
E lo ha fatto con il progetto "poker sportivo 2.0", che ha lo scopo di proporre all'opinione pubblica un'immagine concretamente sportiva e pulita del gioco. Buy-in limitati (max 50€), niente cash game, regole uguali per tutti, utilizzo di tessere "prepagate" al posto del contante, monitoraggio assiduo della situazione e collaborazione con le autorità: questi sono i criteri minimi richiesti dalla FIGP a tutti i circoli che vorranno affiliarsi a questa iniziativa.
L'obiettivo dichiarato è quello di puntare in alto, al ricoscimento ufficiale del poker come sport da parte del CONI. E l'azione della FIGP in questo senso è già iniziata, grazie all'inserimento della stessa nell'alveo dell'International Federation Poker, come riportato da Gioconews.
Sempre secondo la fonte ufficiale della notizia, l'International Federation Poker ha dichiarato che nel 2014 il poker sportivo dovrebbe diventare sport mentale per il Cio-Sport Accord, l'ente preposto all'inserimento di nuovi giochi tra le discipline sportive regolamentate.
Le tempistiche per tutto questo indicano però la metà del 2014 come previsione di massima.
A quel punto poi, il poker dovrebbe entrare nell'osservatorio delle Discipline Sportive Associate del CONI per un periodo di valutazione della durata di almenodue anni. E ovviamente sperare di "superare l'esame".
Tutte queste precisazioni sono state rese note da una lettera del segretario generale del Coni Roberto Fabbricini, sollecitato dalle richieste di Alampi. Per Fabbricini "è doveroso precisare che, qualora la disciplina del Poker Sportivo fosse riconosciuta dal Cio..., verrà automaticamente ripresa in considerazione e la Figp sarà l'organizzazione di riferimento della disciplina in Italia."
Morale della favola: servono almeno altri due anni e mezzo per sperare in un riconoscimento ufficiale del poker live come gioco sportivo (e quindi legale) in Italia. Se poniamo il 2005 come data di inizio del boom del TH in Italia (anno dei primi tornei nei casinò italiani), sembra che quasi 8 anni di crescita continua di questo gioco, siano passati inosservati per la politica. Forse è così, ma qualche dubbio ci rimane.