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Il caso di Absolute Poker nel libro di Ben Mezrich

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Matthew Parvis
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Il caso di Absolute Poker nel libro di Ben Mezrich 0001

A maggio inoltrato, proprio mentre iniziavano le World Series of Poker 2013, l'acclamato autore Ben Mezrich ha pubblicato Straight Flush: The True Story of Six College Friends Who Dealt Their Way to a Billion-Dollar Online Poker Empire--and How It All Came Crashing Down... (Scala colore: la vera storia di sei amici del college che si sono fatti strada fino a un impero da un milione di dollari del poker online—e come tutto è crollato). I sei amici del college erano i fondatori di Absolute Poker, chiuso il 15 aprile 2011 nell'azione legale che nell'industria del poker online è nota come rinvio a giudizio del Black Friday (Venerdì Nero). Alla pubblicazione del libro sono seguite molte chiacchiere sull'accuratezza del testo, che Mezrich definisce "Racconto Non-Fiction", in particolare sui capitoli che riportano in dettaglio lo scandalo delle frodi di Absolute Poker.
 
Verso la fine di giugno ho avuto la possibilità di incontrare Mezrich nel suo ufficio di Boston per un'intervista esclusiva. Abbiamo discusso in modo franco del processo di stesura del libro, di quanto effettivamente i principali protagonisti avessero contribuito alla costruzione del racconto, delle discrepanze tra lo scandalo delle frodi come viene descritto nel libro – e i resoconti dello stesso che si possono trovare online e di quanto Mezrich ritenesse che I soggetti coinvolti fossero stati sinceri con lui.
 
Parvis: Ben, ci parli di come si è ritrovato coinvolto nel progetto di Straight Flush.
 
Mezrich: E' iniziato tutto con Bringing Down the House (edito in Italia col titolo Blackjack Club) e 21 e poi si è ampliato con The Social Network (edito in Italia col titolo Miliardari per caso). Ricevo dai 20 ai 30 post alla settimana sia sul mio sito web che su Twitter. Ogni ragazzo del college che ha fatto qualcosa di folle mi posta la sua storia. I Julian Assanges del mondo mi postano le loro storie.
 
Un paio di anni fa, ma non ricordo con esattezza quando, mi è arrivato un post su questa storia di Garin (Gustafson), uno dei fondatori [di Absolute Poker]. Io praticamente l'ho ignorato. Si trattava di poker online e, anche se ci giocavo un po', non concoscevo abbastanza quell'industria e non ero sicuro di volerne scrivere. Poi ho ricevuto un secondo post da Pete Barovich. Non credo che sapessero l'uno del post dell'altro e comunque anche lui mi ha contattato. Il racconto di Pete era un po’ meglio e ho iniziato a pensare che poteva essere interessante. Così ho iniziato ad interessarmene. Aveva tutti gli elementi che cerco in una storia: ragazzi che viaggiano in posti esotici, soldi a palate, molto intrigo e il susseguirsi di fatti complessi. Poi arriva lo scandalo delle frodi, il UIGEA (Unlawful Internet Gambling Enforcement Act) e il crollo di un'industria. Aveva tutti gli elementi di una grande storia e così mi sono deciso. Ho iniziato a parlare con Pete, il primo dei ragazzi che ho contattato, a Phoenix. E' stato decisamente interessante.
 
Poi si è giunti alla fase in cui dovevo reperire più fonti possibili. Sono riuscito a raggiungere tutti i ragazzi e sembravano tutti disposti a raccontare la loro storia. Scott Tom è stato il più riluttante. Inizialmente non voleva parlare con me probabilmente a causa di tutta la questione del 60 Minutes per cui si era trovato con molte persone che lo cercavano mentre si trovava ad Antigua e cercava di capire cosa doveva fare con la questione del rinvio a giudizio, con il governo e tutto il resto. Sono riuscito a organizzare un incontro e l'ho convinto a diventare una fonte. E' così che è cominciato tutto. Direi che rispetto ai vostri lettori avevo una conoscenza molto limitata del tutto, ma avevo giocato un po' a poker online poker e giocavo a poker con gli amici.
 
Non avevo intenzione di tornare al mondo delle carte o all'ambiente di Las Vegas o a cose simili dopo Busting Vegas. e, dopo la pubblicazione di The Social Network, avevo una serie di progetti avviati su quel filone, ma mi affascinava la storia del crollo di un'industria. Mi sembrava veramente interessante. Sembrava un mix tra 21 e The Social Network e così ho iniziato a lavorarci.
 
Il fatto che ci fossero due versioni consistenti da parte di due dei fondatori Le ha causato qualche esitazione? Ha accennato ai post sulla storia inviati da Garin e Pete. Era preoccupato che ci potesse essere uno schema da seguire?
 
Veramente no, è così che voglio costruire una storia. Per me avere delle fonti disponibili è la cosa più importante. Preferisco scrivere un libro quando le persone coinvolte nella storia sono disposte a collaborare piuttosto che quando non lo sono. Con The Social Network ho avuto questo problema perché Eduardo si era rivolto a me, seguito poi dai gemelli Winklevoss e Sean Parker, ma Mark (Zuckerberg) non mi aveva voluto parlare. E questa è la parte difficile. Tu desideri che Mark ti racconti la sua versione della storia. Con questo libro ho avuto lo stesso problema con Scott. Scrivere queste storie senza i loro contributi avrebbe penalizzato le storie stesse. Praticamente avevo la preoccupazione opposta. E' stato elettrizzante che fossero così disponibili a raccontare la loro storia.
 
Quanto dura il processo di verifica di fatti e fonti per i Suoi libri?
 
E' una prassi che dura alcuni mesi e in parte coinvolge anche il proprio agente e un certo numero di altre persone. Quando do inizio a un progetto, diventa un grande impegno di tempo per un certo numero di persone – gli editori, il settore cinematografico. Si cerca di costruire un progetto che abbia delle fondamenta. Una cosa di questo genere probabilmente richiede qualche mese.
 
Poi c'è stata la fase di raccolta delle interviste. Alcune si sono svolte via Skype e per altre ho dovuto viaggiare per il mondo. Successivamente si è passati al reperimento di tutta la documentazione processuale. Ho raccolto migliaia di pagine di documenti, non solo inerenti i rinvii a giudizio, ma anche reIativi a ogni processo in corso. Si cerca anche qualsiasi cosa che riguardi le persone coinvolte dagli articoli di giornale ai commenti sui blog. Si deve esaminare tutto il materiale per capire esattamente come impostare la storia e questo ceramente richiede del tempo.
 
Ci racconti le sue esperienze di poker e di giocatore online.
 
Dopo 21 ho trascorso diverso tempo a Las Vegas. Ci ho passato del tempo con il team MIT Blackjack e sono una persona a cui piace il gioco d'azzardo. Quando il poker online è esploso, giocavo per lo più su PokerStars. Non giocavo mai grossi importi. Penso che al massimo potevo avere un migliaio di dollari sul conto online. Li ho persi tutti. Ho smesso di giocare principalmente perché mi preoccupavo di chi potesse gestire i dati della mia carta di credito. Dove finiva quel denaro? Penso che molte persone abbiano le stesse preoccupazioni quando inseriscono i dati della propria carta di credito su Internet. Bisogna ricordare che era piuttosto folle all'epoca fornire informazioni sulla propria carta di credito a qualche piccola banca di uno stato del Sud America. Ci si chiede cosa succederà. Penso di aver smesso per questa ragione. Ho pensato: “Chi lo sa cosa c'è dietro.”
 
Mi piaceva e ho sempre pensato che fosse stupido che fosse illegale. Perché questo è illegale? Posso acquistare i biglietti della lotteria al supermercato. Posso andare su Ameritrade e giocarmi l'intera pensione, investendo a caso su delle azioni “monetina” e nessuno mi impedirà di farlo. Eppure questo è assolutamente gioco d'azzardo. Perciò le mie preoccupazioni non avevano nulla a che fare con la questione della legalità. Ne ero affascinato. Quindi, sì, giocavo, ma i miei amici si sarebbero messi a ridere se avessi detto che ero un buon giocatore di poker. Sono molto bravo a foldare fino al terzo [posto]. Questa è la mia migliore capacità nei tornei. Posso foldare una coppia d'assi, con facilità. Sai, preflop, sono felice di saperlo fare. 
 
Ha detto di aver potuto contare sulla piena collaborazione dei principali protagonisti del libro. Ci può raccontare qualcosa in più di questo?
 
Sì, di tutti i principali protagonisti:  Garin Gustafson, Pete Barovich, Scott Tom, Hilt Tatum e Brent Beckley, con cui ho parlato da quando era libero a quando è entrato in prigione. Poi il padre, Phil Tom, che si può definire un vero simpaticone. Questi erano ovviamente quelli coinvolti direttamente, poi c'erano altre persone con cui ho scambiato delle mail ma di cui non ho mai parlato veramente. Fonti che desideravano rimanere sconosciute. C'erano anche i documenti processuali. Sono state queste principalmente le mie fonti.
 
Secondo me è interessante come i due fratelli abbiano preso strade differenti. Brent Beckley ha deciso di farsi avanti e di affrontare il giudizio della legge, mentre Scott Tom è ancora latitante. Ha notato una grossa differenza di atteggiamento tra i due?
 
Stavo male per Brent. Brent è una persona veramente dolce. Parlando con Brent, ci si rende conto che è una brava persona. Penso che tra tutti quelli che lo conoscono, nessuno avrebbe qualcosa di negativo da dire su di lui. Penso che fosse ingenuo. Penso che abbia commesso delle sciocchezze. Penso che sapesse di essere a rischio e di essersi messo in una posizione pericolosa fungendo da gestore dei pagamenti. Ha sempre ammirato il fratello e tuttora guarda al fratello. Scott desiderava veramente prendersi cura del fratello, ma Scott è più un cowboy, il tipo del ragazzo pericoloso. Ritengo che Brent ci sia entrato per leggerezza. Per lui era divertente, folle e rappresentava un'opportunità. Poi quando è stato condannato era veramente sconvolto. Non si sarebbe mai aspettato di finire in prigione. Penso che il procuratore gli avesse detto che non sarebbe andato in prigione. Credo che i suoi stessi avvocati fossero convinti che non sarebbe mai finito in prigione. Pensava di essere in procinto di iniziare una nuova vita e di far tornare i suoi bambini negli Stati Uniti, cosa che in effetti ha fatto. Credo pensasse che avrebbe dovuto pagare una sanzione ma che poi sarebbe stato libero. Invece un giudice ha deciso di farne un caso esemplare. Quindi era molto turbato quando ho parlato con lui. Non negava quanto aveva fatto. In tribunale si è dichiarato colpevole per quanto ritenesse che quanto aveva fatto non avrebbe dovuto essere considerato un crimine.
 
Scott d'altro canto era terrorizzato per il suo futuro perché non aveva idea di cosa sarebbe potuto accadere. Sono andato ad Antigua per parlargli di persona. Non può lasciare l'isola. Teme di essere estradato o portato via o di ritrovarsi trascinato via con un sacco sulla testa. Deve far fronte a una grossa accusa. Penso che stia cercando una specie di accordo ma la somma di denaro che chiedono è enorme. Lui afferma di non possedere una simile quantità di denaro. E' un carismatico ed è decisamente una persona complessa, di quelle difficile da descrivere sulla carta. Penso che ci siano due aspetti di Scott. Parlando con chi lo conosce bene, si trovano persone che lo amano o lo odiano. Penso che abbia un carattere affascinante, ma sono entrambi molto diversi.
 
Beckley e Scott Tom hanno versioni diverse su come si sono svolti i fatti? E' stato difficile ricostruire la storia in modo coesivo?
 
Sì e no. A volte, mentre parlavo con Brent, capitava che dicesse una cosa per poi cambiare versione in un momento successivo. Scott era molto chiaro su quello che provava rispetto a quanto stava accadendo. Scott sentiva chiaramente che il governo aveva fatto un torto a lui e a suo fratello. Riteneva di aver protetto tutti finché aveva potuto e si era allontanato dalla società il più possibile, quindi non avrebbe dovuto avere alcun tipo di problema. Brent non è organico nel raccontare, salta avanti e indietro nei fatti. Avrebbe solo voluto lasciarsi tutto alle spalle. Non era altrettanto interessato a definire quanto ci fosse di giusto o di sbagliato. Voleva solo che la cosa finisse. Penso che Brent fosse turbato e frustrato per essere la persona ritenuta colpevole. La prima volta che ho parlato con lui, sentiva il peso di quella situazione: tutti gli altri restavano liberi mentre lui andava in prigione. Successivamente però è diventato più risoluto. Nel libro è riportata una sua frase che recita così: “non è un tumore. Supererò tutto questo.” Quindi penso che abbia adottato un atteggiamento più risoluto verso la questione. Credo che all'inizio desse la colpa a Scott, ma poi si è convinto che non era affatto giusto incolpare Scott per tutto quanto accaduto. In effetti, era convinto che non fosse giusto incolpare nessun altro. Si riteneva responsabile.
 
Ha la sensazione che essendo tutti ben consapevoli che la storia sarebbe diventata pubblica possano aver cercato di confondere i fatti per apparire migliori?
 
Quando li ho incontrati erano molto preoccupati perché non avevano idea di quello che avrei fatto. Non sapevano se avrei dato una visione fortemente negativa di loro o se avrei fornito una versione più positiva di tutta la situazione. Non avevano il controllo di ciò che avrei scritto. Sarei potuto venir fuori con qualsiasi storia avessi voluto e penso che fossero terrorizzati da quell'ipotesi. Molte volte gli incontri erano interessanti perché erano spaventati da quanto mi stavano raccontando. Ogni volta che ne avevano parlato, le cose erano state in qualche modo distorte. Non c'erano avvocati intorno perché non volevo lavorare in questo modo. Il primo incontro è stato con Scott, Hilt, e il padre di Scott ad Antigua. Poi mi sarei incontrato con Hilt a Toronto perché Hilt non intendeva venire negli Stati Uniti. Non è indiziato ma teme di essere citato a comparire, vive a Panama e studia a Oxford. Così sulla via per Londra mi avrebbe incontrato a Toronto. Ho incontrato Pete a Phoenix, dove vive. Le interviste a Shane e Garin si sono svolte principalmente via Skype.
 
Da cosa è stato più sorpreso durante la fase delle interviste?
 
Quando si legge per la prima volta questa storia, ci si immagina dei soldi su un aereo tra pistole in un clima di totale follia. Quando ho incontrato i ragazzi sono stati tutti molto gentili e veramente intelligenti. Soprattutto Hilt si è rivelato capace di parlare dell'aspetto commerciale della storia con incredibile proprietà di linguaggio. Sembrava di intervistare un operatore di Wall Street, più che un cowboy o un contadinotto. La loro disponibilità a parlare di droga e prostitute mi ha sorpreso. Tutti gli elementi che come scrittore supponi di dovergli cavare fuori con le pinze, loro te li servono volentieri su un vassoio d'argento. Brent mi ha raccontato della droga nella sua scarpa. Queste sono storie solitamente difficili da farsi raccontare dalle persone. Loro sono stati molto aperti. L'unico argomento su cui hanno mantenuto un certo riserbo è stato lo scandalo delle frodi. In quello è stato più difficile addentrarsi, ma per quanto riguarda la decennale storia si sono rivelati molto aperti e disponibili.
 
Arriveremo sicuramente a parlare anche dello scandalo delle frodi più avanti. Quanto profondamente ritiene di essersi addentrato nel mondo del poker online?
 
Nel mondo del poker non molto, ma dalla loro storia mi sentivo veramente coinvolto. Con tutto quello che scrivo, potrei metterci 10 anni o sei mesi a scrivere il libro. Come scrittore devi decidere che tipo di autore vuoi essere – quello che trascorre l'intera carriera a scrivere un libro o l'autore che ultima il lavoro in un decente periodo di tempo? Secondo me a un certo punto devi darci un taglio e decidere.
 
Ho spulciato tra le informazioni sullo scandalo online. Direi che c'erano delle ottime fonti d'informazione sui forum online, ma una buona parte consisteva in persone che si urlavano contro.
 
Penso che 2+2 proponesse del materiale interessante. Era il sito che aveva lanciato la storia, quindi ritenevo fosse un ottimo posto dove cercare. Ovunque mi portasse Google trovavo quello che stavo cercando. Non conosco i giocatori nel mondo dei blog quindi non sapevo mai di chi fossero i post che stavo leggendo. Leggevo qua e là per raccogliere delle informazioni di background. Per quanto riguarda lo scandalo delle frodi, c'era una gran quantità di materiale.
 
Durante tutta la lavorazione è capitato che qualcuno dei protagonisti abbia ritrattato le proprie dichiarazioni?
 
E' capitato più volte che Scott volesse riconsiderare il suo coinvolgimento nel raccontare la storia. Quindi sì, ci sono stati molti momenti in cui erano terrorizzati. Per ogni libro che scrivo è così. Quando scrivo un libro arriva sempre il momento in cui il protagonista principale dice di non voler continuare. Di solito è anche già troppo tardi. La decisione spetta a loro, ma io gli dico sempre “Ascolta, se vuoi raccontare la tua storia a un certo punto devi buttarti.” E poi arriva un momento in cui è solo troppo tardi. Il libro prevede un certo grado di rivelazioni e le persone non vogliono continuare. Penso che questi ragazzi fossero nervosi per tutto il tempo tranne forse Pete. Scott era decisamente nervoso per tutto il tempo. Penso che sia ancora nervoso.
 
Che impressione le ha fatto il tuo prodotto finito quando hai presentato la bozza?
 
Ho presentato una bozza che ritenevo fosse convincente. Mi piaceva e pensavo che fosse in linea con quello che scrivo di solito. Ho sottoposto le prime bozze del libro ai ragazzi perché volevo che vedessero se fosse abbastanza accurato o meno. Tutti l'hanno definito estremamente accurato. La recensione del Wall Street Journal non era ovviamente una positiva, ma in generale le recensioni sono state favorevoli. Il Globe lo ha apprezzato così come il Publisher’s Weekly e con il New York Times se si considera il mio rapporto con Janet Maslin allora si può dire che è stata una recensione molto positiva. Janet ha una questione aperta con me che trovo divertente. Ha criticato ferocemente ogni mio libro fin dall'inizio ma è stato ogni volta più elettrizzante. Questa volta le è piaciuto malgrado se stessa. In generale è stato accolto bene e chi lo ha letto lo ha apprezzato.
 
Io scrivo racconti non-fiction. Faccio ricerche, intervisto tutti i protagonisti, metto insieme tutto il materiale e racconto la storia come se fosse un thriller. Non la scrivo in forma di documentario o come se fosse un articolo per il New York Times. Io scrivo le storie come un racconto thriller. Questo è quello che faccio e sono piuttosto chiaro al riguardo. Nessuno si pone di fronte a un libro di Ben Mezrich pensando di leggere un articolo del Times. Chiunque sa che sarà un racconto thriller. Quindi contiene delle ricostruzioni di dialoghi. Spesso c'è una compressione nell'ordine cronologico. In questo caso uso dei nomi reali, mentre in altri libri non l'ho potuto fare. Ogni volta che esce un libro ci sarà un gruppo di giornalisti che ne scriverà in termini sfavorevoli e altri a cui invece piacerà. E' parte del gioco. Scrivo libri da 10 anni e per 10 anni si è ripetuta sempre la stessa solfa. Quello che posso dire è che se non si apprezza questa forma di non-fiction allora è probabile che possa non piacere. Credo che sia una forma molto valida di non-fiction. A un certo punto Bringing Down the House è rimasto al 3° posto nella lista dei Best-Seller del New York Times. I lettori erano contrariati e ritenevano che avrebbe dovuto essere considerato non-fiction. All'epoca al 1° posto c'era il libro di John Stewart “America: A Fake History of the United States”. Non c'era nulla in quel libro che fosse non-fiction. Nessuno ne parlò, ma i lettori del mio libro lo fecero. Sono solo un gruppo di persone che cercano una storia. Io sono molto aperto sul mio modo di lavorare. Alcune persone lo accettano e altre no.
 
Nel libro i protagonisti affermano più volte che avrebbero voluto condurre gli affari in “modo legale” e citano addirittura alcune ricevitorie (sportsbook) in qualità di società che non desideravano imitare. Tuttavia - fatto che non viene menzionato nel libro - Absolute Poker ha iniziato molto presto a offrire ai propri utenti il Blackjack che era sicuramente illegale e non una “zona grigia” come il poker.
 
Questo dovrebbe esserci nel libro o no? Penso che se l'avessi saputo mentre stavo scrivendo il libro, l'avrei aggiunto, ma non lo sapevo. Non credo che questa incredibile storia sarebbe cambiata di molto con questo dettaglio. Penso che fosse qualcosa che volevano provare, sì. Credo che buona parte di ciò fosse dovuto alla convinzione di Scott che stessero sempre facendo le cose in modo corretto. Per quanto sia un'opinione personale, cosa c'è di sbagliato nel Blackjack? E' una cosa brutta? Non sceglierei come argomento il Blackjack. Bisogna ricordare che su molte cose di questa industria è sorta una notevole confusione. Era tutto molto equivoco. Mi piace descriverla come una società proibizionista. Così durante quest'era di proibizionismo era essenzialmente un mondo sporco. Perciò l'idea di ammettere il Blackjack nel sito per un breve periodo di tempo, è nata da questo. Brent afferma apertamente che stavano falsando le cose. Secondo Scott, si trattava di una legge stupida in quanto le banche sapevano perfettamente cosa stava accadendo perché un giorno la banca riceveva tutto quel denaro dal poker online e il giorno dopo ricevevano la stessa quantità di denaro dalle palle da golf. Sicuramente sapevano cosa stava accadendo. Non pensava che fosse una cosa importante. Penso sia per questo che è finito in prigione. Personalmente ritengo di trovarmi d'accordo con lui. Avrei fatto quello che hanno fatto loro? No. Quando è uscito Bringing Down the House sono stato contattato da molte società di poker che mi volevano come portavoce. Ho parlato con i miei collaboratori e ho deciso di declinare le richieste. Per la verità, chi lo sa che diamine sta accadendo in questa industria? Chi lo sa se è legale o meno? Noi non lo sappiamo. Perciò ho rinunciato alle ingenti somme di denaro offerte da queste società. Quindi, no, non avrei fatto quello che hanno fatto questi ragazzi. Con l'arrivo del 2006 avrei rinunciato. Ho parlato molto di questo con Scott. Gli ho chiesto: “Non pensi che nel 2006 avreste dovuto mollare tutto?” Probabilmente aveva già accumulato molti soldi e avrebbero potuto andare tutti a vivere in grandi ville negli Stati Uniti. La sua risposta è stata che nemmeno nel 2006 aveva pensato che si potesse arrivare a questo. Non pensava di poter essere perseguibile. Dice che ne aveva parlato agli avvocati che gli avevano detto che non era un'azione che poteva essere trattenuta in tribunale e che quindi sarebbe stata annullata a un certo punto. Stando a quanto afferma, se n'è andato subito dopo.
 
Questa è una cosa su cui ancora si discute. Molti sostengono che non sia andata proprio così. Lui afferma che dopo il 2007 e il 2008 non era più effettivamente parte della società. I ragazzi hanno detto piuttosto chiaramente di aver iniziato a far riferimento su Joe Norton per essere tutelati. Anche questo c'è nel libro. Penso che credesse veramente che nessuno sarebbe stato indiziato. Tuttavia aveva dato l'ordine che nessuno poteva più tornare negli USA e molte persone a quel punto hanno iniziato a lasciare la società.
 
Concentriamoci sullo scandalo delle frodi ... (Mezrich parte immediatamente)
 
Primo. Tutti quelli che avevano sentito che stavo scrivendo un libro su Absolute Poker si aspettavano solo di vedere un libro di 300 pagine sullo scandalo delle frodi che è durato per sette o otto settimane e in cui le persone hanno perso $800,000 che sono stati rimborsati. Questo è il libro che la gente avrebbe voluto: un libro sullo scandalo delle frodi. Volevano vedere Scott rappresentato come truffatore. Volevano leggere che i fondatori di Absolute Poker erano truffatori e che erano dei falsi bugiardi che mentivano. Questo è l'unico libro che un certo gruppo di persone avrebbe voluto. Ora, io non scrivevo un libro sullo scandalo delle frodi. Si potrebbe ancora scrivere un libro su questo scandalo, ma io stavo scrivendo un libro su ascesa e caduta di Absolute Poker e sul crollo di un'industria, che per me rappresentava una storia molto più importante. Non ho nemmeno parlato della questione AP perchè anche questo non fa propriamente parte di questa storia. Sono storie totalmente separate.
 
Quando abbiamo affrontato questa parte del libro, disponevo di una notevole quantità di informazioni raccolte dai blog e dalle interviste. Per me non c'era nessuna pistola fumante, nessuna prova schiacciante che inchiodasse Scott a qualcosa. Ritengo che il libro dia una versione molto accurata della situazione. Dico questo perché molti dei vostri lettori non hanno letto il libro e quindi discutono di qualcosa che non hanno letto. Il libro dice questo: un gruppo di giocatori che sono sul blog 2+2 hanno rilevato che qualcuno stava vincendo troppo. Uno di questi giocatori si è rivolto ad AP e in qualche modo ha ottenuto un documento che attestava tutte le mani di questi giocatori. Successivamente, lo stasso AP ha negato ciò in quanto non pensavano che potesse accadere veramente. Avevano ricevuto per anni segnalazioni di possibili frodi. E' solo la natura del business. Ogni volta che qualcuno perde presume che ci sia qualcuno che sta imbrogliando. Non mi è mai capitato in tutta la mia vita di uscire da un casinò senza pensare che qualcuno stesse imbrogliando. La maggior parte delle persone ha questa sensazione. Quindi i responsabili di AP non ritenevano che ci fosse qualche imbroglio in corso, okay? Poi, utilizzando quel documento, i blogger di 2+2 bloggers sono riusciti a dimostrare che in effetti c'era qualcuno che aveva ovviamente accesso alle carte in gioco. C'era un truffatore. Tutto questo è nel libro. C'era un cosiddetto ‘super user’. Che fosse o meno esattamente questo non lo sapevano, ma sentivano che era reale. Anche quando sono risaliti all'indirizzo email sembrava che si trattasse di un vecchio indirizzo di Scott e di un computer che era o a casa sua o nel suo ufficio. Stando ai ragazzi di AP quando informarono Scott della questione, lui disse che avrebbero fatto luce su quanto stava accadendo. Era furioso. Risalirono a un amico intimo di Scott che aveva lavorato per la società e aveva usato il computer e l'email di Scott. Era stato in grado di farlo, utilizzando un vecchio software che c'era dall'inizio. Tutto questo è nel libro. Ora se ci si vuole credere o meno è cosa di cui si può discutere. Se qualcuno ha delle informazioni che dimostrano che questo non è vero, allora sarebbe fantastico poterne scrivere.
 
Ha affermato che molte delle fonti che hanno riferito altre informazioni non potevano essere usate in tribunale, ma perché non potevano essere utilizzate in un confronto fra lri e i protagonisti del libro per ottenere più informazioni? Ci sono gli accessi IP, le email e molto altro materiale disponibile rispetto alla storia che ha scritto.
 
Quando si parla con Scott degli indirizzi IP, lui risponde che questa persona aveva accesso al suo computer ed era in realtà molto intima della sua famiglia. Aveva accesso a tutto. Dice: “Perchè avrei dovuto imbrogliare?” Si chiede, trattandosi di un affare multimilionario con milioni in ballo: “perché me ne sarei dovuto stare seduto in camera mia a imbrogliare?” Lui nega ogni accusa.
 
Ma se erano così irreprensibili sul discorso frode, perchè non hanno fatto il nome della persona che secondo loro sarebbe il vero truffatore?
 
Dicono di essere andati dalla persona e di aver fatto un accordo. In cambio dell'ammontare effettivo di quanto sottratto e di informazioni su come ci fosse riuscito, gli avrebbero consentito di lasciare la società senza rendere pubblico il suo nominativo. Stando a quanto dicono si trattava di un operativo che aveva accesso a tutto. I ragazzi non mi hanno mai detto di chi si trattasse. Ovviamente si può leggere tutto questo e dire che stanno mentendo e che in realtà è stato Scott.
 
Qual è la sua opinione sul fatto che possano o meno mentire sulla questione della frode?
 
Ho cambiato più volte idea in merito. All'inizio pensavo che Scott non mi stesse dicendo la verità sulla questione della frode. Se parli con Garin, Hilt e gli altri ragazzi ti diranno che neanche loro sono sicuro di cosa stesse accadendo. Pete ha affermato che è rimasto sicuramente stupito. Nessuno di loro crede che sia stato Scott perché neanche per loro Scott aveva una ragione per farlo. L'idea che potesse aver bisogno di altri $800,000 tenendo conto delle somme di denaro che stavano guadagnando per loro è ridicola. Inoltre, era qualcosa di altamente dannoso per la società che Scott considerava una propria creatura, per la quale viveva e respirava, e quindi sarebbe impensabile ipotizzare che la mettesse così fortemente a rischio per una cosa così stupida. Loro ritengono che non sia stato lui. Per me, come scrittore, è impossibile propendere per una verità piuttosto che un'altra senza una prova veramente schiacciante. Cosa che non può essere considerato tale un elenco di conti di cui non conosco la provenienza che appare in qualche blog.
 
Ho visto degli screenshot (di alcune delle prove) ma cosa sta guardando in realtà? Dimostratemi da dove arrivano, consegnatemi gli affidavit delle persone che li hanno postati. Se mi riuscite a fornire tutto questo, allora abbiamo qualcosa su cui si può discutere e lavorare. Come blogger si può apparentemente scrivere quello che si vuole, ma come giornalista che scrive un libro non si può. La prima cosa che ti dice un avvocato è: “cos'è questo?” Se stai accusando qualcuno di frode, devi essere in grado di provarlo in tribunale altrimenti non puoi scriverlo nel libro. Quindi cosa ti resta? Voglio dire, ritengo che sia come è scritto nel libro, che ne sia una buona rappresentazione.
 
Molte persone leggono il libro e pensano che sembra proprio che sia stato Scott a commettere la frode. Molti altri invece leggono il libro e ritengono che non sia stato lui. Qualcuno dirà che l'autore sta cercando di edulcorare le cose o che vuole creare della suspence e chissà invece cos'è davvero successo. Io penso sia un buon modo di raccontarlo in un libro. Assolutamente nessuno dei ragazzi crede che sia stato Scott a commettere la truffa. Chiedeteglielo. Sanno che una truffa è stata commessa e anche gestita molto bene. Vi diranno che è durata sette settimane e che tutti sono stati rimborsati. Che tutti dicano di essere stati truffati e derubati non è assolutamente vero. Solo un piccolo gruppo è stato truffato e derubato ed è stato anche rimborsato. Tutti gli altri che sostengono di essere stati truffati e derubati, in realtà non lo sono stati e hanno semplicemente perso. Alcuni ritengono che la cosa andasse avanti fin dall'inizio. Io non lo credo. Perché mai Scott avrebbe dovuto avviare una società per truffare? Sembra una cosa stupida da fare. Mi auguro di aver scritto un libro che avesse un livello di intrigo adeguato alle aspettative che questi blogger avevano su quanto accaduto.
 
Come inizia? Una delle teorie proposte da Haley Hintze è che avessero un aeroplano pieno di contanti, tipo $3 milioni. Avete mai visto $3 millioni in contanti? Sono un mucchio di contanti. Quindi immaginate Scott, Hilt, la ragazza di Hilt e la ragazza di Scott che si partono su un aereo pieno di contanti.
 
Per me la questione dei contanti di questa storia è interessante, ma la linea temporale di cui Haley Hintze ha scritto in una lunga serie di articoli sul Suo libro è più interessante. In realtà l'incidente aereo avviene a inizio settembre e lo scandalo della truffa avviene dopol'incidente aereo. Nel libro questa serie di eventi viene capovolta ed è un cambiamento notevole.
 
Ho parlato di questo con i ragazzi. Dicono che la truffa si è protratta per circa sette settimane e in quest'arco di tempo si è verificato l'incidente aereo. Quindi sostengono che nel corso dello scandalo della truffa si è verificato l'incidente aereo. Nel libro l'ordine cronologico può essere compresso in modo che può risultare differente, ma accade tutto nello stesso periodo. Non credo che datassi I capitoli.
 
Nel libro il viaggio in aereo di Scott è il suo canto del cigno dopo aver lasciato la società a seguito dello scandalo della frode. Poi l'aereo precipita. In realtà, il grande evento, l'importante torneo in cui i giocatori sono stati truffati si è svolto in effetti dopo l'incidente aereo, il 12 settembre ed è stato reso noto in ottobre.
 
Non so quando si è svolta la discussione sulla truffa tra Scott e il gruppo. In un dato momento di quel periodo si è verificato l'incidente aereo. La linea temporale indicata si basa su come hanno raccontato la storia. Sostengono di aver avuto questa discussione con Scott e che l'incidente sia avvenuto quando lasciavano la società. Che i comunicati stampa di AP siano o meno stati rilasciati dopo o prima dell'incidente, Scott e Hilt ritengono che stessero lasciando la società quando hanno preso quell'aereo. Non credo di aver messo date nei capitoli proprio perché tutto quel periodo è piuttosto incerto. Così è come hanno raccontato la storia. Suppongo che lo scandalo della truffa sia venuto a galla in quel periodo. Hanno affrontato Scott sulla questione della truffa e così Scott è salito sull'aereo per andar via. Poi sono stati rilasciati dei comunicati stampa di AP in cui si annunciava che la società aveva estromesso qualcuno. Credo che la loro cronologia sia probabilmente accurata.
 
Mi sembra che l'unica ragione per cui Haley Hintze non è convinta di questo sia che ritiene che ci sia una volontà nel porre un incidente aereo a questo punto, mentre non c'è nessuna programmazione in quanto sull'aereo non c'era denaro. Sono convinto che non ci fosse denaro sull'aereo.
 
Perché ne è così convinto?
 
Perché non c'è nessuna prova. Tutto quello che c'è sono degli articoli da posti come Tiko Times. E' iniziato tutto da alcuni blog che affermavano che ci fosse del contante su quell'aereo. Se avete letto altri miei libri, sapete che io vorrei proprio che fosse stato del denaro su quell'aereo perchè sarebbe stata una grande scena. Nel mio libro Busting Vegas c'era del denaro su un aereo. Innanzitutto, la FAA ha preso in carico le indagini sul sito dell'incidente e così anche il governo del Costa Rica. Nessuno ha riferito di eventuale denaro contante. E allora dov'è finito il denaro?
 
Il governo del Costa Rica in effetti ha utilizzato la teoria del “denaro sull'aereo” per perquisire la casa di Scott Tom.
 
Perché sarebbe fuggito dall'aereo? Perché non è andato a recuperare i suoi soldi? Ho scritto di persone che erano su un aereo con del denaro contante. Credetemi, vanno sempre a recuperare il denaro. Nessuno lascia $3 milioni su un aeroplano, specialmente un aeroplano che si trova su una pista in Costa Rica. Perché non avrebbe recuperato il denaro dall'aereo? Tutta questa idea è nata da un blog ed è stata poi ripresa dai giornali e sappiamo tutti come vengono scritti i giornali. E' molto facile scrivere un articolo di quel genere. Potrei far pubblicare un articolo sul Boston Globe oggi sul denaro che si trovava su quell'aereo e sarebbe diffuso ovunque via Internet. Non credo che ci fosse del denaro sull'aereo. Se mi portate a comprova un rapporto della FAA su del denaro confiscato o un rapporto dell'FBI su del denaro confiscato allora potrei essere d'accordo. Fintanto che non c'è una prova dimostrabile, mi sembra tutto alquanto ridicolo e insensato. Si trattava di dollari americani? Hanno una casa piena di soldi da qualche parte? Siedono su delle pile di contanti? E perché proprio dei contanti? Perché non hanno fatto un bonifico? Nel mondo del poker online quando mai si gestiscono contanti? Nessuno va in giro con valigette piene di contanti. La Hintze ha anche avanzato l'idea che, avendo perso i $3 milioni sull'aereo, aveva dovuto imbastire la truffa per rientrare del denaro mancante. Questa è un'idea veramente assurda. Viaggia con il denaro contante, lo perde perché gli viene sequestrato dal governo e cerca di riguadagnarlo con una truffa.  Personalmente non credo ci fosse del denaro su quell'aereo. E' tutto nel libro. Nulla è stato insabbiato. La sequenza è molto chiara.
 
Questo è probabilmente il mio libro meglio documentato. Ho parlato con tutti i soggetti coinvolti. Potete anche non concordare con quanto affermano e va bene, ma non potete dire che non è un libro ben documentato. Potete dire che stanno mentendo ma non che non è un libro non-fiction. Questo è il punto di vista delle persone che c'erano. Si può pensare che si stiano sbagliando, ma non che io ho falsato i fatti. Ci sono persone che a prescindere da quello che posso dire e dall'origine delle informazioni, diranno che Scott e il gruppo fondatore di AP sono dei bugiardi truffatori che hanno rubato il loro denaro.  E nessuno può dire qualcosa che lo porti a pensare diversamente. Io neanche ci provo a fargli cambiare idea. Io non so se Scott e i suoi amici hanno rubato o meno il loro denaro. Tutto quello che so è che quanto descritto nel libro è come hanno raccontato quanto è successo.
 
Il grande punto di svolta del libro è rappresentato dagli eventi del Black Friday. Possiamo approfondire questa parte del libro?
 
Penso che sia assolutamente chiaro che quanto fatto dal governo sia stato veramente ipocrita e credo che i vostri lettori concorderanno pienamente con questo mio giudizio. Era totalmente sbagliato e non c'era alcuna ragione perché avvenisse. E' stata la distruzione di un'indistria. E' stata una legge pessima introdotta a tradimento interamente mirata mettere le mani su molti soldi. Lo stato di New York e il DOJ sapevano che c'era tutto quel denaro su cui non riuscivano a mettere le mani ema volevano prendersi tutto. Così hanno affossato queste società e ne hanno ricavato parecchio denaro.
 
A parte quanto detto finora, in molti articoli precedenti la pubblicazione del libro ha elogiato i fondatori definendoli una fratellanza che viveva il sogno americano e che è stata schiacciata dal governo, ma che non ha commesso niente di male. Cosa mi dice dei milioni di dollari dovuti ai giocatori? Il denaro perso non gli era dovuto certamente perché erano dei fantastici ragazzi americani, vero?
 
Sono stati molto chiari su quanto è successo. Brent è la persona con cui ho parlato più a lungo di questo perché in teoria era la persona che si occupava di questo aspetto. Innanzitutto, non sto dicendo che non ci fosse una cattiva gestione e che non siano state fatte delle boiate. Mi sembra chiaro che se avessero gestito meglio il denaro, molte più persone sarebbero state risarcite. Vorrei chiarirlo qui ora. Non dico che questi ragazzi abbiano fatto un buon lavoro in quella situazione, ma ritengo che quello che è successo è che non si aspettavano che accadesse. E' stata un'enorme sorpresa per loro. Quando è successo non avevano abbastanza liquidità per un paio di motivi. Primo, tutti i processori dei pagamenti erano equivoci e di bassa qualità. Quindi si appoggiavano su tutta una serie di società diverse, spostando continuamente la società a causa di questa situazione di proibizionismo. Secondo, stavano cercando di ampliare il proprio business per competere con PokerStars e Full Tilt Poker. Quindi investivano quasi tutta la liquidità direttamente in azioni di marketing e pubblicità. Molto denaro veniva gettato un po' dappertutto.
 
C'è mai stata una discussione con i fondatori relativamente alla separazione tra fondi giocatori e fondi operativi?
 
No e credo che nessuno mi abbia mai parlato di questa questione. Certamente non la stavano effettuando. Scott e Hilt sostengono di non aver più avuto a che fare con la società dopo il 2008. Scott potrebbe aver fornito qualche tipo di consulenza, ma non ho prove del loro coinvolgimento nella società durante quel periodo.
 
Dopo l'uscita del libro tuttavia è stato reso pubblico un nastro audio del 2008 in cui si afferma che i fondatori erano ancora coinvolti.
 
E questo in che modo influenza quanto è accaduto?

Ad esempio, nel libro fa riferimento alla loro uscita dalla società nel 2007.
 
Sì, in realtà il periodo che mi è stato riferito è tra il 2007 e il 2008. Questo mi è stato detto sin dall’inizio,motivo per cui non mi è sembrato in conflitto con nessun’altra affermazione. Inoltre c’era un’altra parte che sosteneva che erano coinvolti. Ho trovato la cosa piuttosto interessante. Di sicuro potevano essere ancora coinvolti nel 2008, ma lo erano anche nel 2011? Forse sì, forse no. Non ho prove al riguardo. Qualora ce ne siano, sarebbero un’aggiunta di grande valore per il libro. In ogni caso, la loro dichiarazione è di non essere stati coinvolti dopo il 2008.

A mio avviso, l’azione del governo e la conseguente chiusura sono stati improvvisi. Ci sono poche compagnie nel mondo in grado di ripagare i propri client, qualora una cosa del genere capitasse. E’ immaginabile che possa essere chiusa la Bakn of America, se non ci fosse l’FDIC, e in quell caso tutti I correntisti perderebbero I loro soldi. Non c’è altro business nel mondo, ad eccezione dell’IBM, che si possa permettere di pagare I propri debiti di fronte ad una richiesta improvvisa. In secondo luogo, il governo del Costa Rica doveva pagare un buon numero di dipendenti, parliamo di alcuni milioni di dollari. Per questo hanno dichiarato che il resto del denaro era perduto, dal momento che il governo non lo avrebbe sbloccato.

Brent disse di avere un piano per rifondare tutti fino al 75%, ma il governo degli Stati Uniti rifiutò la proposta. Questo, secondo lui, mise fine alle loro possibilità di intervento in questa vicenda e di questo accusare il governo. Io penso che sicuramente ci sia stata una cattiva gestione della cosa. Non penso che mentre venivano chiusi, Scott e Hilt imbustassero soldi nelle borse per svignarsela. Penso invece che Scott e Hilt non fossero nemmeno più là. Di sicuro non credo che Brent stesse saccheggiando il denaro. E’ finite dietro le sbarre senza niente. Ora in prigione sta imparando a cucinare perché sa che il suo prossimo lavoro sarà probabilmente in un ristorante, uno dei pochi disponibili quando si ha la fedina penale sporca. Hilt e Scott si sono arricchiti? Non lo so. Ho “martellato” Scott dicendogli che non penso sia povero, ma lui replica sempre sostenendo di aver del denaro da parte, ma non la cifra che la gente pensa. Insomma, non è povero ma nemmeno ricco.
 
Quando ho intervistato Howard Lederer, la sua posizione è sempre stata quella di chi sta facendo una crociata per rifondere I giocatori. Si può dire la stessa cosa dei fondatori di AP?
 
Hilt e Scott hanno sempre sostenuto, senza alcun dubbio, di non aver avuto alcuna possibilità di fare altrettanto. Erano dispiaciuti per chi aveva perso I soldi, ma non sentivano di aver la situazione in pugno. Brent e Pete dichiararono di aver cercato delle soluzioni per ripagare I giocatori, ma di aver trovato un ostacolo insormontabile nel governo U.S.. Penso che Scott non si sia sentito colpevole, anzi si sia sentito vittima per un’ingiusta chiusura della pokeroom. Non ha ritenuto corretto essere chiamato in giudizio e per questo ha sempre dichiarato di non aver più avuto nulla a che fare con la compagnia. L’unica cosa che sembrava stargli a cuore era “perché sono indagato?”

Quindi Scott era molto più preoccupato per sé, piuttosto che negoziare a favore di migliaia di giocatori che la sua soccietà non era in grado di ripagare?
 
In realtà, Scott ha sempre ritenuto, da un certo punto in poi, di non aver più avuto il controllo sulla società e quindi come avrebbe potuto negoziare? Non era il CEO della compagnia, e quindi cosa avrebbe potuto fare? Sarebbe stato necessario parlare con Brent a quell punto. Brent disse di averci provato, ma lui si occupava solo di pagamenti, non gestiva la società. Brent e Pete volevano ripagare le persone. Scott e Hilt sostenevano di non essere coinvolti. Di chi è allora la responsabilità? Non ho una risposta, ma è giusto persi la domanda. Si può fare la stessa domanda a quelle persone, e ottenere la stessa risposta. In fin dei conti, Scott assoldava avvocati per difenderdi in giudizio. La compagnia non nascondeva soldi ai giocatori, ma al tempo stesso si trattava di un società non regolare in un mercato con delle leggi.
 
In realtà era regolata secondo la Kahnawake Gaming Commission, almeno così sembra.
 
Che la rabbia sia indirizzata al Kahnawake, lo posso capire. Capisco che le persone abbiano bisogno di qualcuno da accusare. Se vogliamo puntare il ditto su Scott e Hilt, allora è necessario provare che si trovavano là in quel momento. Brent e Pete cercavano di trovare un accordo, ma furono ostacolati. Personalmente ho amici che hanno perso soldi e solidarizzo con tutti coloro che sono stati colpiti da questa vicenda. Si tratta di una grande sfortuna e di una cosa ingiusta. Ritengo che il vero responsabile sia il governo, per non aver regolamentato prima l’industria del poker. In un settore con leggi precise, questo non sarebbe successo. Se I giocatori fossero stati tassati e le cose condotte in maniera corretta per tutti, nessuno avrebbe perso soldi. Qui sta l’origine della colpa.

Ha più parlato con queste persone da allora? Quali sono le loro considerazioni sul libro?
 
Per la maggior parte, ritengono che la loro storia sia stata raccontanta in maniera corretta. Ogni tanto riesco a fare un’intervista e subito dopo ricevo una telefonata negative. Altre volte ne ricevo una positive. Quindi, molto dipende da quello che chiedo. Per Scott il problema è sempre lo stesso, ovvero quanti soldi si sarebbe intascato. Ogni volt ache esco con questo, lui mi chiama e chiede”perché avrei dovuto mentire?”

In realtà sono contenti che attraverso il libro, questa storia stia portando visibilità. Prima del libro, non credo il Black Friday avesse attirato l’attenzione delle principali fonti di informazione. Così come la questione della necessità di una legge per il poker online. Alla fine dei conti, penso che questo libro stia aiutanto tutti coloro che hanno un interesse in questo settore e ciò mi conforta, perché credo molto in questo business una volta che sarà legalizzato. Sono andato al Today Show per mostrare cos’è il poker e spiegare perché deve essere reso legale.
 
A breve, ci dobbiamo aspettare un film tratto da Straight Flush?
 
Ci sono molto persone interessate, ma non ho ancora venduto I diritti. Uno dei motivi è l’imminente uscita di Runner Runner, prevista per Settembre. Ciò rende difficile pebnsare di vendere I diritti del libro per un film, perché prima tutti desiderano vedere l’impatto di Runner Runner.
 
Che cambiamenti si aspetta se dovesse diventare un film?
 
Tutti I film hanno bisogno di un antagonista. Mi chiedo quindi se Scott sarà investito del ruolo del cattivo, ma penso sia quello che già Runner Runner farà. Ho la sensazione sia la storia di AP, con Affleck nella parte di Scott. Preferisco pensare di vendere I diritti del libro e di non dover decider io di questo. Che sia pure qualcun altro a scrivere la sceneggiatura, io piuttosto potrò offrire il mio aiuto come consulente. Se prendiamo per esempio Bringing Down the House, il personaggio interpretato da Kevin Spacey diventa l’antagonista, ma nella realtà non è così. Ma è Hollywood a volere che le cose siano presentate in un certo modo. Ma lo stesso vale anche per certi poker blogs. Quindi alla fine, che sia un agente dell’FBI oppure Scott, un cattivo ci deve essere ed è questo che rende vincente un film.
 
Bene, grazie mille per il tuo tempo, Ben. Terremo d’occhio le sale cinematografiche nell’attesa di vedere un film tratto dal tuo libro, e soprattutto seguiremo con attenzione I tuoi futuri progetti.
 

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Matthew Parvis

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