Full Tilt: non più solo poker?
Anche a livello mondiale, continuano ad arrivare segnali che evidenziano la fase di recessione del mercato del poker online. Le strategie di comunicazione e marketing del passato sono chiaramente da rivedere e con esse, forse, anche la stessa offerta di gioco.
In questo senso si collocano le dichiarazione dei vertici di PartyPoker di alcuni mesi fa, indirizzate ad un nuovo approccio al gaming, più improntato all'intrattenimento e all'"ecologia" del mercato (leggasi "tutela" dei giocatori più a rischio e dei neofiti). Oppure il recente annuncio del colosso dei social gaming Zynga di una probabile apertura al poker a denaro reale su Facebook.
Diversa invece la strategia recentemente adottata da Full Tilt, anche se in linea con la necessità di risolvere il medesimo problema: trovare nuova liquidità e/o recuperare quella "dormiente".
Nei giorni scorsi la Rational Group, la società con sede nell'Isola di Man che gestisce sia PokerStars che Full Tilt, ha dichiarato che a breve su quest'ultima piattaforma verranno lanciati anche i giochi da casinò. PokerStars rimarrà invece "mono-poker".
"Rational Group intende espandere su Full Tilt Poker la propria offerta di prodotti anche ai giochi da casinò", si legge nel comunicato dei vertici della società, anche se l'obiettivo principale del gruppo rimane quello "di consolidare la leadership di PokerStars e Full Tilt nel settore del poker."
“Questi nuovi giochi su Full Tilt saranno in grado di fornire più opportunità di intrattenimento mantenendo gli stessi elevati livelli di sicurezza, integrità, supporto e soddisfazione per il giocatore che ci si aspetta dai nostri brand" prosegue infine lo statement della società.
Per questa operazione, Full Tilt Poker verrà ribattezzata “Full Tilt Gaming”. Si tratta di una scelta abbastanza sorprendente, e per questo significativa, da parte di Rational Group che nei suoi 12 anni di attività era sempre rimasta confinata nel mercato del poker.