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Operazione “All in” parte 2: nel mirino anche le vincite sui .com

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Nicola Pagano
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Operazione “All in” parte 2: nel mirino anche le vincite sui .com 0001

Dopo alcuni mesi di apparente silenzio, la Guardia di Finanza in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate ha ridato vita ai controlli sulle vincite dei giocatori italiani, all’interno della cosiddetta operazione “All in”.

L’attività di controllo dei finanzieri aveva preso il via nel luglio dello scorso anno, concentrandosi esclusivamente sulle vincite dei giocatori italiani realizzate all’estero, sostanzialmente ritenendole redditi prodotti al di fuori del nostro paese e non dichiarati. Secondo quanto riportato da una nota della stessa GdF, oltre 4.000 italiani avrebbero raccolto “proventi per oltre 97 milioni di dollari” (circa 73 milioni di euro al cambio attuale), nel periodo 2006-2009 senza averli dichiarati al Fisco.

Negli ultimi giorni l’attività del reparto della polizia finanziaria è tornata alla ribalta delle cronache per due motivi: da un lato il presunto coinvolgimento del “November Nine” Filippo Candio in un’operazione di verifica fiscale che coinvolge numerose persone; dall’altra l’estensione dei controlli anche a vincite online realizzare su siti “.com” non autorizzati, sia di poker, ma anche casinò e bookmakers.

Questo secondo e nuovo aspetto dell’indagine in realtà ha preso il via già nel mese di febbraio di quest’anno, puntando all’individuazione degli accrediti ricevuti da giocatori italiani sui propri conti correnti da parte di piattaforme non autorizzate ad operare in Italia. Anche la voce “versamenti” è al vaglio degli inquirenti, nella misura in cui i depositi di denaro verso l’estero abbiano superato la soglia dei 10.000€, costituendo per la legge italiano un reato valutario.
L’episodio scatenante è probabilmente quello occorso ad un giocatore di Varese che avrebbe vinto (e di conseguenza evaso, secondo la GdF) l’ingente cifra di 6 milioni di euro su un casinò online, facendola poi traghettare con diverse operazioni di cash out sul proprio conto.

Per quanto riguarda invece il “caso Candio”, si tratta di un’azione avviata negli ultimi giorni dalla Guardia di Finanza di Cagliari nei confronti di 25 persone, ree di aver evaso un totale di circa 3 milioni di euro. Al momento gli accertamenti sono ancora in corso e non è stata mossa alcuna accusa formale, si tratta per ora di una segnalazione all’Agenzia delle Entrate che dovrà eventualmente contestare ai soggetti quanto rilevato.

Come era prevedibile, la risposta del player italiano non si è fatta attendere. Candio ha così commentato il fatto in un’intervista rilasciata a Gioconews: "Nessuna evasione fiscale, non ho reati penali pendenti e non rientro in quel procedimento di verifica", smentendo sostanzialmente il coinvolgimento nell’operazione della GdF di Cagliari.
Ha poi precisato: "Ho collaborato per primo con la Guardia di Finanza per capire quanto devo pagare per le mie vincite. Non ho mai ricevuto accuse da parte delle istituzioni e sono in attesa di capire come risolvere la mia situazione, vista la grande incertezza che tuttora esiste sulle tassazioni del players. Ho lasciato tutta la mia documentazione e aspetto risposte perché la mia intenzione è quella di pagare le tasse".

E ha infine concluso con quello che, a nostro avviso, è il pensiero comune di tutti gli appassionati di poker live, almeno da un anno a questa parte: "Spero che si crei un precedente in grado di risolvere il problema".

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Nicola Pagano

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