AAMS: niente ‘accanimento’ sulle Poker Skin
Tra gli addetti ai lavori delle piattaforme on-line, da qualche tempo, si era sparsa una voce che faceva tremare un po’ tutti, anche se non ancora confermata.
Pareva infatti, che nel breve periodo, l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato avrebbe revisionato il sistema delle skin di poker on-line, con un aggravio sia dei costi di ‘start-up’, che quelli di certificazione delle skin stesse (con problemi a cascata anche per i ‘concessionari’ coinvolti…).
Pericolo scampato. E per fortuna verrebbe da dire. Cerchiamo di capire perche’ sarebbe stato folle se fosse successo il contrario.
Una skin e’ in pratica una diversa veste grafica di uno stesso prodotto o servizio. Lo scopo principale di una skin (nel nostro caso di Poker) è quello di dare la possibilità a diverse persone di gestire lo stesso servizio ma in modalità diverse, personalizzate per ognuno dei gestori di ogni skin: il risultato finale e’ quello di fornire lo stesso servizio a diversi utenti, sviluppando diverse ed indipendenti soluzioni per ogni skin aperta.
Si parlava dell’introduzione degli Eva (Enti certificatori), ma nell’era del ‘Governo Monti’, quello della ‘semplificazione’ a tutti i livelli, sarebbe stata davvero una follia.
C’e’ una legge molto chiara, e non degli anni ’20, ma del 19 settembre 2011 (‘Decreto direttoriale’), con cui ‘le Skin’ sono state dettagliatamente ‘disciplinate’ alla stregua di ‘siti solamente affiliati’ al Concessionario della licenza AAMS, che e’ a sua volta gia’ oberato di oneri economici e informativi proprio per avere la possibilita’ di fornire il servizio agli utenti (tramite le varie Skin).
Insomma, questa ennesima ricerca del controllo sul ‘ricco’ mondo del poker on-line sembra, per una volta, una mezza caccia alle streghe.
L’AAMS dovrebbe essersi accontentata delle procedure gia’ in essere per le aziende fornitori del servizio; per le varie Skin (specialmente le piu’ ‘giovani’) solamente un mini spavento da ‘falso allarme…almeno per ora.