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Le Iene contro le truffe nel Poker online, ma in che modo?

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Nicola Pagano
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Le Iene contro le truffe nel Poker online, ma in che modo? 0001

Continua a far parlare di sé il poker on line e lo fa ancora attraverso lo show de Le Iene, quasi in maniera inevitabile in modo negativo. Mentre si sta disputando l'Ept di Campione dove moltissimi giocatori si sono sportivamente incontrati per competere con le carte, riconoscendo a questo gioco un valore molto più profondo di un semplice gioco d'azzardo, c'è chi denuncia l'altra parte della moneta e lo fa attraverso un programma che in passato ha già colpito questa specialità e la persona di Cristiano Guerra nello specifico.

Giovedì sera, quasi 3 milioni di telespettatori erano sintonizzati su Le Iene Show e hanno guardato uno speciale sul poker on line, dove un “pentito”, ex agente di poker room della quale non si fa il nome ma si dice solo che è una ".com", ha denunciato un giro di siti illegali senza licenza Aams che, controllando le giocate attraverso un software, derubavano i clienti facendo perdere loro moltissimi soldi.

Il racconto però e il filmato che doveva documentare una delle tante truffe, risulta pieno di incongruenze di questo tipo: il flop è composto da sole due carte, sulla barra viene indicata una cifra uguale di 399€ per call e raise, l'avversario è in all-in, non ha quindi più denaro attivo (ha 0€ rimasti) ed appare ugualmente la possibilità del raise, e molto altro ancora.

Alle domande scatenate dal popolo del poker sul profilo dell'autrice Nadia Toffa, la giornalista cerca di dare spiegazioni che risultano, se non altro, po’ deficitarie: quando le si chiede perché ci sia un flop con 2 carte, lei risponde che si tratta di problemi di post produzione, alcune parti del video sono state oscurate per non rendere la room riconoscibile a discapito di una carta.

Solo in un secondo momento, un gruppo di giocatori ha individuato chi si nascondeva dietro al pentito incappucciato: il giovane è Emanuele Maccari, di Macerata che ieri ha deciso di precisare tutto quello che è successo rilasciando un'intervista esclusiva a Gioconews.it. Maccari precisa: "Io sono un giocatore truffato e non un truffatore, non ce l'ho con le poker room 'dot com'. Chi vuole dire ancora che quel video è un falso continui pure, io ho voluto porre l'attenzione su questo problema per evitare che tanti altri players e agenti di questi siti continuino a perdere soldi come è successo a me. Io ero il soggetto truffato da queste room e volevo capire come facevano a cambiare tutto in loro favore. Ho visto che c'erano questi siti che vendevano pacchetti che offrivano modi e soluzioni per truffare le persone. Ma la svolta c'è stata quando sono entrato in contatto con uno dei programmatori che lavora in questi siti. E' stato lui ad aiutarmi col servizio e a scoraggiarmi quando continuavo a perdere soldi".

Molte cose di questo ennesimo servizio sul poker ci lasciano dubbi e anche un po' di amaro in bocca. In particolare non capiamo come mai se si tratta (come sembra) di una truffa reale, documentabile e che potenzialmente colpisce tanti giocatori per un giro di denaro imponente, sia necessario rivolgersi prima ad uno show televisivo piuttosto che fare una denuncia alla polizia o comunque alle autorità preposte per questo tipo di azioni illegali.

E ancora: o sono tutte le pokeroom colpite o colluse (queste non si capisce bene dal servizio), oppure se si tratta soltanto di alcune sarebbe bene fare i nomi, anche per tutelare i giocatori-consumatori. Ovviamente potendo poi dimostrare quello che si denuncia.

Purtroppo quando i servizi non vengono curati al meglio e la verità rimane latente o non è chiara, si fa fatica a parlare seriamente di programmi di denuncia.
Con questo non vogliamo fare finta che non esista un mercato nero che truffa i giocatori, ma vogliamo rivendicare prima di tutto il modo di fare informazione sul mondo del poker.
Ci auguriamo e auspichiamo che Le Iene e l'informazione in generale, voglia finalmente parlare in modo positivo di un settore che non solo dà lavoro a migliaia di persone, ma che sotto molti aspetti è diventato e pensato come uno sport, con tornei frequentati da persone oneste.

Insomma, anche questa volta un'occasione persa...

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Nicola Pagano

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