Second Life Proibisce il Gambling
"Il Big Brother non è più solo virtuale in Second Life" — questa almeno la risposta all'ultimo cambiamento di politica di gioco del popolare mondo virtuale. La nuova politica di Second Life proibisce effettivamente ai propri residenti virtuali di giocare o accedere ai numerosi luoghi dedicati al gioco d'azzardo sviluppatisi in "The World." La nuova "legge" di Linden Labs, resa nota il 25 luglio, afferma: "E' una violazione di questa politica lo scommettere per mezzo di giochi presenti nell'ambiente gestito da Second Life (R) e presente sui server di Linden Labs se tali giochi: 1) (a) si basano sul caso o su un generatore di numeri casuali per determinare il vincitore, OPPURE (b) si basano sui risultati di eventi sportivi organizzati nella vita reale, E (2) offrono pagamenti per le vincite in (a) Dollari Linden, O b) qualsiasi valuta del mondo reale o altri beni di valore."
Second Life ha attratto sinora oltre otto milioni di membri nel suo mondo virtuale nel quale speculazioni sullo stato reale, servizi di escort, una borsa virtuale ed il gioco d'azzardo online erano tutte attività e funzioni legali e libere. Uno dei fondamenti su cui poggia il mondo di Second Life è che "tutti i residenti sono legalmente responsabili per le proprie attività e delle possibili implicazioni con le legislazioni dei paesi in cui risiedono." Questo aveva creato le fondamenta per una comunità basata su una utopia di libertà virtuale. Come però per tutti i servizi americani sotto il potere dell'UIGEA,Linden Labs, lo sviluppatore di Second Life, ha "deciso di <a avere approccio più ampio proibendo tutti i giochi che rientrino nelle categorie elencate nella nostra nuova politica." Le attività specificamente vietate includono il poker, blackjack, pai gow, craps, faro, roulette, pachinko, slot-machine e scommesse sportive.
<a></a>Questo non è il primo cambio di politica legata al gioco online nel mondo virtuale di Second Life. Nell'aprile 2007, Second Life ha annunciato di non voler più accettare pubblicità per "qualsiasi annuncio classificato in qualche modo legato ad attività di casinò simulate."
La risposta dei membri è stata quella che tutti prevedevano e rispecchia le preoccupazioni nate dopo la decisione di aprile. "Non mi piace il gioco d'azzardo ma tutti hanno il diritto di scegliere se perdere o meno il proprio denaro " e "dopo il gambling, chiassà cos'altro verrà vietato." Molti hanno suggerito di spostare l'unico aspetto reale del mondo virtuale, i server, in qualche località più sicura oltremare.
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