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Il Mercato del Gioco in Italia tra Lecito ed Illecito

Irene Lo Castro
Irene Lo Castro
3 min read
Il Mercato del Gioco in Italia tra Lecito ed Illecito 0001

Il mercato dei giochi e delle scommesse in Italia sembra aver raggiunto ormai cifre esorbitanti.
È anche per questa ragione che le istituzioni di governo stanno cercano di emanare quel tanto atteso regolamento che disciplinerebbe il settore del poker sportivo live.
Le recenti indagini della Direzione Investigativa Antimafia di Palermo hanno svelato poi tutta una serie di intrecci tra funzionari dell’AAMS e vertici delle organizzazioni criminali per spartirsi le concessioni e per ottenere trattamenti di favore.
Speculazioni e illegalità sarebero state realizzate anche attraverso l’erogazione di finanziamenti pubblici destinati all’attuazione di progetti di natura sociale. Emblematico il caso di una somma stanziata dall'amministrazione del capoluogo siciliano per la realizzazione di un corso di educazione alimentare per bambini. In realtà il finanziamento era stato poi effettivamente utilizzato ma per la creazione di un circolo di poker.
È stato stimato che il guadagno annuo che le associazioni criminali traggono da giochi e scommesse si aggira intorno ai 50 miliardi di euro.

Ma la fetta dell’illecito è solo una parte dell’intera economia del gioco.
Nel settore lavorano più di 120.000 addetti per un ricavato che alla fine di quest’anno sfiorerà gli 80 miliardi di euro. A gestire la parte più consistente ci pensano le dieci società di grandi dimensioni che da sole riescono a fatturare circa la metà della somma totale. Poi ci sonoi i 1500 gestori e concessionari che si dividono l’altra fetta.
Si tratta a volte di operatori italiani come Lottomatica e Snai che non destano preoccupazioni circa la loro trasparenza.
Altre volte sono società con sede all’estero, in paradisi fiscali e ai cui vertici ritroviamo personaggi da un passato non troppo pulito o legati a nomi noti alle forze dell’ordine.
Un caso eclatante è stato ad esempio quello dell’ex Atlantis che è stata oggetto di numerose polemiche.
La direzione nazionale antimafia ha mostrato non poche perplessità su questa realtà economica che controlla circa il 30% del mercato delle slot machine. La società in origine aveva sede legale nelle Antille Olandesi, ma dopo sollecitazioni varie da parte dei Monopoli, è stata rifondata con il nuovo nome di Atlantis Giocolegale e la sede è stata trasferita in Italia.
I due amministratori Francesco e Carmelo Maurizio Corallo, inoltre, sono figli di Gaetano Corallo che in passato è stato condannato per diversi reati ed è noto alle cronache giudiziarie per la sua vicinanza con il boss Nitto Santapaola. Quest’ultimo non a caso è anche gestore di un casinò proprio nelle Antille Olandesi.

Dunque lecito e illecito sembrano coesistere in questo settore dell’economia che sta crescendo di anno in anno.
La situazione è resa ancor più complessa dalle recenti indagini giudiziarie che hanno interessato coloro che dovrebbero vigilare e garantire il rispetto della legge nel rilascio delle concessioni. L’AAMS si è dichiarata pronta a collaborare con i magistrati per far luce sulle vicende che hanno interessato alcuni funzionari ai vertici dell'Agenzia in Sicilia. Staremo a vedere quali saranno gli ulteriori sviluppi.
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