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Scandalo AAMS Sicilia: Escort, Vacanze Lussuose e Tangenti

Irene Lo Castro
Irene Lo Castro
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Scandalo AAMS Sicilia: Escort, Vacanze Lussuose e Tangenti 0001

Tremano i vertici dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato per lo scandalo che li ha appena coinvolti.
È di qualche giorno fa la notizia dell’arresto a Palermo di dieci persone tra cui alcuni dirigenti dell’AAMS. Le accuse sono pesantissime e vanno dalla corruzione aggravata all’associazione a delinquere di stampo mafioso.
Si tratta di un’indagine complessa ed impegnativa condotta dai magistrati della Procura della Repubblica del capoluogo siciliano sotto la guida delProcuratore Aggiunto Dott. Antonio Ingroia che si occupa ormai da anni di inchieste aventi ad oggetto i fenomeni di criminalità organizzata e gli affari di Cosa Nostra. Pubblico ministero titolare dell’inchiesta è Sergio De Montis.

L’ipotesi di reato riguarderebbe specifici episodi di vera e propria corruzione attuati da soggetti appartenenti all’ambiente criminale che avrebbero contattato e convinto diversi dirigenti dell’Agenzia al fine di accelerare i tempi per ottenere le licenze per le sale da gioco e le concessioni per le scommesse.
Naturalmente tutto questo sarebbe avvenuto con metodi tutt’altro che leciti chiudendo spesso un occhio sull’eventuale carenza dei requisiti dei richiedenti.
Uno dei vari metodi utilizzati per snellire l’iter e agevolare gli amici boss sarebbe consistito nell’avvertimento sui tempi e le modalità dei controlli che avrebbero dovuto aver luogo nelle sale da gioco.
In cambio i funzionari avrebbero usufruito di numerosi benefit tra cui viaggi lussuosi, cene in grande stile e soprattutto escort.
Dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali utilizzate nel corso delle indagini emerge anche un certo giro di denaro che sarebbe servito per comprare la benevolenza dei dirigenti e funzionari compiacenti

A finire in manette tra gli altri l’attuale vicedirettore dell’AAMS SiciliaSalvatore Magno e Nicola Andreozzi, ex direttore dell’Agenzia dei Monopoli siciliana che adesso svolge la medesima funzione in Campania e in Sardegna. C’è perfino un politico locale nel novero degli arrestati. Si tratta dell’assessore all’Urbanistica di un Comune vicino Palermo Giovanni Polizzi che a quanto pare avrebbe intascato varie mazzette per un totale di ben 40.000 euro.
Iscrizione nel registro degli indagati anche per un imprenditore palermitano: il titolare della Primal, Michele Spina. La sua è una grossa realtà economica in città che conta 24 sale giochi e 71 punti Snai. L’ipotesi di reato per Spina è quella di corruzione. Nella specie sarebbero sospetti i suoi rapporti col pluripregiudicato Sebastiano Scuto che ha già subito una condanna per associazione mafiosa e con un altro personaggio noto alle forze dell’ordine, Francesco Sasarubea, ex amministratore della sala bingo Las Vegas confiscata perché sede di riciclaggio di denaro da parte della mafia.
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