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Black Friday: Di chi è la Colpa?

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Matthew Kredell
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I recenti rinvii a giudizio emessi a livello federale contro i proprietari dei tre più grandi siti di poker online hanno sollevato dispute in merito alla possibilità che i siti stessi abbiano davvero violato la legge o se questa attività di polizia sia solo una caccia alle streghe del Dipartimento di Giustizia americano. Un'altra difficile questione è se i siti hanno tradito la fiducia dei clienti che in loro confidavano dedicandosi a pratiche commerciali improprie.

Le risposte non sono in bianco e nero. Penso che la maggior parte dei cittadini americani che hanno giocato su PokerStars o Full Tilt Poker ritengano che sono "buone" imprese che li hanno trattati bene. Absolute Poker/Ultimate Bet ha un passato oscuro, anche se sotto la proprietà precedente, per cui li lasciano fuori.

PokerStars e Full Tilt trattano le persone come clienti stimati. Hanno ottimi servizi di assistenza al cliente. Offrono incentivi innovativi. Considerano seriamente i suggerimenti dei giocatori per un continuo miglioramento dei propri prodotti. Si tratta di aziende legali, riconosciute come tali in Italia e in molti altri paesi. Sono modelli di ciò che il capitalismo deve essere. Hanno fornito un servizio di valore, hanno sempre trattato bene i clienti che li hanno ripagati con fedeltà e costanza di gioco.

Noi tutti, come persone che amano giocare a poker, riteniamo il poker un gioco di abilità e che giocare sia un nostro diritto. Non è il governo che può dirci cosa possiamo e non possiamo fare con i nostri soldi specialmente quando è il governo stesso ad offrire legalmente lotterie e mercato azionario che sono giochi d’azzardo ben più grandi.

Non esiste una legge federale che rende il poker online illegale. Il poker non è specificamente menzionato nell’Internet Gambling Enforcement Act. Nessun documento legale indica che il poker è un gioco d'azzardo illegale su Internet. La legge è suscettibile di interpretazioni e anche se non è stato richiesto un blocco dei siti di poker, le banche hanno deciso di bloccare le transazioni riguardanti i siti di poker.

Il fatto che il Dipartimento di Giustizia abbia iniziato questa indagine basandosi sulla UIGEA e sull’Illegal Gambling Act del 1955, quando non vi è prova legale che queste leggi si applichino al poker, indica che questa è stata effettivamente una caccia alle streghe. Nel corso delle indagini, a quanto pare utilizzando le informazioni acquisite tramite un accordo con Daniel Tzvetkoff , l'ex capo di una società di elaborazione dei pagamenti denominata [B]Intabill[/ B] che ha gestito le operazioni per società operanti nel settore del poker online, il DOJ ha acquisito le prove che ritiene avrebbe dimostrino che i siti di poker hanno cospirato per frodare gli istituti finanziari americani facendo passare le transazioni per il gioco d'azzardo su Internet come qualcosa di diverso per eludere l'UIGEA.

Il Dipartimento di Giustizia, in particolare nel distretto meridionale di New York, non rilascia rinvii a giudizio fino a quando non pensa di avere uno caso da portare presso la corte con la quasi certezza di mettere a segno l’accusa. Senza accuse di frode da parte delle banche, il Dipartimento di Giustizia potrebbe continuare la propria indagine o caccia alle streghe, ma difficilmente sarà in grado di emettere altri rinvii a giudizio.

Diamo allora un'occhiata a queste accuse di frode bancaria. Credo che molte persone nella comunità del poker sapessero che i siti si sono ingegnati per trovare modi per aggirare l’UIGEA e non nessuno si è fatto alcun problema morale perché tutti riteniamo l’UIGEA una legge idiota che infrangere i nostri diritti individuali. Credo anche che, con condizioni atmosferiche e di traffico adatte possa essere perfettamente sicuro per me guidare a 50 miglia all'ora in zone con un limite di velocità di 35. Ma questo non significa che io non prenda una multa se fermato.

Questo è un rischio che sono disposto a correre a volte. Apparentemente anche per il poker, si trattava di un rischio che i proprietari dei siti erano disposti a prendere. Alla luce dei recenti eventi, forse non avrebbero dovuto. Ovviamente, la pena per frode bancaria è molto maggiore alla multa per eccesso di velocità. Non solo le accuse hanno danneggiato i siti, ma hanno anche influito su tutti i loro clienti. Forse era irresponsabile rischiare il denaro e il sostentamento dei loro clienti in questo modo. Anche sotto l'UIGEA, esistevano probabilmente modi per gestire depositi e incassi senza commettere frodi bancarie. Ma le persone che chiedevano a gran voce di ricevere i propri prelievi non si preoccupavano dei mezzi impiegati a patto che tutto avvenisse rapidamente.

Per frode bancaria si rischiano pene severe (fino a 30 anni di carcere e multe fino a $1 milione) perché il sistema bancario è il cuore dell'economia della nazione. Ma ci sono molti tipi di frode bancaria e la maggior parte di quelle che vengono punite con sanzioni pesanti hanno il fine di danneggiare qualcuno. Non pare ci siano vittime qui. I siti di poker non hanno rubato nulla a nessuno. Se è stata commessa frode bancaria, tutto è stato fatto con buone intenzioni al fine di gestire un business legittimo in un contesto caratterizzato dall’interferenza illegittima del governo.

Se i siti di poker fossero imprese criminali, [B]Barney Frank[/B] non si sarebbe espresso contro il loro rinvio a giudizio. Se i siti di poker avessero fatto qualcosa di gravemente sbagliato, Frank avrebbe fatto di tutto per prendere le distanze dal movimento che vuole la regolamentazione del gioco d'azzardo su Internet. Invece, ha detto al giornale del Congresso [I][B]The Hill[/B][/I] che le incriminazioni sono state "un incredibile spreco di risorse". Ha continuato lamentando il fatto che il Dipartimento di Giustizia è più interessato alla repressione dei siti di poker online di quanto lo sia nei confronti dei responsabili della crisi dei mutui: "andate a caccia delle persone responsabili per tutte le case vuote, non per le case piene." Frank è uno dei pochi politici senza paura di polemiche al punto da non aver problemi a criticare le incriminazioni stesse. È però anche una persona con un forte senso della morale, e se avesse pensato che i siti avessero veramente agito con intenti maliziosi non avrebbe avuto problemi a schierarsi con il Dipartimento di Giustizia.

Ciò non significa che non ci saranno gravi conseguenze per gli imputati. Ritengo che infine i proprietari di PokerStars e Full Tilt Poker arriveranno infine a raggiungere un accordo sulle accuse. Infatti, tale processo è già in corso proprio mentre scriviamo questo articolo. Sia Full Tilt Poker sia PokerStars hanno infatti ottenuto la restituzione dei propri domini ed hanno annunciato il prossimo rimborso dei fondi ai giocatori.

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Matthew Kredell

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