“Dal Texas Hold'em a Las Vegas. Il poker e altre storie”, il mio primo libro!
Un saluto a tutti. Per una volta in questo spazio che ogni settimana Pokernews gentilmente mi concede mi faccio un po' di pubblicità. Lo faccio con un pizzico di vergogna, perché chi mi conosce sa che non amo particolarmente promuovere le mie attività estranee al poker giocato, né auto celebrarmi. In realtà faccio pubblicità ad un progetto che ho realizzato da poco, non per intenti economici, ma per il gusto di farlo e che mi ha divertito veramente tanto. Per questo ve ne parlo. Vi parlo del mio primo libro, “Dal Texas Hold'em a Las Vegas. Il poker e altre storie”, edito da Gremese e da pochi giorni disponibile in tutte le librerie d'Italia.
Perché ho deciso di scrivere un libro? In realtà non l’ho fatto. No, non sono impazzito, il fatto è che non mi piace definire “il mio libro” le cose che ho scritto con due amici, Paolo Franci e Claudio Zecchin, e l’aiuto di mio fratello Nicola.
L’essenza del discorso è che io sono un giocatore di poker, non uno scrittore. Mi piace pensare che la lettura di questo libro sia paragonabile a due giocatori, due amici, seduti attorno a un tavolo alla fine di un tiratissimo heads up, ognuno intento a raccontare le proprie storie, le avventure, gli aneddoti su campioni, amici, gente conosciuta e, naturalmente, storie di poker.
È quello che succede tra due persone che hanno trovato il giusto feeling e, pian piano, si raccontano l’un l’altro la propria vita, le proprie esperienze. Ecco, questo è il punto: le esperienze, con un pizzico di manualistica presentata alla mia maniera, senza troppi artifici linguistici. Una specie di piccolo diario nel quale ho tirato fuori emozioni e sensazioni, principalmente con la speranza di divertire chi legge.
Avrei potuto scrivere il classico libro autobiografico, manualistico ed istituzionale per dir così, perfettamente inquadrato nella cronologia. Ci ho pensato a lungo. Ma io sono in realtà un mestierante del poker e guardandomi allo specchio mi sono detto: “Luca, pensi che raccontare tutta la tua carriera, torneo per torneo, carta per carta, possa essere interessante?”. Non ho avuto dubbi: “No”. Meglio prendere la mia vita, avvolgere e poi svolgere di nuovo la matassa della memoria e poi lasciarne uscire frammenti e raccontarli nella speranza siano piacevoli da leggere. Mi sono divertito molto nel tirare fuori le vecchie storie.
E soprattutto i personaggi che le hanno colorate. Personaggi veri, personaggi della mia fantasia, del cinema e, perché no, caratteri del mondo del poker che ad ogni torneo, ad ogni tavolo possiamo incontrare. Insomma un mosaico della mia vita ma che ognuno, credo, potrà ricostruire un po' come vuole e magari trovarci dentro esperienze comuni, errori da evitare e forse anche qualche indicazione per un sogno da percorrere.
Buona lettura, ma soprattutto buon divertimento a tutti!
Luca Pagano