Poker Live – Affrontare i Giocatori Aggressivi
Nel mio ultimo racconto, quello relativo a Las Vegas, ho fatto riferimento a quello che mi è capitato, puntando l’ attenzione sul confronto che ho avuto, insieme agli altri componenti del team, che verteva sul come affrontare tutta quella schiera di aggressive players che viene fuori dal gioco on line in questi ultimi tempi.
Quest’ oggi cercherò di regalarvi le linee guida venute fuori da quegli incontri.
Innanzitutto: chi e’ che incarna questo tipo di giocatore?
Il ritratto standard dei giocatori che vengono fuori dai siti online è inquadrabile all’ interno di parametri ben prestabiliti che riguardano essenzialmente tre o quattro variabili dalle quali poi, e’ possibili affrontare la tipologia di gioco che essi prediligono esercitare.
L’ età. Generalmente il giocatore in questione e’ piuttosto giovane, fondamentalmente la sua età varia dai 20 ai 25 anni
Comportamento al tavolo. Questo tipo di giocatori non ha una dimestichezza assoluta nel fronteggiare, soprattutto le prime volte in cui lo fa, un tavolo live.
Molto timidi, curano molto il proprio atteggiamento ma non si curano in modo maniacale di quello altrui.
Stanno molto sulle loro, difficilmente danno confidenza, e’ difficilissimo invitarli ad aprirsi.
Valore oggettivo delle carte. Non hanno paura di rilanciare con qualsiasi tipo di carta in mano. Praticamente sempre vanno in continuation bet, facendo affidamento sul fatto che gli oppo raramente possano “centrare” il flop.
Valore delle puntate. I giocatori abituati al gioco on line, non si fanno pregare quando c’e’ da mettere dentro buona parte del proprio stack.
Non hanno una grossissima capacità di lettura, di solito si basano solo ed esclusivamente sul valore delle puntate altrui, difficilmente sul valore effettivo del board.
Come fronteggiarli? Praticamente tutti hanno detto la loro, tutti hanno il loro modo di affrontare determinate situazioni, e, naturalmente, ogni mano fa storia a se, ma se proviamo ad analizzare il comportamento generale di questi giocatori, probabilmente riusciremo anche ad avere un atteggiamento strategico che possa mettere in difficoltà per tutta la durata del torneo questo tipo di giocatori.
Essi sono abituati a fare chips fin dalle prime battute, sono portati a fronteggiare il tavolo per far capire subito che se ti scontri con loro, devi essere disposto a mettere a repentaglio una buona quantità delle tue chips in gioco, il gioco on line, per come sono portati a vederlo queste nuove leve, ti porta a fare questo tipo di ragionamento. Finito un torneo ne inizia subito un altro, perdere tutto lo stack con qualche mossa azzardata, non e’ per loro un dramma.
Qual’e’ la strategia migliore? Attendere la mano buona per sperare di trarre massimo profitto può essere una strategia che paga, ma essa e’ “buona per tutte le stagioni”, per ogni tipo di situazione. Ma se la mano buona non arriva?
E’ necessario non farsi intimorire; sperare di “pizzicare” il nostro avversario in bluff con una monster non e’ mai ev+. La giusta mossa e’ quella di non farsi attaccare passivamente, soprattutto all’ inizio occorre dare segnali forti: “non mi ruberai facilmente i bui”, “non mi basta un tuo raise per farti consegnare il piatto”, tutto ciò si ottiene rispondendo con fermezza ai rilanci avversari, facendo call o reraise anche con mani marginali, di modo che il nostro oppo non simetta idee strane tipo che siamo giocatori manleabili.
Il problema non sta tanto nella forza della propria mano, quanto nello stare attenti a trovare l’oppo con un punto forte proprio quando decidiamo di non farci sottrarre chips facili.
Per il resto se captiamo debolezza, (noi si che possiamo farlo attraverso tells, modi di puntare, carte comuni sul board) andiamogli sopra con decisione, sara’ per lui un fold sofferto in quella mano, e uno scotto da pagare per le mani successive.