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Poker a tempo di Rap: quando a giocare è Inokiness

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Poker a tempo di Rap: quando a giocare è Inokiness 0001

Nella nostra continua ricerca nel meraviglioso mondo del Texas hold'em, abbiamo la fortuna di aver intervistato un personaggio che apparentemente non ha niente a che vedere con il gioco del poker, stiamo parlando del rapper Inokiness. Questo ragazzo dalle mille attività: rapper, attore (L'ispettore Coliandro sceneggiatura di Lucarelli), Dj e conduttore radiofonico è un grande appassionato di Texas Hold'em.

Eccovi la nostra piacevole chiacchierata.

Ciao Inokiness, dalla musica al poker, esiste un legame tra queste due realtà?

Per me sicuramente si. Convivo quotidianamente con la musica e il poker alla Texana quindi diciamo che già io sono un legame tra le due cose. Il mio genere di musica "il Rap" è particolare proprio perché è un gioco. Un rapper si mette sempre in gioco, come persona e come artista, proprio come un giocatore. Deve sapere quando entrare in una mano, in che tavolo sedersi, come gestire il suo bankroll ecc...

Immagina che le tue rime sono carte, quindi più passa il tempo più si alza il buio e tu devi sapere bene quando raisare. Entrare in una mano per me, vuol dire mettermi in gioco costruendo un rap, sperare che qualcuno abbia voglia di "callare" e guardare un flop insieme al pubblico, che è quello che, se avrò giocato bene, alla fine pagherà.

Come ti sei avvicinato al gioco del poker? Giochi anche live o solo on line? Hai qualche specialità che prediligi?

Gioco il Texas hold 'em no limit pot da circa un anno, sto ancora facendo esperienza, ma gioco tutti i giorni, sia live che online. Non mi piace essere un caviglio, quindi cerco di applicarmi e giocarmela il meglio possibile. Sto strizzando l' occhio all'Omaha, ma ci gioco pochissimo e una volta Dario "Ryu" Alioto mi ha detto "impara prima con 2 carte" e io l'ho ascoltato.

Mi sono avvicinato al poker da quando mi sono trovato ad abitare nei pressi del circolo storico di Bologna, Il Manzoni, all' inizio era un bell' ambiente dove passare qualche ora con gli amici, ora è diventato il campo dove gioco in casa.

Dacci tre aggettivi che descrivano il gioco del poker?

Complesso. Stupido. Bastardo.

Che tipo di realtà di sei trovato davanti, una volta entrato nell'universo pokeristico?

E' senza dubbio un ambiente magico, pieno di personaggi caratteristici. Mi sono trovato al tavolo con qualsiasi tipo di persona, dai 18 agli 80 anni, uomini, donne, ricchi, poveri, studenti, pensionati, poliziotti, malandrini, politici, regaz, gente di ogni parte del mondo, di tutto. Al tavolo si incrociano storie di vita e si crea un energia del tutto particolare. Grazie a Ciro e Amin, due cari amici ho potuto conoscere Geo Maresca che mi ha sponsorizzato un po all'inizio. Mi ha invitato a Sanremo a vedere un event importante e da li è scattata la molla. Ho imparato a giocare da personaggi come Lui, Paul Fish, Mitch, Konqueror, Di Lauro e altri della scena del Texas bolognese. Ho avuto la possibilità di andare a pokersportivoshow, il programma per canale Italia condotto da Jack Bonora e parlare con alcuni pro come il grande Cristiano Blanco.

Cosa pensi riguardo la dipendenza dal gioco? credi che con la legalizzazione del poker on line cash, sarà ancora peggio per chi soffre di questi disturbi?

La scimmia è sempre una brutta cosa. In tutto. Io sarei falso a dirti che non sono dipendente di questo inferno. Bisogna sapersi fermare, ogni tanto mi prendo delle pause lunghe dal gioco. Credo che la legalizzazione sia giusta e dovrebbero applicarla anche al gioco dal vivo e a tante altre cose.

Molti giocatori live si accompagnano nei tornei con la musica, tu che ne pensi? La musica può facilitare la concentrazione? Tu quale consiglieresti per una finale WSOP?

Io ho sempre l' Ipod. Più che per facilitare la concentrazione lo uso per distrarmi e non ascoltare troppo gli altri giocatori. Il problema che a volte entrano pezzi che mi caricanoe rischio di fare cavigliate. Per una finale Wsop non saprei, ogni player sa scegliere la sua musica giusta. Io ultimamente al tavolo ascolto sempre un pezzo vecchio dei Lost Boyz di cui non ricordo il titolo, "A Millie" di Lil Wayne, "Miss Indipendent" di Ne-yO, l' ultimo album di Ludacris e tante altre belle cose ma mi hanno detto che ascoltare Inokiness mentre giochi porta fortuna di brutto!

Hai qualche circolo della tua regione, dove si gioca del buon texas hold'em da segnalarci?

Io praticamente vivo al "Pezzanadrome" (www.bolognapokerclub.com) lo storico Manzoni in Via Pezzana 8, a Bologna. Nella città dei tortellini, le torri e le troppe ragazze senza maschio in giro ci sono un altro paio di posti interessanti. Il Big Day in zona San Felice e il Bononia in quel di Borgo Panigale. Ormai qui a Bologna si possono giocare tornei tutte le sere.

Se tu potessi avere come maestro per un giorno, un pro chi sarebbe e perché?

Sono ancora nella fase di studio dei vari pro. Devo dire che c è veramente sempre da imparare e l' esperienza personale è la migliore insegnante. Basta essere recettivi. Mi piacerebbe avere un coach come Pagano o Blanco perché sono un amante dello stile tight e sono un fan dei pro made in Italy.

Nei tuoi progetti musicali c'è o ci sarà un bel pezzo sul poker?

Ho scritto un pezzo sul poker ti cito un verso:

"Siamo rimasti in dieci giocatori/ io c'ho 10-10 cuori e fiori/ all-in. tre li ho fatti fuori/ Si. questa sera ho un gran culo quindi non provate a fottere col numero uno/ e state zen/ come monaci buddisti se volete essere professionisti/ dell' hold 'em/ serve controllo totale/ se non vuoi finire in tilt in tracollo brutale/ ci vuole concentrazione/ calcoli e psicologia per diventare il campione/ siamo in 3 ormai e siamo a premio da un po/ perciò/ da adesso si gioca solo per lo show....

Progetti invece pokeristici? Hai mai pensato di dedicarti professionalmente anche questo, visto le mille cose che fai?

Il rap mi toglie parecchio tempo. Ho un programma su www.radiocittàfujiko.it (103.1 fm a Bologna) tutti i sabati alle 14, sempre il sabato sera lavoro come Dj al Kinki Club. Nel resto della settimana produco, organizzo e mi dedico alle mie mille passioni...

Si devo ammettere che mi piacerebbe rendere il poker il mio lavoro, ma non mi sento ancora pronto per fare questo passo, ci sono ancora molti aspetti del gioco che devo imparare meglio. Per ora gioco i miei tornei qui nei playground di Bologna e spero di partecipare presto a qualche main event nazionale per mettere alla prova la mia tecnica.

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