Phil Hellmuth player e consulente: il lato "oscuro" di Poker Brat
Phil Hellmuth a 360 gradi e come non lo abbiamo mai visto.
Interessante e ricca di spunti inediti, l'intervista rilasciata nei giorni scorsi Card Player. Il player di Palo Alto racconta delle WSOP 2023, del suo 17^ bracciale, ma si apre anche su altri aspetti che erano praticamente sconosciuti a tutti.
The Poker Brat parla del suo ruolo di "consulente", tra possibili investitori e società della Silicon Valley, oltre a fornire consulenza alle stesse società, in cambio di un 2%-3% sulle azione di queste imprese.
Insomma, un Phil Hellmuth che non ti aspetti e deciso a diventare "miliardario" entro i 76 anni, proprio in relazione a questo suo ruolo di consulente.
Vediamo nel dettaglio.
100 Bracciali sono troppi alle WSOP
L'inizio dell'intervista non può che partire dalle ultimeWorld Series of Poker di Las Vegas, dove Phil Hellmuth si è confermato il più vincente di tutti i tempi, con la conquista del 17^ bracciale in carriera. Nessuno come lui, considerando anche le 13 volte che ha chiuso al secondo posto e le quattro medaglie di bronzo.
Senza dimenticare i 17 milioni di dollari incassati proprio alle WSOP, con 202 piazzamenti "In the Money". L'unico ad essere andato a premio, negli ultimi cinque decenni. Numeri, cifre e dati che confermano la grandezza del player che vive in California e che appare imprendibile per i rivali.
"E' stato fantastico vincere il 17^ bracciale alle WSOP, attacca Phil Hellmuth. Mi sento il più forte torneista del pianeta. A dire il vero ho giocato solo 33 eventi alle WSOP 2023: quasi tutti dal vivo e una manciata online. Ho 59 anni e rispetto a qualche tempo fa necessito di maggior momenti di riposo. Pensate che ho riposato complessivamente due settimane durante le World Series Of Poker: ascoltare il proprio corpo è fondamentale, a maggior ragione alla soglia dei 60 anni.
In generale è un momento clamoroso per il poker live. Un boom come mai non si era visto nel gioco dal vivo. E' uno spettacolo prendere parte a qualunque evento e la Pandemia, paradossalmente ha dato una mano. Nei mesi di Lockdown molte persone si sono avvicinate al poker online e poi, con la riapertura dei casinò, ecco l'ondata pazzesca di giocatori; soprattutto fra i giovani che vanno dai 18 ai 25 anni, ma in qualche modo sono tornati in scena anche tantissimi players che per tanti motivi si erano allontanati dal poker live.
Infine una "stoccata" alle sue amate WSOP. "Troppi Bracciali in palio. Si parla di oltre 100 eventi per l'edizione del 2024 e non ha senso questa cosa. Se aggiungiamo gli eventi online, oltre alle WSOPE si parla di quasi 150 tornei e altrettanti braccialetti in palio. E' un eccesso a mio avviso che va a svilire anche l'importanza dei braccialetti stessi. Inoltre spero che si arriverà anche ad una divisione delle WSOP di las Vegas e quelle giocate online. E' un mix controproducente a mio avviso .
Hellmuth, l'uomo delle consulenze
Lo abbiamo detto in apertura e lo ribadiamo. In questa intervista escono aspetti del tutto sconosciuti del 17 volte campione WSOP. Phil Hellmuth infatti parla delle sue attività extra-poker e del suo senso degli affari. "Da diversi anni, quando non gioco a poker, offro consulenza ad alcune società della Silicon Valley. Consiglio investimenti e mercati, con ottimi risultati. In cambio chiedo un 2%-3% costante degli utili, o delle azioni di queste imprese.
"Con quello che guadagno con queste consulenze posso davvero ambire a diventare miliardario prima dei 76 anni. Ma di sicuro non stravolgerò la mia vita per diventare miliardario, ma questo "secondo lavoro" mi da molte soddisfazioni. Tra l'altro cerco di raccogliere anche nuovi investitori per queste imprese: persone che hanno patrimoni di un certo spessore e che possono finanziare nuovi progetti.
Phil vs Phil
Nella parte conclusiva dell'intervista Hellmuth svela un aneddoto che in pochi sanno, sull'ultimo bracciale vinto e che riguarda direttamente Phil Ivey. "Il $10.000 Turbo che ho vinto alle WSOP 2023 è stata una maratona pazzesca. Una volta raggiunto il tavolo finale ho chiesto se fosse stato possibile stoppare il gioco e tornare riposati alle 16.00, con la diretta TV di Poker Go. Insomma, erano già le 4 del mattino e stavamo giocando da 16 ore"
"Non ho fatto in tempo a porre la domanda che Phil Ivey, anche lui presente al final table, si oppone subito. Io insisto e lui stizzito mi dice ancora di no. Ci saranno stati circa 30 secondi di tensione fra di noi. Poi ci siamo messi a ridere: i grandi sanno riconoscere i grandi e dunque ci siamo subito chiariti. Essendo stato programmato su una sola giornata il Turbo, Phil Ivey non voleva stravolgere il suo plan di tornei alle WSOP".
"Ho capito e compreso il suo punto di vista, così abbiamo iniziato subito il tavolo finale. Il caso ha voluto che lo eliminassi al sesto posto. A quel punto chiedo agli altri quattro giocatori se volessero fermarsi e riprendere nel pomeriggio. Ma due di loro hanno chiesto di proseguire. Alla fine tutto questo ha giovato alla mia vittoria. Un trionfo in tutti i sensi".
Mai banale Phil Hellmuth.