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Primo Episodio di Strategy with Kristy

Kristy Arnett
Kristy Arnett
3 min read
Andrew “balugawhale” Seidman

Nel primo episodio di Strategy with Kristy, Kristy Arnett parla con la persona che da sola ha portato il suo gioco, così come per altre decine di giocatori, ad un livello superiore attraverso il poker coaching. Andrew “balugawhale” Seidman si è unito al programma per la prima di un intervista in due parti. Nella parte uno, lui discute del processo mentale che porta alla puntata, e di quando three-bettare con un range polarizzato o depolarizzato.

Di seguito trovate un frammento dell’intervista:

Durante il nostro coaching hai iniziato chiedendomi "Perché fai quello che stai facendo?" Ciò ha portato alla domanda più specifica "Punti per valore o per un bluff?" puoi dirci perché ciò è importante?

Puoi fare qualcosa senza sapere se sia giusto e ottenere lo stesso il risultato, ma non puoi avere nessun controllo sulla situazione. Diciamo per un secondo che decido di contro rilanciare sette-due offsuit, e poi se vengo contro rilanciato a mia volta, vado all-in. Diciamo che faccio così, e il tipo folda. Vinco i soldi, ed è stata la mossa giusta al momento giusto ed è stato un buon bluff perché l’avversario ha foldato. Ma posso fare ciò senza sapere davvero perché o cosa sto facendo. Questo è il pericolo che si corre quando le persone giocano a poker e il perché i games saranno sempre soft.

La gente impara dal risultato di qualcosa. Dirà, “Ho puntato con coppia di otto al board di re-sette-tre e l’avversario ha foldato quindi ho fatto bene.” Ma quando inizi a separare i risultati immediati o capisci il risultato immediato meglio, realizzi il bisogno di sapere se stai bluffando o facendo value betting per capire se sia giusto o meno. Spesso le persone leggono male queste cose. Penseranno che visto il fold dell’avversario con coppia di otto è bene puntare. Bene, forse non è così. Lui probabilmente aveva una mano peggiore della vostra.

Quindi, per rendere le cose ancora più semplici, e rispondere alla tua domanda, dobbiamo iniziare con questa dicotomia di base tra bluffare e value betting per capire ciò che deriva da questo. Tutto nel poker ruota intorno alla forza relativa della mano. Se la mia mano è peggiore di quella dei miei avversari, dovrò bluffare. Se la mia mano è migliore di quella dei miei avversari, dove puntare per valore. Visto che raramente la vostra mano è la stessa di quella dei vostri avversari, quasi sempre dovrete fare value betting o bluffare che sappiate o meno quale delle due cose state facendo.

Per quelli di voi che hanno giocato a poker high stakes, ci sono state volte quando avete bluffato all-in con la bottom pair solo per essere chiamati da asso-alta. E ci sono state volte in cui avevate top set spingendo al river venendo chiamati da una scala ad incastro al river stesso. Quindi, in questi casi non sapevate cosa stavate facendo. Pensavate di fare value betting ma in realtà stavate bluffando o stavate bluffando ma stavate accidentalmente facendo value betting.

La cosa giusta, iniziando dall’idea di base che dovete fare una delle due cose, è guardare gli altri nel modo giusto per pensare a quelle cose che diventeranno sempre più sofisticate. Da lì potete porvi altre domande come, “Quali tipo di fattori devo considerare per fare value betting? Come colui che siede al mio tavolo, la mia interazione con lui, quanto profondi siamo, quale board ha effetto sulla mia abilità di puntare per valore o bluffare?” È così che passiamo alla cose più complicate che costituiscono la teoria del poker.

A venerdì prossimo per un nuovo episodio di Strategy with Kristy. Ricorda inoltre, per tutti gli aggiornamenti in tempo reale seguici su Twitter.

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