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10 Passi per ottimizzare il cervello nel poker - prima parte

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10 Passi per ottimizzare il cervello nel poker - prima parte 0001

A novembre, l’autrice Belle-Beth Cooper ha pubblicato un articolo sull’Huffington Post intitolato 10 Surprising Things That Benefit Our Brains That You Can Do Every Day (10 cose sorprendenti che fanno bene al nostro cervello e che si possono fare quotidianamente) .

L’articolo parte con un'analisi della sostanziale differenza che esiste tra ciò che noi riteniamo essere il funzionamento del nostro cervello e come in realtà funziona effettivamente, per poi proseguire spiegando le diverse teorie su come il cervello umano funzioni e cosa fare per ottimizzarne il funzionamento in base a queste informazioni.

Queste indicazioni possono essere utili in un'infinità di modi diversi e possono essere utilizzate in ogni aspetto della vita quotidiana.I “10 Passi” della Cooper sono stati messi alla prova per vedere come si possono applicare efficacemente al poker. Quindi mettetevi comodi, tenete gli snack a portata di mano e preparatevi a ottimizzare il vostro cervello per giocare a poker.

1. Il cervello è più creativo quando siamo stanchi.

Nel corso delle sue ricerche, la Cooper ha passato al setaccio tutte le informazioni relative ai tempi biologici del corpo umano e a come esattamente funziona il nostro cervello in alcuni momenti specifici del giorno. Ne è risultato che mentre il cervello svolge meglio il lavoro impegnativo e analitico nelle ore in cui è sveglio e attivo, sembra essere molto più creativo quando è stanco.

Secondo la Cooper, "Se si è stanchi il cervello ha difficoltà a filtrare le distrazioni e a concentrarsi su un particolare compito. E’ anche molto meno efficiente nel ricordare le connessioni tra idee o concetti. Entrambi questi fattori sono positivi quando si deve essere creativi, in quanto questo tipo di lavoro necessita che si trovino nuove connessioni, che si sia aperti a nuove idee e che si seguano vie di pensiero originali. Quindi un cervello stanco e confuso è molto più utile quando si lavora a dei progetti creativi."

Mentre puntare su una sessione creativa in tarda serata può essere la soluzione perfetta per un artista o uno scrittore, un giocatore di poker può pensare di ottenere un risultato migliore nella situazione diametralmente opposta. Il poker è un gioco analitico in cui si studia costantemente il proprio avversario, cercando la misura migliore delle puntate e cogliendo le debolezze del gioco avversario per poterle sfruttare in un secondo momento. Un gioco forte si basa sul creare connessioni tra i vari aspetti del gioco dell’avversario, quindi un cervello che non riesce a effettuare queste connessioni potrebbe portare a delle perdite nel lungo termine.

Per massimizzare l’efficienza cerebrale, un giocatore di poker vincente potrebbe scegliere di iniziare le sessioni di gioco nelle prime fasi della giornata. In questo modo potrebbe aumentare le proprie possibilità, traendo vantaggio dai momenti in cui il cervello è in grado di attingere a meccanismi di pensiero più acuti e analitici.

2. Lo stress può modificare la dimensione del cervello (riducendolo).

Affrontando la vita quotidiana, siamo tutti vittime dello stress in un modo o nell’altro. Tuttavia, le ricerche della Cooper sembrano dimostrare che uno stato di stress prolungato possa effettivamente avere conseguenze negative a lungo termine sul cervello.

Da uno studio riportato dalla Cooper risulta chenei ratti esposti a uno stato di stress cronico l’ippocampo riduce effettivamente la propria massa. Per chi non è esperto di sezioni del cervello e relative funzioni, l’ippocampo è la sezione del cervello che si occupa di gestire i ricordi. E’ anche responsabile delle capacità di memoria legate allo spazio (ad esempio la capacità di spostarsi agevolmente in una città conosciuta) e in generale del pensiero collegato agli spostamenti.

Vivere alti livelli di stress ovviamente non è mai un’esperienza piacevole. Per quanto sia comune a tutti avere dei fattori di stress quotidiani, non è sicuramente trascurabile il fatto che uno stato di stress prolungato può penalizzare il gioco. Questo è particolarmente vero se i fattori di stress sono direttamente collegati al gioco. Quando ci si siede a un tavolo, ci si deve impegnare il più possibile per rimuovere dai propri pensieri tutti i fattori di stress collegati al mondo esterno, cercando invece di concentrarsi unicamente su quanto si sta facendo in quel momento. Questo può essere difficile, la varianza del bankroll o le difficoltà di gioco possono diventare fattori di stress notevoli, ma lo stress non fa altro che confondere la nostra capacità di giudizio, portando a risultati negativi.

Per un giocatore di poker è importante saper riconoscere quando nella propria vita ci sono troppi fattori di stress che potrebbero penalizzare la propria performance al tavolo. Se c’è un livello di stress troppo alto nella vita quotidiana, spesso è meglio non giocare in quanto questo avrebbe un impatto estremamente negativo sul proprio gioco.

3. E’ letteralmente impossibile per il nostro cervello funzionare, svolgendo più attività contemporaneamente.

Avete presente quei giocatori che giocano a poker cinese open-face sul proprio iPad mentre ascoltano musica o intrattengono una conversazione con il giocatore alla propria destra, mangiando e bevendo, mentre cercano di portare a casa una vittoria in quello che già di per sè è un gioco difficile?

Va bene, forse è un po' esagerato, ma avete sicuramente capito qual è il punto.

Come riporta la Cooper nel suo articolo, svolgere più attività contemporaneamente è stata spesso considerata una delle capacità più prestigiose di cui potersi fregiare. Essere in grado di sviluppare più progetti diversi contemporaneamente, riuscendo a portarli avanti tutti in modo soddisfacente è qualcosa che viene molto apprezzato in ambito lavorativo e sono in molti a inserire e sottolineare questa capacità nel proprio curriculum vitae. Tuttavia, anche se si ha l’impressione di fare progressi significativi su tutti i fronti, la scienza sembra discordare.

Di fondo, il concetto di svolgere più attività simultaneamente si basa in realtà sulla capacità di passare rapidamente da un compito all’altro. Questo può portare a un tasso di errore del 50% e quindi può in definitiva allungare i tempi di completamento dei compiti. In pratica, anziché concentrare il proprio cervello su un'unica attività, si procede frazionando la propria attenzione tra una sfilza di compiti diversi, gestendoli tutti presumibilmente in modo meno ottimale e meno efficace.

Quindi la prossima volta che sarete seduti al tavolo da gioco e vi ritroverete a svolgere contemporaneamente altre cinque attività oltre a cliccare semplicemente su un pulsante, prendetevi un momento per valutare esattamente quanta attenzione state concentrando sul vostro gioco. Forse potreste riuscire a migliorare la vostra capacità di trovare le debolezze del vostro avversario, riuscendo ad aumentare considerevolmente le vostre vincite.

4. Il sonno migliora le prestazioni cerebrali quotidiane.

Questa è una notizia fantastica, perché probabilmente la maggior parte di noi adora dormire. La ricerca dimostra che un breve sonno migliora la memoria e la capacità di apprendimento. Vediamo cosa succede esattamente sul fronte della memoria innanzitutto.

I ricordi recenti vengono immagazzinati nell’ippocampo. Quando si trovano in questa parte del cervello i ricordi sono fragili e possono essere facilmente dimenticati, soprattutto se il cervello è impegnato a immagazzinare molte informazioni in uno stesso lasso di tempo. Fare un breve sonno permette a questi ricordi di passare nella neocorteccia, la parte del cervello che funge da area di immagazzinamento dati a lungo termine.

Nel corso di una lunga partita è possibile riconoscere nell’avversario dei tell e dei betting pattern specifici. Se la partita si protrae a lungo si può diventare distratti e questi dati possono facilmente sfuggire dall’ippocampo ed essere semplicemente dimenticati. Un rapido sonnellino potrebbe aiutare a fissare questi dati nella memoria a lungo termine, migliorando il proprio gioco nei confronti di uno stesso gruppo di avversari.

In termini di capacità di apprendimento, concedersi un breve sonno porta a liberare il cervello dalle informazioni temporanee, lasciando spazio per l’immagazzinamento di nuove informazioni. Negli studi riportati dalla Cooper, i gruppi di soggetti che hanno fatto un sonnellino prima di iniziare un compito, lo hanno svolto meglio di coloro che non hanno dormito prima di affrontarlo.

Lasciando più spazio possibile libero nel cervello per incamerare nuove informazioni, si massimizzano le opportunità di prendere decisioni circostanziate quando si affronta un avversario al tavolo. Se non altro, stando agli studi svolti nel settore, si dovrebbero avere migliori prestazioni di gioco se ci si è concessi prima un sonnellino.

5. La vista batte tutti gli altri sensi.

In termini di riconoscimento, la vista è il migliore dei nostri cinque sensi. Per capire cosa si intende, pensate a un’informazione che avete acquisito per via uditiva. Dopo tre giorni ne potrete ricordare solo il 10%. Se aggiungete un’immagine invece, la percentuale di riconoscimento sale al 65%.

Nel poker la questione fa pensare a quei giocatori che indossano sempre gli occhiali scuri al tavolo. Pensando a come il cervello rielabora le informazioni, viene da pensare che questi giocatori si privino del senso più fondamentale. Per quanto sia possibile vedere anche se si indossano gli occhiali scuri, si fornisce al cervello un’immagine oscurata e quindi si riduce di fatto la visione di ciò che si guarda. Ciò rema contro la migliore strategia del poker in base alla quale ci si deve appropriare di più informazioni possibili per poter prendere decisioni consapevoli.

Questo fattore si collega al terzo punto relativo allo svolgere più attività contemporaneamente. Prestare attenzione al tavolo è senza dubbio fortemente correlato alla vista in quanto si dovrebbe osservare continuamente il proprio avversario, cercando di cogliere più informazioni possibili. E’ possibile pensare di essere in grado di foldare la mano, dare un’occhiata al proprio iPad e ascoltare quanto sta accadendo al tavolo, ma in questo modo ci si priva della possibilità di sfruttare al massimo il migliore dei nostri sensi: la vista.

L'appuntamento per tutti è a domani sera con la seconda parte!

*Immagine gentilmente concessa da consciouslifenews.com.

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