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I difetti peggiori al tavolo: quali sono e come cancellarli

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Nel linguaggio pokeristico il termine leak indica un difetto strutturale di un giocatore e può riguardare sia gli aspetti tecnici del gioco sia quelli correlati, come mindset e gestione del bankroll.

Nessuno è esente da leak: tranne forse alcuni super professionisti che si contano sulle dita di una sola mano, anche i più forti giocatori di poker hanno dei difettucci da limare.

Lo ha riconosciuto il vlogger e poker pro Brad Owen:

“Sono stato suscettibile a ogni tipo di leak in tutta la mia carriera pokeristica. In un modo o in un altro credo che tutto sia collegabile a una mancanza di disciplina. Qualche volta non mi alzavo dal tavolo quando ero stanco o arrabbiato, altre quando non stavo giocando in A-game, in altre occasioni avrei fatto meglio ad alzarmi perché in quel tavolo non avevo una aspettativa di vincita sufficientemente positiva.”

La disciplina sul bankroll

Parlando dei propri difetti, però, Owen si sofferma in particolare sulle lacune riguardanti la gestione del bankroll:

La cosa più distruttiva, che mi ha fatto andare broke, è stata la mancanza di disciplina con il bankroll. All’inizio vincevo bene al 5-10$ del Commerce, prima di muovermi a Los Angeles. Poi quando mi sono trasferito a L.A. da Las Vegas venivo distrutto ogni giorno. Avevo troppo ego e troppo orgoglio per decidere di fare level down. Ho imprecato verso chiunque e qualsiasi cosa per il fatto di runnare male.

Era vero che non stavo runnando bene, ma non era quello il punto. Il punto era che stavo giocando troppo alto rispetto al mio bankroll e al mio livello di comfort. Le perdite, mixate con un costo della vita più alto, mi stavano stressando, e questo mi portava a giocare ancora peggio. Era una spirale viziosa verso il basso. E’ decisamente più facile giocare meglio quando sei ‘over-rollato’ e i risultati giorno per giorno non spostano più di tanto. Ho imparato questa lezione nel modo più duro.

Adesso, nel mio secondo periodo da professional poker player, sto facendo le cose in modo abbastanza diverso rispetto a un tempo. Gioco solo gli stake che mi posso permettere, sono molto cauto e disciplinato con il bankroll management, la game selection e anche sulle decisioni finanziarie che non riguardano i tavoli da poker. Sono troppo vecchio per dover tornare a vivere dai miei genitori ancora una volta.

Le cattive abitudini dei giocatori occasionali

Per chi gioca a poker per divertimento, le lacune pokeristiche iniziano a livello tecnico:

I leak più grandi che vedo regolarmente nel cash game live dai giocatori occasionli è che giocano troppe mani preflop, e in generale troppo passivamente. Chiamare tanto è una strategia perdente. Più spesso che non, vuoi avere l’inerzia della mano, rilanciando o tribettando preflop. Lo stesso vale per il postflop. Non è quasi mai profittevole chiamare le puntate avversarie su tutte e tre le strade. In particolare a cash game, chiamare le bet al river è male perché molto raramente le persone bluffano quando tutte le carte sono fuori.

Credo che le persone che giocano a poker cadono in questi schemi, di giocare troppe mani e chiamare troppo leggeri, perché vogliono essere coinvolti in più azione possibile. Una volta che arrivano al river sono troppo curiosi e devono vedere se l’avversario è in bluff o meno. Vogliono una risposta.”

Le cattive abitudini dei professionisti

I professionisti invece non hanno invece lacune prettamente tecniche. I loro leak sono più di natura comportamentale.

I leak più grandi che vedo dai pro hanno tutti origine nella pigrizia – ovvero non accumulare abbastanza ore di gioco, abbastanza ore di studio e fare una povera game selection. Non ci sono troppe buone ragioni per sedere a una partita tosta a Las Vegas, se normalmente giochi 2$-5$ e grindi per vivere. Sulla Strip si possono trovare così tanti tavoli più soft… Ho notato che le persone tendono a restare nella loro zona di comfort e preferiscono passare tutto il loro tempo in una data room a un dato livello di gioco. Non vogliono esplorare location con un maggiore potenziale di profitto e non vogliono giocare a livelli di gioco che credono essere al di sotto dei loro standard.

Un amico che è uno dei più profittevoli giocatori 2$-5$ in città, se non proprio quello con il maggior profitto, cambia regolarmente due o tre location ogni sera per trovare la miglior partita possibile. Occasionalmente si mette a giocare 1$-3$ se crede che a quel livello sia possibile fare più soldi. Perdere tempo a camminare o a guidare da un casinò all’altro, e dover restare in più liste d’attesa, a volte può diminuire le vincite quotidiane, ma considerando il quadro generale esplorare nuove location e opportunità è meglio.

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Matteo Felli

Nel mondo del giornalismo sportivo da quando avevo 16 anni, ho all'attivo quasi 800 radiocronache di eventi sportivi e quasi 20 mila articoli sportivi. Da 20 anni nel mondo del poker, del betting e del gaming. Cavallo di battaglia: "Amici Miei".

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