Tre segreti per sopravvivere nei tornei turbo
I tornei turbo sono sempre più popolari nel poker online e negli ultimi anni sono state divulgate sempre più strategie per affrontare questo tipo di eventi.
Oggi andremo a vedere cosa dobbiamo fare nei turbo, per cercare di condurre il gioco, senza dover mettere a rischio il nostro stack. Insomma fare chips, ma senza compromettere il nostro percorso. Sappiamo benissimo che con i blinds che si innalzano velocemente, il rischio di commettere errori si moltiplica e gli stack si riducono con grande facilità.
Vediamo quindi cosa dobbiamo fare per mantenere un certo dominio sul torneo, preservando però il nostro stack.
1 – Blinds dei giocatori deboli
La quantità di giocatori alle prime armi nei tornei turbo è molto alta. Molti scelgono questi eventi per la loro durata breve e per il ritmo incessante che sicuramente non crea tempi morti, come invece avviene negli MTT a struttura lenta. Si abbassa l’asticella della qualità nel field ed è pura musica per le orecchie di coloro che hanno delle skills nel poker.
Di conseguenza i giocatori non proprio esperti, mostreranno lacune in special modo quando sono seduti sul piccolo e grande buio. Non hanno un concetto chiaro della difesa dei bui e di conseguenza diventano un bersaglio facile per i players più forti. Spesso chiameranno con ogni tipo di mano, ma senza un piano preciso per il post flop.
In alcuni casi hitteranno un punto importante, ma nella maggior parte delle occasioni si troveranno a brancolare nel buio di un flop anonimo. Di conseguenza questa mancanza di un piano preciso per il post flop, può essere l’occasione ideale per andare a fare chips.
A fronte di un buon numero di giocatori che chiamano ATC dai blinds, ne troviamo altrettanti che foldano senza sosta, anche quando le pot odds sono altamente invitanti per completare dai bui. Un bersaglio ancor più facile della categoria precedente. Nei pochi casi che 3betteranno, sapremo che hanno davvero una mano forte. Negli altri casi è come avere un mini-bancomat senza troppo rischi.
2 – Difesa del buio
Ovviamente nei tornei turbo capiterà anche la situazione opposta. Ovvero noi che siamo impegnati a difendere il buio dagli attacchi dei giocatori scarsi. Una certa confidenza con il poker ci insegna a riconoscere le varie tipologie di giocatori. Dal maniac all’aggressive dal player solido al Loose.
Una volta capito che tipo di avversari abbiamo al nostro tavolo, possiamo decidere quale strategia utilizzare contro di essi. Soprattutto contro coloro che utilizzano size poco ortodosse nel rilancio pre-flop, per poi quasi sempre andare a fare check sul flop stesso, quando non hanno migliorato la loro mano.
Contro questi players diventa quasi normale flattare al rilancio e poi sparare una cartuccia pesante. Oppure possiamo affidarci al famoso check/raise, nel caso fossero loro ad avere la posizione. Una soluzione sempre valida, contro players che raramente hanno un piano di riserva, dopo aver missato flop.
3 – La 3bet come asso nella manica
Negli MTT Turbo dunque, soprattutto a stake bassi, gran parte del field è composto da giocatori che non hanno una grande esperienza di gioco. Sono players che rilanciano spesso con mani di medio valore e a volte deboli. Se siamo riusciti in qualche modo a cogliere questo tipo di giocata da parte dei nostri rivali e possediamo allo stesso tempo uno stack importante, possiamo in qualche modo utilizzare la 3bet per strappare il piatto.
Ovviamente vanno usate le giuste cautele. Come ad esempio scegliere il giocatore in grado di foldare la propria mano, avere uno stack profondo per non restare committati e non incidere in maniera pesante sullo stack stesso. Se usata in maniera razionale, vedrete che la 3bet ha una grande forza persuasiva sulle intenzione dei rivali.
Nel caso in cui i rivali dovessero callare la 3bet, dobbiamo avere già in mente un piano d’azione sul post flop, in modo da non farsi trovare impreparati. Sempre però con un occhio di riguardo al nostro stack, in modo da non compromettere il nostro MTT Turbo.