News dall'Europa: Russia, il governo "oscura" i bitcoin; Repubblica Ceca: più tasse per i siti fuorilegge
Russia, bitcoin al bando
Roskomnadzor, ente regolatore per la supervisione ed il controllo sul territorio russo di media, mezzi di comunicazione di massa, informazione tecnologica e telecomunicazioni ha deciso nei giorni scorsi di applicare nuove rigide misure per bandire totalmente l'uso dei bitcoin ai cittadini russi.
A circa un anno dalla decisione di inserire siti come PokerStars, Partypoker, Unibet e Titanpoker nella stessa blacklist che censura siti che promuovono pedopornografia e droghe, il Roskomnadzor ha infatti deciso di oscurare anche tutti i siti relativi ai bitcoin, come ad esempio la community Bitcoin.org e Bitcoin.it.
La notizia è stata diffusa dal sito del giornale Tjournal a seguito di un comunicato emesso da Roskomnadzor tramite il proprio portavoce Vadim Ampelonsky.
Dopo Paesi come Argentina e Thailandia che hanno già proibito da tempo l'utilizzo dei bitcoin dichiarandoli illegali in quanto capaci di mettere in ginocchio le già precarie economie locali, anche la Russia ha deciso quindi di aumentare le contromisure in questo senso, dopo che a Settembre dello scorso anno il Ministro delle finanze Aleksey Moiseev aveva annunciato l'entrata in vigore di una legge per proibirli che dovrebbe essere approvata entro la primavera di quest'anno.
Repubblica Ceca, tasse pesanti per i siti privi di licenza
Nonostante la maggior parte dei Paesi Europei con mercati regolamentati abbiano deciso di usare il pugno duro verso i siti privi di licenza, in Repubblica Ceca si è recentemente deciso di usare un approccio diverso nei confronti dei "fuorilegge".
Le autorità ceche infatti, nonostante abbiano "invitato" tutti ad entrare nel mercato regolarizzato, saranno disposte a tollerare anche i siti privi di licenza a patto che questi si accordino per versare una parte dei loro profitti (illegali) sotto forma di tasse.
Secondo il quotidiano Hospodářské Noviny queste tasse obbligheranno questi operatori irregolari a versare dal 20% al 30% dei propri guadagni, notizia che ha messo in allarme un gigante del betting come Betfair che per voce di Martin Lyčka ha fatto sapere che la nuova strategia del governo ceco potrebbe convincere Betfair ad uscire dal mercato nazionale.
Già il 17 Dicembre 2014 il Ministro delle Finanze ceco aveva annunciato la volontà del Governo di Praga di aumentare le proprie entrate dal settore del gaming online che potrebbero portare guadagni per 270 milioni di euro.
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