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Maria Ho contro i ladies event: "Il potenziale delle donne nel mondo del poker è sottostimato"

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Maria Ho contro i ladies event:

Maria Ho è una giocatrice americana di evidenti origini asiatiche che in carriera ha guadagnato $1.656.533 in soli tornei live ottenendo come miglior risultato un 2° posto (dietro ad Allen Bari) nell'evento #42 $5.000 No Limit Hold'em alle WSOP 2011 per un premio da $540.020.

Grande appassionata di varianti, la bella Maria ha conquistato la scorsa estate ben 8 ITM alle World Series of Poker, andando a premio addirittura in 5 specialità diverse, facendo quindi capire ai colleghi di sesso maschile di che pasta è fatta.

In una recente intervista rilasciata in esclusiva ai colleghi di PokerNews.com alla Ho è stata chiesta un'opinione sulle donne nel mondo del poker e su come aumentare la presenza femminile nei tornei in giro per il mondo.

Secondo lei, così come secondo la maggior parte delle donne che gravitano nell'ambiente dei più importanti circuiti del mondo, l'abolizione dei ladies event potrebbe portare sempre più donne a partecipare ai tornei che realmente contano.

Permettetemi di proporre qualcosa di strano. Ci ho pensato a lungo, e visto che avete citato i ladies event, vorrei dirvi questo: che ne direste di levarli di mezzo?

Se venissero eliminati questi tornei, una donna che desidera giocare a poker dovrebbe farlo al pari di tutti giusto? Credo che il potenziale delle donne in questo mondo venga sottostimato; se una donna dovesse decidere tra giocare un evento aperto a tutti oppure non giocare, credo che sceglierebbe la prima opzione.

Certo, magari bisognerebbe diminuire leggermente i buy in di alcuni eventi, assicurandosi comunque di mantenerne intatto il prestigio per far si che attraggano sempre più gente. A parte questo, credo che anche i casinò dovrebbero fare la propria parte. Potrebbero ospitare ad esempio dei seminari incentrati sulla figura femminile, a cui le donne dovrebbero ovviamente partecipare.

Non potete nemmeno immaginare quante donne mi abbiano detto "Non so se è il mio turno per puntare o checkare". Però non bisognerebbe mai dimenticare che tutti hanno cominciato senza sapere nulla o quasi di questo gioco, uomini compresi, e che non c'è nulla di male in questo. Semplicemente basterebbe offrire alle donne la possibilità di sedersi ad un tavolo da poker e di praticare ogni forma che questo gioco offre, solo in questo modo potrebbero sentirsi a proprio agio anche in tavoli formati per la maggioranza da uomini.

Concludendo, se davvero vogliamo che il poker diventi un gioco senza "discriminazione" per il genere femminile, dovremmo permettere alle donne di sentirsi a proprio agio in ogni caso.

Spesso infatti ai tavoli si sentono ancora oggi discorsi stupidi e banali sulle donne, luoghi comuni senza alcun significato, perchè alcuni uomini credono di poter dire qualsiasi cosa al riguardo anche arrivando ad essere molto offensivi soltanto perchè in maggioranza.

Le parole della Ho hanno quindi riportato alla ribalta la disputa sulla sempre discussa organizzazione dei ladies event, voi cosa ne pensate?

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