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Francia: poker online in declino per un calo di interesse?

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Francia: poker online in declino per un calo di interesse? 0001

Nella sua prima intervista al quotidiano finanziario Les Echos, il presidente dell’ente regolatore francese ARJEL, Charles Coppolani, ha affermato che "il mercato del poker online in Francia potrebbe semplicemente aver già superato il proprio picco", spiegando che una delle ragioni principali dietro il declino del poker online nel paese potrebbe essere dovuto al fatto che il gioco “è ormai passato di moda”.

Secondo Coppolani l’ente regolatore ha portato a termine con successo la propria missione anche se il mercato regolamentato del poker non si è sviluppato “secondo le dinamiche e le aspettative desiderate dagli operatori"

"L’obiettivo di ARJEL era quello di trasformare un’offerta illegale in un mercato legale, regolamentato e sicuro per i giocatori e ritengo che questo sia stato ampiamente realizzato" ha affermato Coppolani, commentando il lavoro svolto nel corso dei primi quattro anni del mercato regolamentato francese del poker online.

Coppolani, che succeede al presidente dimissionario Jean-François Vilotte sostiene che le principali cause alla base del declino del poker online in Francia sono l’impatto della crisi finanziaria e il fatto che il gioco non sia più popolare come negli anni precedenti.

Facendo riferimento allo stato del mercato regolamentato francese, Coppolani ha affermato che il declino "è preoccupante e dovrebbe far riflettere."

"L’impatto della crisi [finanziaria] è uno dei motivi alla base del calo dei mercati del poker online e delle scommesse" ha spiegato. "Entrambi i settori stentano a reperire nuovi giocatori e, nel caso specifico del poker online, il gioco non esercita più la stessa attrattiva degli anni scorsi. Si potrebbe quindi concludere semplicemente che il mercato ha ormai superato la propria fase di punta."

Coppolani non è l’unico a sostenere la tesi di un declino “naturale” per il mercato del poker online francese dovuto all’evoluzione del mercato regolamentato. A dicembre il portavoce della Commissioni per gli Affari Economici Ramzy Hammadi ha sostenuto la stessa tesi di fronte all’assemblea parlamentare, opponendosi alla partecipazione della Francia al progetto di liquidità condivisa in Europa.

Secondo Hammadi "La liquidità condivisa potrebbe trasformare il poker online in un gigante incontrollabile che divora un mercato dopo l’altro. Dovremmo semplicemente concludere che il poker ormai è passato di moda."

I numeri tuttavia sembrano mostrare una situazione diversa. Uno studio condotto dall’Osservatorio francese del Gioco (ODJ) e dal Centro per il Monitoraggio delle Droghe e delle Dipendenze (ODFT) ha mostrato che il mercato del poker online francese potrebbe funzionare meglio e riscuotere più successo di quanto si pensi.

Secondo la relazione pubblicata a febbraio infatti uno dei motivi principali alla base del calo del poker online in Francia sarebbe costituito piuttosto dal ruolo che gli “operatori del grigio” ancora svolgono nel paese.

Nonostante l’attuale legislazione e le numerose misure che ARJEL ha cercato di adottare per contrastare gli operatori illegali, il 47% dei giocatori francesi ha ammesso di mantenere un conto attivo su qualche opeatore privo di licenza e di giocare ancora su una piattaforma che “ufficialmente” non dovrebbe essere accessibile per i cittadini francesi.

Prima di lasciare la presidenza di ARJEL, Vilotte ha rilasciato un’intervista a PokerNews in cui spiegava di ritenere che la chiave per riportare il poker online francese a una crescita fosse la prosecuzione della lotta agli operatori del grigio.

Dopo aver guidato per quattro anni l’autorità per il gioco francese, Vilotte ritiene infatti che il problema principale che affligge oggi la Francia sia la concorrenza sleale che gli operatori subiscono da parte degli operatori illegali.

"Se i mercati regolamentati non imparano a diventare più flessibili e ad adattarsi più rapidamente ai desideri degli utenti, continueranno a fare il gioco dei siti illegali, consentendogli di vincere sugli operatori che operano nella legalità", ha affermato Vilotte, aggiungendo che "un approccio di tipo proibizionista non funziona con internet, quindi l’unico modo per convincere le persone a giocare secondo quanto previsto dalla legge è fornire un’offerta legale ricca e accattivante, continuando allo stesso tempo a contrastare i siti illegali, rendendo loro impossibile operare all’interno del mercato francese."

Una relazione pubblicata da ARJEL all’inizio di questo mese ha evidenziato che il numero di conti attivi sugli operatori legali francesi aveva subito un calo nel primo trimestre dell’anno pari al 12% rispetto al 2013. Il cash game è calato del 19%, mentre i tornei di poker hanno registrato una crescita del 9%.

Foto per gentile concessione di LesEchos.fr

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