Scommettendo.it coinvolta in un'azione della GF contro la Sacra Corona Unita
Un'azione della Guardia di Finanza di Brindisi ha portato, nei giorni scorsi, all'arresto di 19 persone (nove in carcere e dieci ai domiciliari) e sequestrato beni per 19 milioni di euro in applicazione della normativa antimafia.
Le accuse vanno dal "...trasferimento fraudolento di valori, al riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita con l'aggravante di aver agevolato l'attività della Sacra Corona Unita (Scu), bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti", secondo quanto riportato dal Nuovo Quotidiano di Puglia (la notizia è apparsa anche su quotidiani nazionali come ad esempio La Repubblica).
Al centro dell'azione della GF ci sarebbe la società Fast Service Line, riconducibile al presunto boss della Scu Albino Prudentino, in carcere dal 2011 dopo essere stato arrestato nel 2010 in Albania mentre stava per inaugurare un casinò. A Prudentino ovviamente è stato notificato un nuovo provvedimento di custodia cautelare.
Ma accanto alla società direttamente collegata con il boss, ce ne sono altre due coinvolte nell'indagine: la Royal 88 e Scommettendo.it che avrebbero intrattenuto rapporti di collaborazione molto stretti con la Fast Service. In particolare, Scommettendo.it, provider di scommesse, slot, videopoker ed ex pokeroom del network People's Poker, " avrebbe ottenuto dalla società di Prudentino fatture per operazioni inesistenti per 600 mila euro emesse per ridimensionare, dinanzi al Tribunale di Brindisi, la situazione debitoria della Fast Service."
Scommettendo.it è stata una delle principali pokeroom del network People's Poker, fino alla separazione dal gruppo Microgame, avvenuta con strascichi legali nella primavera dello scorso anno.
A Scommettendo srl, impresa con più di mille centri affiliati sul territorio nazionale e un volume d'affari superiore a 300 milioni di euro, sono state messe sotto sequestro preventivo quote aziendali per un valore di svariati milioni di €, e il gruppo rischia ora seriamente di vedere bloccata la propria attività.
Secondo il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, "il gioco d'azzardo resta una delle attività illecite predilette dalla criminalità organizzata."