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Stop alla doppia tassazione sulle vincite al gioco?

Stefano Villa
Stefano Villa
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Stop alla doppia tassazione sulle vincite al gioco? 0001

Le vincite che si ottengono all'estero non possono subire una doppia tassazione. Lo Stato italiano non può quindi imporre un prelievo fiscale su di esse. Una notizia importante per i giocatori nostrani, ma che deve ancora essere consolidata nella prassi e nelle aspettative dei diretti interessati.

Lo ha sentenziato la Commissione Tributaria Provinciale di Gorizia in merito al profitto di un giocatore italiano ottenuto in un casinò sloveno. Nel luglio scorso la Guardia di Finanza ha iniziato un'indagine denominata "All in" in cui faceva le pulci su tutte le vincite conseguite all’estero dai nostri giocatori tra il 2006 e il 2009. Un controllo che ha portato a valutare in poco meno di 100 milioni di dollari, il bottino vinto fuori confine da circa 4000 giocatori italiani. 73 milioni di euro che però non possono essere tassati nuovamente.

Una sentenza della Corte di Giustizia Europea dispone che si possano chiedere tasse su redditi ottenuti all'estero. Secondo quanto riportato da "Italia Oggi", gli agenti del fisco hanno provato ad fare rientrare tale somma all'interno della categoria dei «redditi diversi» inbase all'art. 67, comma 1, che include «le vincite delle lotterie, dei concorsi a premio, dei giochi e delle scommesse (_), laddove le stesse non siano specificamente soggette ad altro regime d'imposta. Elemento cardine della questione, il fatto che le vincite ottenute nei casinò italiani vengono già tassate alla fonte".

La sentenza lascia pochi dubbi «l'articolo 49 del trattato CE si oppone alla normativa di uno Stato membro secondo cui le vincite provenienti da giochi d'azzardo organizzati in altri Stati membri sono considerate come un reddito del vincitore assoggettabile ad imposta sul reddito, mentre le vincite provenienti da giochi d'azzardo organizzati nello Stato membro di cui trattasi non sono imponibili».

Un buon segnale. Staremo a vedere come si concretizzerà in futuro.

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Stefano Villa
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