WSOP, quote dei braccialetti senza azzurri
La stampa statunitense ha dato molto spazio al ritorno di Phil Ivey alle WSOP. La sua assenza settimana scorsa al Bellagio nel WPT Championship aveva dato adito a molte chiacchere. E' lui il giocate più seguito e un suo forfait sarebbe stato rilevante per i media.
Su Ivey impazzano le scommesse degli appassionati. Riuscirà a stappare il suo nono braccialetto? Un'ipotesi probabile, visto che il successo del “Tiger Woods del Poker” è pagato solamente 2:1. Ovviamente anche gli altri big si daranno battaglia per aggiudicarsi il blasonato premio, in palio in tutti i 61 eventi. Ladbrokes ha pubblicato le quote ed è quindi possibile scommettere sul nostro "cavallo" vincente in almeno un torneo ("to win a bracelet").
Non ci sono italiani tra i players quotati, nemmeno Max Pescatori (Gioco Digitale Team pro) e Dario Minieri, (PokerStars Team Pro), i due alfieri azzurri più noti e vincenti a Las Vegas. Una mancanza che speriamo possa essere di stimolo aggiunto per loro e per gli altri azzurri. Portare un giocatore sul tetto del mondo regala soldi e fama al protagonista, ma anche credibilità a tutto il suo movimento d’origine.
Tra i giocatori quotati da Ladbrokes ci sono anche due donne. Annette Obrestad e Jennifer Harman, pagate rispettivamente 4:1 e 5:1. Più alta la quota di un successo dei vincitori degli ultimi due Main Event (2010 e 2011); sia Heinz che Duhamel sono quotati a 5:1. Il giocatore con cui si può fare il maggior profitto è Jerry Yang. Un suo successo è dato 20:1.
Ecco l'elenco completo:
Phil Ivey | 2:1 |
Daniel Negreanu | 3:1 |
Phil Hellmuth | 3:1 |
Tom Dwan | 3:1 |
Patrik Antonius | 3:1 |
Erik Seidel | 3:1 |
Barry Greenstein | 10:3 |
John Juanda | 10:3 |
Justin Bonomo | 4:1 |
Chris Moorman | 4:1 |
Allen Cunningham | 4:1 |
Erick Lindgren | 4:1 |
Annette Obrestad | 4:1 |
Jennifer Harman | 5:1 |
Sam Trickett | 5:1 |
Johnathan Duhamel | 5:1 |
Pius Heinz | 5:1 |
Joe Hachem | 6:1 |
Dan Harrington | 6:1 |
Barry Shulman | 8:1 |
Jamie Gold | 14:1 |
Chris Moneymaker | 14:1 |
Jerry Yang | 20:1 |