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Spagna, tasse retroattive: 200 milioni di € per PokerStars

Stefano Villa
Stefano Villa
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Spagna, tasse retroattive: 200 milioni di € per PokerStars 0001

Nei giorni scorsi (leggi qui il precedente articolo) vi avevamo anticipato le difficoltà che vive la Spagna nel disciplinare il mercato del poker online. in particolare si era fatto riferimento alla possibile imposta retroattiva che il legislatore iberico vorrebbe ottenere dalle rooms che fino ad oggi hanno operato in modo non regolarizzato, ossia con licenze internazionali che non prevedono esborsi verso lo Stato di appartenenza. Una mossa differente rispetto a quanto accaduto in Italia dove si è deciso di chiudere le rooms ".com" per favorire quelle nazionali ".it".

La scelta spagnola di inserire nella prossima manovra finanziaria un prelievo retroattivo è dettata dal nuovo Governo conservatore che ha deciso di applicare il regime fiscale scelto non solo dal prossimo luglio, ma anche retroattivamente fino al 2008. Una decisione che crea scenari preoccupanti. Le tasse che molte rooms dovrebbero pagare sono salatissime e metterebbero a rischio l'ingresso o la permanenza delle stesse rooms nel mercato del poker online iberico. Ad esempio, stando alle prime indiscrezioni, PokerStars dovrebbe versare all'erario intorno ai 200 milioni di euro, il gruppo bwin-party dovrebbe versarne 60 e Sportingbet/Miapuesta circa 50. Più leggera invece la pendenza di coloro che hanno operato poco fino ad oggi. E' il caso di Ladbrokes e William Hill che potrebbero trarne vantaggio a breve.

Il rilascio delle licenze dal Gaming Act è stato varato nel febbraio del 2011. Le rooms che non volessero fare fronte a questa bastonata dell'erario potranno ritirare la domanda. PokerStars sembra intenzionata a saldare il suo conto con l'erario anche se le polemiche per una tassazione retroattiva mai discussa certo non cesseranno. Resta difficile esprimere un giudizio senza vivere dall'interno queste problematiche. Quello che però sembra certo è che un simile approccio tarperà il gaming online (e-gaming), uno dei pochi business in crescita.

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Stefano Villa
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