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Online in Spagna: a che punto siamo?

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Online in Spagna: a che punto siamo? 0001

Quando ormai il conto alla rovescia verso la legalizzazione del mercato del gaming online spagnolo è agli sgoccioli (il primo di giugno è la data fissata dall'authority per rilasciare le licenze di poker, betting e casinò online), è tempo di dare uno sguardo alla situazione dei vari operatori.

Come è noto, mentre saliva l’aspettativa di giocatori e soggetti interessati all’acquisto delle licenze, è calata la mannaia dell’imposizione fiscale voluta dal governo spagnolo, che prevede il pagamento di tasse arretrate per i 4 anni in cui le varie pokeroom hanno operato in Spagna come “.com” non regolamentati. Le singole trattative con il governo iberico sono ancora in corso, ma il quadro sembra abbastanza delineato. Vediamolo.

PokerStars: ovviamente la botta più consistente si è abbattutta sul big mondiale che ha comunque confermato di non voler rinunciare alla licenza spagnola e confida di essere tra i primi attivi il 1° giugno. La cifra inizialmente avanzata dal governo spagnolo, vicina ai 200 milioni di €, sembra essere scesa a 100 milioni.

PartyPoker: all’altro colosso del poker online spetterà una sanzione di 31 milioni di €, che i vertici della società hanno già dichiarato di voler pagare per accedere alle licenze di poker, casinò e scommesse sportive.

Betfair: il 23 maggio la società avrebbe dichiarato di aver versato tasse retroattive per circa 10 milioni di €, il che le consentirebbe di ottenere una licenza di gioco come bookmaker. A breve il gruppo sembra intenzionato a richiedere una licenza anche per il poker online.

888poker: 8.7 milioni di € già versati nel casi di 888 per casinò, scommesse sportive e poker. Il management societario ha dichiarato di voler puntare fortemente sul poker, visto il successo a livello internazionale del nuovo client per mobile. Va ricordato che 888poker è un operatore “indipendente” (non collacato all’interno di network), al quarto posto a livello internazionale in termini di numero di giocatori, e ha visto il 40% di crescita anno su anno, in controtendenza rispetto all'industria generale.

Restano ancora nell’ombra i movimenti e le decisioni di alcuni altri operatori qualiBet365, William Hill e Paddy Power, tutti attivi sul network iPoker, mentre Sportingbet avrebbe pagato 17.2 milioni di € per il fronte scommesse sportive.

Insomma tra ritardi (il bando per le licenze è già stato spostato di 6 mesi e sembra ci possa essere un’ulteriori proroga di 30 giorni), tasse e incertezze varie, il mercato dell’online spagnolo procede a singhiozzo. Se guardiamo alla situazione del poker live in Italia, le affinità con la Spagna si sprecano …

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