Online e tasse in Spagna: ce n’è per tutti!
Prosegue l’attacco del governo spagnolo, e in particolare delle autorità erariali, agli operatori di poker online in procinto di acquistare una licenza per poter operare legalmente in Spagna.
Dopo PokerStars, al quale le autorità iberiche avrebbero chiesto quasi 200 milioni di euro per saldare le imposte rese retroattive per il periodo in cui la pokeroom ha operato “non ufficialmente” nel paese, adesso tocca a Bwin-Party ricevere una “cartella esattoriale” per 33 milioni di euro.
Senza dubbio un duro colpo anche per il concorrente diretto di PokerStars, ma che nell’imminenza della legalizzazione del mercato (prevista per il 1 giugno prossimo), non intende lasciarsi sfuggire la possibilità di partecipare all’acquisto della licenza, così come è stato dichiarato oggi dal gruppo attraverso un comunicato stampa ufficiale.
E’ presumibile che questa scelta di Bwin-Party tirerà la volta anche per molti operatori, primo fra tutti PokerStars che punta, senza troppe esitazioni, a diventare la pokeroom numero uno anche in Spagna.
E nel frattempo il governo spagnolo incassa e ringrazia.