Le cannonate di Kid Poker!
Il fronte caldo nel mondo del poker, ha un nome molto preciso e ben conosciuto da tutti: Full Tilt.
Lo scandalo ben noto a tutti, quello del Black Friday che ha travolto la poker room statunitense, continua a creare problemi soprattutto a chi questa situazione sta cercando di ‘risolverla’ a suo vantaggio, e cioè Bernard Tapie.
L’acquisizione del ‘pacchetto Full Tilt’ sta avendo parecchi intoppi, ma in particolare un fronte caldissimo come quello della situazione ‘debitoria’ di parecchi tra i big del poker mondiale. Non ci sarebbe infatti l’intenzione di restituire i circa $18 milioni versati sui loro conti, per l’iscrizione ai tornei on-line piu’ importanti, oltre che come fondo per partecipare agli High Stakes che si giocavano sulla celebre Poker Room.
La lista è lunga e prestigiosa e comprende giocatori del calibro di Phil Ivey, Layne Flack, David Benyamine, Erick Lindgren, Barry Greenstein e Mike Matusow.
E proprio ‘The Mouth’ è l’ultimo in ordine cronologico ad essere finito nel bersaglio del consulente legale di Tapie, Behn Dayanim, che lo ‘attacca’ oltre a confermare la situazione generale ‘complessa’ dal punto di vista dei debiti:
‘Le condizioni finanziarie sono peggiori rispetto a quanto prospettato, il debito dei giocatori è un problema significativo che stiamo cercando di risolvere. Comunque abbiamo ottenuto risposte da diversi players, seppur il nostro sia un successo limitato, al momento. Mister Matusow è un problema…deve ancora a Full Tilt Poker $ 700.000. L’abbiamo provato a contattare più volte ma lui non ha neanche risposto’.
E se la querelle sembra non trovare fine, uno dei big del Texas Hold’em mondiale come Daniel Negreanu (Pokerstars), ha ribadito ancora una volta la sua posizione assai poco conciliante nei confronti dei suoi ‘colleghi’ coinvolti nello scandalo:
‘Provo disgusto per loro e per quello che hanno fatto infangando il gioco del poker con decisioni orribili. Ray (Bitar, uno dei fondatori di Full Tilt)è un buffone, Howard un arrogante incompetente e Chris un bugiardo. Non sono mai stati miei amici né mi è mai importato qualcosa di loro. Spero di non vedere mai più le vostre facce alle WSOP, e vi auguro che possiate restare accompagnati dalla vergogna che meritate per il resto della vostra vita. Vi meritate tutto l'odio che il mondo del poker vi ha rovesciato addosso, ed anche di più’.
Uno sfogo pieno di amarezza quello del fuoriclasse di Toronto (3° nella All Time Money List mondiale), che però rappresenta di fatto il pensiero della stragrande maggioranza dei players di tutto il mondo. Un manifesto propositivo di lealtà e mancanza di tolleranza nei confronti di chi potrebbe aver rovinato ‘il giocattolo’, in modo certamente ‘indelebile’:
’Non ho mai imbrogliato nessuno, e quando ho visto qualcuno commettere qualcosa di sbagliato, non sono mai stato il tipo da sedermene stando zitto. Che si tratti di Men Nguyen, Annie Duke o Howard Lederer, credo sia nostra responsabilità far luce su ogni comportamento ambiguo in cui sono coinvolti i protagonisti del nostro ambiente’.
Del resto, che Daniel fosse un idolo, era già già cosa ben nota a tutti...