Parlando di poker: Nuova sponsorizzazione di Glaming per Alioscia Oliva
Alioscia Oliva, romano doc, classe 1974, grande giocatore di tennis ma sicuramente più temibile ai tavoli verdi. Considerato dai più uno dei migliori giocatori di head's up presenti sullo scenario italiano. Lo abbiamo raggiunto per parlare con lui di conquiste personali, della nuova sponsorizzazione della neo nata room Glaming e di strategia e tecnica pokeristica. A voi lettori, le sue opinioni.
Partiamo dall'ultimo grande evento nella tua carriera pokeristica, Dopo un lungo periodo da single, che ti ha visto giocare soprattutto online, è arriva questa nuova proposta da Glaming, come ti senti? Sei pronto per un nuovo amore? Cosa ti ha convinto ad accettare questo nuovo ingaggio?
Mi sento benissimo con tanta voglia di vincere ancora grandi eventi live e online, e sono molto felice di far parte di questa nuova realtà italiana del mondo del poker.
Quando mi hanno contattato sono stato davvero lusingato, e mi sono sentito orgoglioso di non aver accettato nessuna delle proposte che avevo ricevuto in precedenza e di aver aspettato tanto per ottenere un interessamento da parte di una società importante e con grandi prospettive come Glaming.
La Glaming è la più giovane realtà nelle poker room italiane, quali sono i tuoi progetti in essa e quali caratteristiche pensi siano innovative o vincenti?
Glaming è una società nuova è vero, ma con un alto potenziale, e soprattutto è una società con un gruppo di lavoro, dirigenziale e non, molto competente per quanto riguarda il mondo dei giochi online e il poker nello specifico. Competenza tecnica, innovazione e risorse fanno si che questa società abbia tutti i numeri per prendere una buona fetta del mercato nel breve periodo e con successo.
La fiducia che questa società ha riposto in tutti noi del team pro è molto importante ed è dimostrata dal numero di iniziative e promo incentrate sulle nostre immagini che verranno poste in essere, specialmente in questa prima fase iniziale, ma anche durante tutto il corso dell’attività futura.
Penso che un altro asso nella manica di Glaming sia la possibilità di sfruttare canali di distribuzione innovativi avvalendosi di negozi fisici che fino ad ora non hanno mai commercializzato il prodotto poker. Quindi a mio parere, la multi canalità nella distribuzione tra live e online è una tra le caratteristiche vincenti di questo gruppo.
A questo va aggiunto anche la gestione dei fan direttamente in mano ai membri del team pro attraverso Facebook, con news, aggiornamenti, domande e risposte dando la possibilità a tutti i tipi di giocatori, amatori, semiprofessionisti e professionisti di confrontarsi con noi membri del team pro costantemente.
C'è qualcosa che rimpiangerai della tua vita da non sponsorizzato?
Non rimpiangerò nulla della mia vita da non sponsorizzato, sono una persona che prima di diventare giocatore professionista ha lavorato normalmente come tutti i comuni mortali, quindi non mi spaventa e soprattutto non mi pesa se oltre che giocare a poker dovrò soddisfare responsabilità ed obblighi contrattuali di tipo più “lavorativo”.
Quali sono gli aspetti che veramente influiscono nel giocatore,quando si hanno le spalle coperte?
Certamente la sponsorizzazione, più o meno importante in termini monetari che sia, ha un suo peso nella carriera di un giocatore professionista. Per quanto mi riguarda e per l’approccio estremamente disciplinato che ho nei confronti di questo mestiere, il fatto di avere una sponsorizzazione alle spalle mi spingerà e mi darà la possibilità di partecipare a molti più tornei live di quanti non ne abbia giocati senza sponsor. La gestione del bankroll per me è di vitale importanza per raggiungere il profitto, mentre invece molto spesso alcuni giocatori dimenticano che partecipare ad eventi live di un certo livello diventa assolutamente dispendioso se si considerano tutte quelle spese che si aggiungono al buy-in in una trasferta live. MI sento di affermare con sicurezza che attualmente in Italia sono davvero pochi i giocatori che potrebbero partecipare ai vari circuiti live con profitto senza avere alle spalle uno sponsor che sostenga tutte queste spese.
Ora passiamo al gioco vere e prorio, qual'è l'aspetto, la caratteristica fondamentale per essere un buon giocatore nel testa a testa?
Seconda la mia opinione la caratteristica fondamentale per essere competitivi in questa disciplina è senza dubbio la capacità di adattarsi. Adattarsi al gioco dell’avversario e alle sue variazioni durante la partita, ma anche adattarsi ai livelli dei bui e al momento della partita stessa, intendendo con quest’ultimo la particolare situazione psicologica che stiamo affrontando noi e il nostro opponent, sia essa di difficoltà o di esaltazione agonistica.
Cosa ne pensi del fatto che in molti pensano che tu sia fra i migliori giocatori Hu sit and go in Italia. Quali sono i tuoi più temibili avversari in questa specialità?
Penso che quei molti abbiano ragione, a parte gli scherzi ritengo, senza falsa modestia, che io sia fra i migliori giocatori in Italia di questa disciplina, e di questo ne sono sicuro al 100% per quanto riguarda la variante non turbo, i cosiddetti “normal”. Mi chiedi quali siano gli avversari più temibili, premettendo che non temo alcun giocatore in heads up, credo che siano davvero pochi i giocatori in Italia contro cui non potrei battere il rake, fra questi nomino Alfio che probabilmente è il numero uno in Italia per il multitabling HU turbo, Il giovane Carini, Dario (Minieri) per quanto riguarda gli HU high stakes e Erion Islamay ormai anche lui huppista navigato. Il resto dei giocatori hu più o meno regulars credo siano un gradino sotto, lo so diventerò impopolare per questa affermazione, ma la mia opinione è questa al momento attuale in Italia.
La lettura dell'avversario rimane in tutte le fasi del gioco del poker molto importante, ti è successo di perdere una mano per aver sottovalutato un tuo avversario?
La lettura dell’opponent è parte fondamentale del gioco, ovviamente non ci si può relazionare solo alle proprie carte, questo è l’errore comune di chi approccia al gioco e naturalmente capita di frequente a chiunque giochi spesso, professionisti e amatori, di sbagliare lettura del proprio avversario in qualche mano. Il poker è un gioco di informazioni mancanti ed è naturale qualche volta non riuscire a capire il range di mani dell’avversario e commettere un errore. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, più che perdere per aver sottovalutato l’avversario forse mi è successo più spesso di perdere per aver sovrastimato il mio avversario. Mi spiego meglio, quando il tuo avversario è scarso, ma tu ancora non hai intuito quanto sia grande la sua debolezza può succedere che la sua inesperienza nel stimare il proprio punto ti tragga in inganno. Ad esempio in uno spot dove allo show down la sua mano si rivela una monster per quel particolare board, magari ti sei ritrovato a far call perché sia dal suo atteggiamento fisico,che dal suo modo di puntare traspariva debolezza, E questa percezione non è stata la conseguenza di azioni del nostro avversario mirate a trarci in inganno, ma è derivata semplicemente da una sua reale paura di essere battuto in quanto sottostimava la sua mano vista la sua incompetenza. E’ vero anche il contrario, cioè mi è capitato di passare la mano migliore contro avversari che ancora non avevo inquadrato essere molto scarsi, perché sovrastimavano le proprie carte non dandogli il giusto valore.
Nei tornei internazionali, ci si trova di fronte a molte tipologie di giocatori, quali sono per te i più pericolosi e come fai per contrastarli?
Mah i giocatori più pericolosi per me sono quelli forti e bravi ehehehe, di nuovo a parte gli scherzi reputo i più temibili i giovani grinders provenienti dall’online mondiale, alcuni hanno davvero una marcia in più e sono capaci di mettere pressione al tavolo costantemente. Come li contrasto? Cerco di adeguarmi al loro gioco, studiare la tattica più efficace e cerco di trovare i loro punti deboli siano essi dei tells o dei leaks nel gioco, tutti ne abbiamo nessuno è perfetto …. A parte re Filippo (Phil Ivey) ovviamente :)
Molti sostengono che contro i maniac non si possa proprio giocare, sono imprevedibili, possono avere il nuts come un punto bassissimo, vanno all-in con tutto, insomma come si argina questo tipo di gioco?Ti è mai successo di incontrare personaggi così?
Certo che me ne sono capitati, specialmente in heads up dove la gente pensa che, più si è aggressivi a prescindere e più si hanno margini di successo. E’ anche vero che in heads up bisogna tendere ad assere più aggressivi rispetto alle altre discipline, ma tutto è relativo, relativo come dicevo prima all’avversario, al livello dei bui e al momento della partita. Alcuni poi tendono ad esasperare questo concetto fino all’inverosimile, i cosiddetti maniac che io chiamo “aggrodonk” in quanto le loro giocate hanno ben poco di sensato tendendo solo al terrore psicologico. In linea generale e in maniera superficiale posso dirti che, per contrastare questo tipo di giocatore, tendo ad aspettarli ed una volta che reputo di avere un punto superiore li faccio “suicidare” facendoli sparacchiare a caso. Ovviamente ci sono delle situazioni particolari dove la tattica più opportuna è esattamente quella contraria, ovvero il contro attacco per spiazzarli.
Nella tua fitta carriera, ti è mai successo di trovarti fuori posizione e questo apparente svantaggio ti abbia invece agevolato nel torneo? Contro giocatori aggressivi aspettarli e contro giocatori tight prendere l’iniziativa?
E’ sicuramente uno svantaggio trovarsi fuori posizione quando si è coinvolti in una mano e questo è vero quanto più è forte il nostro avversario. Ma se abbiamo studiato bene il nostro opponent e le carte si incastrano in una determinata maniera in molte situazioni possiamo trarre un vantaggio strategico dall’essere out of position. In alcuni tornei così come in alcune partite heads up mi è capitato di trasformare questo evidente svantaggio in un vantaggio effettivo, ma solo perché sapevo esattamente come il mio avversario si sarebbe comportato in quella specifica situazione. Certo giocare la maggior parte dei piatti fuori posizione alla lunga è troppo penalizzante anche perché pot controllare diventa più difficile, il floating per bluffare è quasi inutilizzabile a parte casi eccezionali e non saremo in grado di usare molte armi di cui disponiamo quando giochiamo la mano in posizione.
Ringraziamo moltissimo Alioscia, sempre molto disponibile, tanti auguri per la tua nuova avventura!