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Il Procuratore degli Stati Uniti Accusa Full Till Poker di Aver Praticato uno Schema di Ponzi

Chad Holloway
Chad Holloway
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Full Tilt Poker

Non c’è dubbio che il mondo del poker era ansioso di sentire le novità a proposito della udienza su Full Tilt Poker e la Alderney Gaming Control Commission (AGCC) che si è tenuta al Riverbank Park Plaza Hotel di Londra, ma sono state le notizie provenienti dall’Ufficio di Manhattan del Procuratore Generale degli Stati Unitiche hanno infiammato il mondo del poker. Il Procuratore Preet Bharara ha annunciato martedì la modifica delle imputazioni originarie da parte dei pubblici ministeri, imputazioni che determinarono il Black Friday, come parte dell’accusa di riciclaggio di denaro contro alcuni dei pezzi grossi di FTP.

Secondo tale modifica Full Tilt Poker e i membri del consiglio, inclusi il CEO Ray Bitar, Howard Lederer, Chris “Jesus” Ferguson e Rafe Furst hanno frodato i giocatori tramite quello che Bharara sostiene non fosse altro che uno schema di Ponzi: “Full Tilt non era una società di poker legittima, ma uno schema di Ponzi globale. I proprietari di Full Tilt si sono riempiti le tasche con i fondi presi dalle tasche dei loro clienti più fedeli mentre mentivano deliberatamente ai giocatori e al pubblico sulla sicurezza dei soldi depositati.”

Secondo l’accusa, "Bitar, Lederer, Ferguson e Furst erano tra i fondatori di Full Tilt Poker, oltre che proprietari di Tiltware, LLC, di una compagnia a responsabilità limitata californiana che era la società proprietaria di tutte le altre entità di Full Tilt Poker."

"In totale, circa 23 individui possedevano quote di Full Tilt Poker. Gli incriminati di FTP erano proprietari delle seguenti approssimative percentuali di Tiltware LLC: Bitar (7.8%), Lederer (8.6%), Ferguson (19.2%) e Furst (2.6%). Gli incriminati di FTP erano inoltre membri del Consiglio di Amministrazione di Tiltware LLC, e Ferguson era il Chairman del Consiglio di Amministrazione."

La modifica delle accuse, comprende altri dettagli, inclusa l’asserzione che al 21 marzo 2011 FTP doveva circa $390 milioni ai giocatori di tutto il mondo, con $150 milioni appartenenti ai giocatori statunitensi. FTP tuttavia aveva solo $60 milioni in deposito nei suoi conti bancari, il che vuol dire oltre $300 milioni dovevano essere corrisposti ai giocatori di tutto il mondo.

Questo è stato il risultato dei canali di transizione dei pagamenti di FTP che sono stati interrotti tanto che “la società ha dovuto affrontare difficoltà crescenti nel tentativo di raccogliere i fondi dai giocatori negli Stati Uniti. Piuttosto di rendere pubblico questo fatto, Full Tilt Poker ha semplicemente accreditato sugli account online dei giocatori i soldi che in realtà non aveva mai preso dai conti bancari dei giocatori stessi. Full Tilt Poker ha permesso agli utenti di giocare con – e perdere contro altri giocatori – questi soldi fantasma che Full Tilt Poker non ha mai davvero raccolto o posseduto.”

Non solo questo, ma l’accusa afferma che tra l’aprile 2007 e l’aprile 2011, Bitar, Lederer, Ferguson e Furst hanno riempito le loro tasche con circa $443,860,529.89 dei soldi dei giocatori.

Il comunicato stampa a riguardo delle nuove accuse dichiarava: "Bitar ha ricevuto circa $41 milioni, Lederer circa $42 milioni e Furst circa $11.7 milioni. A Ferguson sono andati circa $87,486,182.87 in distribuzioni, ricevendo almeno $25 milioni, con il restante saldo considerato come "dovutogli." Gran parte dei soldi distribuiti sono stati trasferiti ai membri del consiglio e ai proprietari su conti svizzeri e in altre località estere."

Ferguson, Lederer e Furst potrebbero essere aggiunti alla causa civile, il che non suggerisce che saranno degli uomini ricercati. Una fonte con conoscenza approfondita dell’accusa ha spiegato che mentre una causa penale potrebbe risultare in arresti, una causa civile porterebbe alla denuncia delle parti. Se un mandato dovesse essere rilasciato, questa metterebbe a rischio le proprietà; più nello specifico, i cinque conti bancari associati a questi individui che sono stati scoperti dal DOJ oltre a quelli presenti nella accusa originaria.

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