Poker in Italia: No al Poker nei Circoli e Sequestri di Dispositivi
Il boom del poker in Italia comporta anche la necessità di legiferare in settori finora non coperti da regolamenti nazionali e di difficile valutazione da parte delle autorità preposte. Un chiaro esempio viene dal poker live che dopo la regolamentazione di quello online sembra sempre più nel limbo.
In assenza di un regolamento chiaro e preciso la vita dei giocatori e degli organizzatori di eventi di poker è costretta tra i tentativi di ricerca di una soluzione legale e sicura e i ricorsi presso i tribunali nazionali.
Di ieri è la notizia di un circolo di Montecatini posto sotto sequestro per organizzazione illegale di tornei di poker sportivo nel dicembre 2010 e nuovamente giudicato con sentenza del Tar della Toscana e poi del Consiglio di Stato che hanno confermato l’illegalità dei tornei di poker nei circoli.
Più precisamente, dopo che a febbraio il Tar della Toscana aveva confermato l’illegalità dei tornei organizzati da chi non dispone della licenza dei monopoli, anche il Consiglio di Stato ha confermato che solo i concessionari AAMS hanno il diritto di organizzare eventi di poker sportivo.
Intanto si parla di interventi della guardia di finanza in un settore che è molto affine a quello del poker online: quello delle scommesse online. A Salerno infatti è stato scoperto e sequestrato un punto scommesse che per mezzo di terminali permetteva agli utenti di piazzare scommesse online per mezzo di siti non provvisti di licenza AAMS.
La Guardia di Finanza ha quindi posto sotto sequestro quindici postazioni e oltre 150’000 euro oltre al locale stesso dove era stata istituita la ricevitoria.
E ancora poker e dispositivi elettronici sono stati oggetto di scandalo ad Avezzano in provincia de l’Aquila. In un locale della zona sono stati infatti sequestrati 16 dispositivi elettronici per il gioco del poker perché in parte privi di autorizzazione AAMS e in parte modificati al fine di non garantire l’equità dei risultati.
Questa volta però i locali interessati non erano “bische clandestine” ma ricevitorie autorizzate. Queste però hanno violato la legge per aver utilizzato dispositivi non autorizzati ed aver addirittura organizzato tornei di poker online per mezzo di terminali installati nei locali stessi.
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