La Lega Chiede Regolamento per il Poker Live. Il Fine però è Evitare la Diffusione del Poker nei Club
Tutto è probabilmente iniziato a causa di un caso regionale sorto in Puglia dove, il 13 gennaio 2011, il TAR regionale ha bloccato l'ordinanza di sospensione dell'attività emessa dalla questura di Lecce nei confronti di un club locale sulla base della mancanza di un regolamento in merito all’organizzazione dei tornei di poker sportivo.
Questi infatti parrebbero essere leciti se rispettano le direttive espresse dal Consiglio di Stato con il parere n. 3237 del 2008.
La spiegazione di quanto affermato arriva da Agicops che afferma: Il Consiglio di Stato, nel citato parere, richiama l'articolo 721 del codice penale che stabilisce che è gioco d'azzardo quello nel quale ricorre il fine di lucro e la vincita o la perdita è interamente o quasi interamente aleatoria e afferma che il gioco del poker sportivo non è considerato gioco d'azzardo a condizione che la quota di iscrizione non superi i 30 euro, che non vengano distribuiti premi in denaro, che il giocatore non possa rientrare dopo aver esaurito la dotazione iniziale di fiches e che l'organizzatore del torneo non svolga nella medesima serata e nella stessa località più di un torneo.
In pratica, in assenza di una legge in senso proprio, basterebbe rispettare le direttive che distinguono un torneo di poker sportivo da una partita di gioco d’azzardo per poter organizzare un evento di poker.
E pare che sia proprio questa libertà a non piacere ad alcuni rappresentanti della lega. I deputati Bragantini, Fugatti, Forcolin e Comaroli hanno infatti presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere una regolamentazione per l’offerta del gioco del poker non a distanza.
E se l’interrogazione ha fatto esultare molti appassionati che da tempo aspettano una legge chiara sul poker live, i più attenti avranno notato che l’interrogazione chiede un regolamento non solo per coprire un vuoto legislativo ma anche e soprattutto per evitare la diffusione del poker nei club.
Il “team” di Maroni - spetta principalmente a lui la decisione in merito - ha infatti chiesto "quando e in che modo il governo intende intervenire per regolamentare i tornei non a distanza di poker sportivo, al fine di evitare la diffusione capillare di questo gioco nei club e nei circoli privati". La “diffusione capillare” del gioco è invece quello che tutti gli appassionati vorrebbero garantito dalla nuova legge.
Continua Agicos, "la legge 7 del luglio 2009, n. 88 - legge comunitaria 2008 - all'interno delle disposizioni riguardanti l'esercizio e la raccolta dei giochi a distanza, stabilisce, al comma 27 dell'articolo 24, che con regolamento del Ministro dell'economia e delle finanze, da adottarsi di concerto con il Ministro dell'interno, vengono disciplinati i tornei non a distanza di poker sportivo.
Tale regolamento non è stato ad oggi adottato e il 13 gennaio 2011 il TAR regionale della Puglia ha bloccato l'ordinanza di sospensione dell'attività emessa dalla questura di Lecce nei confronti di un club locale, affermando che è proprio l'assenza di tale regolamento che consente l'organizzazione dei tornei di poker sportivo, a condizione che siano rispettate le direttive espresse dal Consiglio di Stato con il parere n. 3237 del 2008. Il Consiglio di Stato, nel citato parere, richiama l'articolo 721 del codice penale che stabilisce che è gioco d'azzardo quello nel quale ricorre il fine di lucro e la vincita o la perdita è interamente o quasi interamente aleatoria e afferma che il gioco del poker sportivo non è considerato gioco d'azzardo a condizione che la quota di iscrizione non superi i 30 euro, che non vengano distribuiti premi in denaro, che il giocatore non possa rientrare dopo aver esaurito la dotazione iniziale di fiches e che l'organizzatore del torneo non svolga nella medesima serata e nella stessa località più di un torneo.
Il TAR regionale della Puglia ha disposto con la medesima pronuncia che la questura effettui il riesame del proprio provvedimento ed ha fissato l'udienza di merito per il mese di aprile 2011; conseguenza della decisione del TAR pugliese sarà la liceità dei tornei di poker nei circoli e nei club, ad avviso dell'interrogante vanificando, in parte, l'azione del Governo e delle forze sociali tesa, da un lato, a diffondere la cultura del gioco responsabile, al fine di portare a conoscenza di tutti gli effetti devastanti della dipendenza da gioco e, dall'altro, a perseguire tutte le forme di gioco illegale".
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