Altro Sequestro di “Totem” per il Poker su Siti Legali. Altro Abuso?
La querelle in merito alla legalità dei “Totem”, i dispositivi per la raccolta a distanza delle scommesse e per il gioco, è ormai oggetto di cronaca da oltre due anni.
L'installazione in esercizi pubblici, come bar o negozi, dei cosiddetti "Totem" per la raccolta a distanza delle scommesse è attività illecita. Non solo. Gli esercenti che attivano nel proprio esercizio commerciale questi apparecchi che consentono ai giocatori di effettuare giochi on line incorrono nel reato di intermediazione. Un'attività vietata e sanzionata, da ultimo, con la Comunitaria 2008 da sei mesi a tre anni.
Così ricordava alla Camera le regole del gioco nell’ottobre 2009 sottosegretario all'Economia, Daniele Molgora, rispondendo in Commissione Finanze a un'interrogazione presentata da Alberto Fluvi (Pd).
Fatto sta che da allora dispositivi Totem sono stati sequestrati in gran numero per poi essere dissequestrati a seguito delle sentenze delle corti d’appello nei casi in cui questi dispositivi fossero collegati ad operatori con regolare licenza AAMS. È ormai chiaro sia che esiste un vuoto normativo, sia che vi è discrepanza tra le azioni compiute dalla Guardia di Finanza e i verdetti delle corti d’appello.
Una recente operazione della Guardia di Finanza ha riaperto il dibattito. Ecco il resoconto di Gioco e Giochi:
Una vasta operazione condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro-Urbino nell'ambito di alcuni interventi finalizzati alla repressione di attività di gioco clandestino e irregolare sul territorio, ha portato al sequestro di numerosi dispositivi con connessione online istallati in alcuni esercizi pubblici dell'entroterra pesarese, finalizzati alla raccolta di poker e scommesse a distanza.
In totale sono stati sottoposti a sequestro 13 computer e 7 apparecchi ‘totem', rinvenuti in cinque esercizi pubblici, per un giro d'affari stimato intorno a 1 milione di euro. Undici le persone denunciate. L'operazione è il risultato di una prima ‘tranche' di controlli, che continueranno ad essere condotti sul territorio nei prossimi mesi.
"Le indagini, iniziate circa 2 mesi fa, hanno visto protagonisti alcuni finanzieri che, in abiti civili, si sono introdotti negli esercizi commerciali dislocati sul territorio, tra bar, sale giochi e ristoranti", spiega il Capitano Ranaudo, del comando provinciale della Gdf. "Sotto la lente sono finiti diversi dispositivi, tra cui i cosiddetti ‘totem' che, pur consentendo il collegamento telematico a siti di poker e scommesse online con regolare concessione, sono sprovvisti dell'autorizzazione dei Monopoli di Stato".
Una ‘querelle', quella sulla legalità degli apparecchi ‘totem' per il gioco a distanza, che come sappiamo, è ancora aperta: nell'ultimo anno sono stati sempre più frequenti i dissequestri di totem disposti dai vari Tribunali italiani, cui si è aggiunta la recente pronuncia della Corte di Cassazione che ha ribadito il principio secondo cui il sequestro di apparecchi che consentono il collegamento alle piattaforme di siti dotati di regolare licenza AAMS altro non è che un abuso.
Una questione che sembra invece più chiara è quella che riguarda il gioco online tramite pc disponibili in locali che non dispongono della licenza di internet points. In questo caso i sequestri sembrano essere legittimi in quanto scaturiti non da una violazione dei diritti spettanti ai monopoli di stato ma alle gestione di attività senza regolare licenza.
Come sottolinea il responsabile della Guardia di Finanza che ha gestito la recente operazione. Il rischio principale generato da questa offerta incontrollata è il riciclaggio di denaro sporco da parte della criminalità organizzata.