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Le Dieci Più Grandi Storie del 2010: #2, La Regolamentazione del Poker Online negli USA

Don Peters
Don Peters
8 min read
Congresso

Nel 2010, il settore del poker aspettava l’avanzamento della causa per la legalizzazione e l’autorizzazione negli Stati Uniti. Dall’inizio dell’anno, tutti erano impegnati in un gigantesco gioco d’attesa, e nessuno sapeva cosa aspettarsi quando sarebbe giunta la data dell’1 giugno 2010. Questa era la data in cui l’Unlawful Internet Gambling Enforcement Act sarebbe entrato in vigore.

La maggior parte delle persone coinvolte nel poker in qualche modo si preoccupava di quanto sarebbe successo aspettando gli sviluppi e spesso ha dovuto passare da notizie positive a negative. Prima, si è parlato della legalizzazione interstatale del poker online in New Jersey facendo aumentare le speranze, ma queste si sono di nuovo perse quando il repubblicano Scott Brown ha sconfitto il democratico Martha Coakley in un elezione speciale per assegnare il posto al senato del defunto Ted Kennedy. Poi la California è diventata un attore importante per la legalizzazione del poker online interstatale e le cose sono di nuovo diventate positive.

Il senatore Harry Reid si pensava fosse uno di quelli che avrebbe difeso la causa del gioco online sostenendo il rinvio dell’entrata in vigore dell’UIGEA, cosa che ha attratto l’attenzione della Poker Players Alliance. La PPA è stata così incoraggiata a donare fondi per la sua rielezione, come era avvenuto in precedenza solo per il senatore Robert Menendez che aveva presentato un disegno di legge al senato per la regolamentazione del poker.

A fine febbraio, la legislazione sul gioco online ha visto l’apparizione di un altro disegno di legge con maggiori implicazioni. Questa proposta di legge fu la Bipartisan Tax Fairness and Simplification Act presentata dai senatori Ron Wyden e Judd Gregg che avrebbe semplificato e riformato il codice fiscale americano. Per pagare gli sgravi fiscali delineati nel disegno, c’era una disposizione per autorizzare, regolare e tassare il settore del gioco online. Due cose erano molto importanti a riguardo. Primo, la proposta di legge fu introdotta da un membro di entrambi i partiti, cosa molto incoraggiante. Secondo, ha creato un precedente per la legislazione del gioco online di essere collegato ad altri interessi. Questa è stata un ottima notizia per il poker, significando che se la regolamentazione avesse continuato ad essere collegata ad altri disegni di legge come un modo per generare entrate, sarebbe stato la via per il poker online di guadagnarsi la legalizzazione negli USA.

Nel mese successivo, le speranze dei difensori del poker hanno subìto un altro colpo quando, secondo il membro del Congresso Barney Frank, l’UIGEA non avrebbe ottenuto un altro rinvio da parte del Dipartimento del Tesoro. Il senatore Jon Kyl ha fatto un grosso passo bloccando la nomina al Tesoro dell’uomo del presidente Obama. L’UIGEA avrebbe cominciato a produrre i suoi effetti dall’1 giugno 2010. La data aveva già subìto un rinvio e non ce ne sarebbe stato un secondo.

Cos’ha fatto la PPA a proposito? Dopo aver presentato con successo una petizione per ritardare l’entrata in vigore, ha concentrato i suoi sforzi nel raffinare la versione finale della legge.

Altri hanno lavorato nel mese di marzo. Il repubblicano Jim McDermott ha reintrodotto il suo Internet Gambling Regulation and Tax Enforcement Act a fine mese. Il disegno di legge non avrebbe dovuto competere con quello di Frank, ma i due avrebbero lavorato insieme. Il piano era quello di combinare le due proposte nella legislazione che sarebbe arrivata al voto alla Camera.

Il primo giugno 2010, l’UIGEA era in pieno effetto. Nei giorni precedenti, il mondo del poker si era ritrovato a Las Vegas in preparazione delle World Series of Poker. Molti giocavano a poker online negli USA ed erano ansiosi per quella data. Quando è giunta, le cose non si sono trasformate in quello che tutti temevano. Infatti, il nostro Matthew Kredell ha riportato che a un certo punto oltre 41,000 stavano giocando a cash games su PokerStars e altri 17,000 su Full Tilt Poker. Molti pros e giocatori di poker online hanno tirato un sospiro di sollievo all’interno del Rio All Suite Hotel & Casino sapendo che i tavoli virtuali non sarebbero diventati un deserto. Ma, molto sarebbe cambiato in peggio nelle successive settimane.

Dopo un mese dell’entrata in vigore dell’UIGEA, non molto era cambiato per il mondo del poker online. I games si svolgevano regolarmente sui siti con migliaia e migliaia di giocatori che si affrontavano tra di loro. Ciò che è cambiato è stato l’evitare ai cittadini statunitensi di depositare sui siti online. Ma, nonostante ciò i giocatori hanno trovato il modo per superare questo ostacolo. La PPA ha contattato i suoi membri per chiedergli una notifica all’organizzazione in caso di problemi nel prelevare i fondi. John Pappas, direttore esecutivo della PPA, ha riferito che l’organizzazione non ha ricevuto tante lamentele. Dopo tutto, si era solo ipotizzato che l’UIGEA avrebbe avuto un impatto sulle transazioni dei siti di poker.

A luglio, i giocatori di poker in California hanno ricevuto qualche buona e cattiva notizia mentre la legislazione statale sul poker online veniva bloccata. Il senatore Rod Wright, che aveva presentato il California Online Poker Law Enforcement Compliance and Consumer Protection Act, ha annunciato a sorpresa di aver ritirato il suo disegno di legge il 29 giugno. Wright aveva ancora intenzione di portare avanti la legislazione sul gioco online, ma voleva sedersi con le parti interessate per scrivere un disegno di legge che avrebbe ricevuto il sostegno di tutti. La buona notizia era che si sarebbe cercato di proporre una legge che avrebbe reso felici i giocatori.

Il 28 giugno 2010 la Commissione Finanza ha votato a favore dell’Internet Gambling Regulation, Consumer Protection and Enforcement Act di Frank con 41-22-1. Ottimo risultato per il poker online, ma non perché significava un imminente legalizzazione del gioco. Bensì perché ha mostrato quanto lontano fosse arrivata la battaglia. Quattro anni prima, il Congresso aveva votato 6-1 contro, sostenendo l’UIGEA. In questa data chiave dell’anno, la commissione ha votato quasi 2-1 a favore della causa.

Dopo il passaggio della proposta di Frank, gran parte della comunità del poker era entusiasta. Molti parlavano addirittura di un imminente legalizzazione federale. Ma nonostante questo importante passo del movimento, c’era ancora molto lavoro da fare e una lunga strada da percorrere prima che il disegno di Frank potesse diventare legge.

Alla fine di agosto, la PPA ha chiamato i suoi membri a firmare una lettera per spingere il Commerce Casino a cambiare la sua posizione sul disegno di legge di Frank. Oltre 10,000 persone hanno firmato la lettera inclusi prominenti giocatori professionisti di poker come Annie Duke, Tom Dwan, Barry Greenstein, Greg Raymer, Huck Seed, Patrik Antonius, Ted Forrest, Phil Hellmuth, Phil Ivey, Vanessa Rousso, Doyle Brunson, Gus Hansen, Jennifer Harman, Howard Lederer, John Juanda, Mike Matusow, Chris Moneymaker, Phil Laak, Erick Lindgren, Chris Ferguson, Daniel Negreanu, Eli Elezra ed Allen Cunningham.

Andando verso la fine dell’anno, il diritto di poter giocare a poker ha visto una serie di progressi senza precedenti. Il passo successivo è stato l’avanzamento in commissione dell’Internet Gambling Regulation and Tax Enforcement Act di McDermott. La PPA ha chiesto ai suoi membri di scrivere ai propri rappresentati al Congresso per sostenere la legge.

Sfortunatamente, il disegno di legge non avrebbe potuto ottenere una votazione prima delle elezioni di novembre, secondo un portavoce del Congresso, che aveva citato la mancanza di tempo nel programma della commissione. La votazione era vista come un altro grosso passo in avanti per la regolamentazione del poker online ma le possibilità di arrivarci entro l’anno erano poche.

Ancora a settembre, Washington ha confermato una legge del 2006 che rendeva un crimine giocare a poker online nello stato. Lee Rousso, direttore della PPA a Washington, ha portato la legge in tribunale, ma i giudici hanno deciso contro di lui. Rousso si era riferito alla legge come una violazione della clausola sul commercio presente nella costituzione, che proibiva agli stati di proporre una legislazione che discriminasse il commercio interstatale. Invece di portare la questione davanti alla Corte Suprema, Pappas ha dichiarato che la via legislativa sarebbe stato il modo migliore per superare la legge.

Al contrario, il senato del New Jersey ha approvato un disegno di legge sul gioco online a novembre con un impressionante margine di 29-5. Questo prevede l’autorizzazione e la regolamentazione del poker online nello stato. Poco dopo anche la California sembrava voler seguire le stesse orme.

Quando rimaneva solo un mese alla fine del 2010, Harry Reid ha fatto tutto il possibile per far passare la legge che regolasse il poker online, provando a collegarla con altre leggi. Secondo Pappas, se ciò fosse avvenuto il poker online sarebbe diventato una realtà.

Le voci che si erano susseguite per tutto l’anno a proposito del supporto di Reid al poker online, sembravano ora vere. Ma ancora la legge no era perfetta e molti giocatori erano preoccupati di una cosa: un periodo di blackout di 15 mesi prima che le licenze venissero assegnate. Questo tempo serviva ai casinò alle società del settore per riorganizzarsi. Ciò ha fatto preoccupare molte persone che si sono chieste se volessero davvero che la legge passasse.

Passerà? Non passerà? Ma poi a metà dicembre, gli sforzi di Reid hanno subìto un colpo fatale.

Il tentativo di Reid è stato molto limitato per le negoziazioni del presidente Obama con i Democratici. Ciò ha reso difficile pensare che tale disegno di legge potesse andare avanti.

Il nostro Mathew Kredell ha riportato che lunedì 6 dicembre Obama ha raggiunto un accordo con i leader repubblicani per estendere gli sgravi fiscali dell’era Bush. L’8 dicembre il Las Vegas Sun ha citato le parole di Reid "non siamo in grado" in risposta alla domanda se avrebbe continuato a sostenere la legalizzazione del gioco. Parole poi smentite dallo stesso Reid.

Pappas ha detto a PokerNews a metà dicembre che le negoziazioni di Reid fallite il 9 dicembre hanno reso chiaro che non sarebbe passata una legge sulle tasse che includesse qualche allegato. Quindi, alla fine nonostante i media stavano mantenendo vive le speranze quasi una settimana dopo Reid ha alzato bandiera bianca.

Il fattore più importante in questa saga è che Harry Reid, il membro più importante del senato, alla fine si è reso favorevole all’autorizzazione e alla regolamentazione del poker online. Qualcosa di molto positivo per il futuro specialmente con l’inizio del 2011.

Insomma, la comunità del poker ha vissuto nel 2010 degli alti e bassi per quanto riguarda la legislazione del poker online. Di sicuro l’anno appena concluso ha insegnato che la strada per la legalizzazione sarà lunga e difficoltosa.

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