La Posta di Luca Pagano – Preparazione Mentale
Domanda: Sono un giocatore di Texas Hold’em online e da un po’ di tempo ho fatto la scelta di farmi seguire da un preparatore mentale non per la tecnica di gioco, ma per gli aspetti “tattici” se possiamo definirli così. Ho potuto riscontrare un notevole beneficio sia dal punto di vista dei risultati che dal punto di vista della consapevolezza di come gioco e di quanto riesco a essere costante e in grado di controllare il mio personale approccio al gioco. In particolare, sono riuscito ad affrontare meglio alcune fasi critiche del torneo (o sit&go) come ad esempio quella del prebolla, superando paure e ostacoli che bloccavano un po’ il mio gioco. Inoltre il preparatore che mi ha seguito mi ha aiutato a consolidare una mia routine mentale di ragionamento, cosa che mi ha reso più sicuro nelle molteplici situazioni al tavolo. Tu cosa ne pensi e come giudichi l’apporto della preparazione mentale anche nel poker?
Risposta: Il poker è senza dubbio un gioco ad alta componente mentale, ma questo non solo nell’accezione ormai diffusa di riuscire a leggere psicologicamente l’avversario come ad esempio attraverso i tells, ma anche e soprattutto perché è un gioco dove la disciplina mentale fa la differenza. È sicuramente molto importante individuare i tells, avere presa psicologica sul tavolo o leggere gli avversari, ma essere forti psicologicamente significa prima di tutto arrivare ad un torneo nella giusta condizione mentale. Per questo motivo credo molto nella preparazione mentale, un approccio che deriva dalla psicologia dello sport.
Venendo a cosa ci può dare un preparatore mentale, ecco quello che si può apprendere:
- Capacità di analisi: troppe volte nel poker, e questo riguarda anche grandi giocatori, si tende a dare per scontato un nostro modo di giocare, un certo approccio, così come l’abitudine (dura a morire) di incolpare la sfortuna quando le cose vanno male. Prima di tutto impariamo a scavare a fondo nel nostro gioco e nelle sue eventuali lacune tecnico-tattiche.
- Vincere i propri demoni: lavorando con un preparatore mentale con una certa costanza soprattutto nel periodo iniziale, possiamo individuare e usare meglio i nostri punti di forza. Ma anche far emergere i nostri punti di debolezza: paura di essere eliminati e quindi incapacità di giocare nelle fasi critiche di un torneo (es., il prebolla), cattivo rapporto con il denaro che conduce a un atteggiamento troppo passivo nel gioco (o troppo indifferente alle perdite), difficoltà ad affrontare determinati tipi di giocatori (le bestie nere), etc etc.
- Avere chiara la nostra sequenza mentale di decisione: essere in grado ogni volta che ci sediamo ad un tavolo di avere sotto controllo tutte le variabili necessarie per affrontare in modo ottimale le tante decisioni che dobbiamo prendere (tipologie di giocatori, fase specifica del torneo, selezione delle starting hands, livello di aggressività etc.), è un elemento indispensabile per rendere solido il nostro gioco sia nei momenti critici sia in quelli di noia.
Tutti questi fattori si possono sicuramente ottenere o migliorare attraverso l’aiuto che ci può fornire un buon preparatore mentale, ancora meglio poi se è un conoscitore (non necessariamente un giocatore) delle specificità del poker: questo perché deve poter conoscere bene le dinamiche e i problemi, soprattutto di decisione, caratteristici del poker.
Io stesso mi rivolgo di tanto in tanto a un preparatore mentale, con la comodità di poterlo fare online, sia se sto giocando un torneo e analizzando quindi alcune sensazioni o giocate dal vivo, sia come fase di confronto e analisi su quello che mi è successo in un torneo già giocato (o in una serie di tornei consecutivi).