Gioco A Poker Non Sono Un Criminale: Ecco Le Mille Facce della Protesta Pro Poker Live
Le voci e le manifestazioni a favore del poker live in Italia si stanno moltiplicando. Moltissime le discussioni in materia, le proposte per salvare un'ampia parte dell'universo pokeristico italiano; quello fatto dai circoli grandi e piccoli, dalle associazioni e dai centri sportivi, insomma da tutti gli appassionati, che in questi anni hanno cercato di portare alla luce un gioco totalmente sommerso e molto più vicino all'illegalità. Abbiamo raggiunto Max Dembo, uno dei fondatori di giocoapokernonsonouncriminale.com, un sito che ha messo la sua faccia e quella di tanti altri giocatori a disposizione di un poker pulito e sano.
Chi c'è dietro: Gioco a poker, non sono un criminale?
Siamo un gruppo di comuni giocatori di poker. Come (credo) molti altri, la nostra prima reazione dopo aver saputo dello stop al poker live deciso dal Governo è stata quella di sentirci offesi. Vedere la nostra passione e il nostro hobby preferito trasformato in una attività illegale ci ha spinto a far sentire la nostra voce.
Come è nata questa iniziativa, l'idea anche di porla in modo così divertente?
Abbiamo seguito con interesse il formarsi di parecchi gruppi nati spontaneamente per protestare ufficialmente contro lo stop al poker live. La nostra impressione, però, è che non si otterrà molto, almeno finché non riusciremo a far capire al grande pubblico, a chi non gioca a poker, che il poker è un gioco che unisce e non un problema sociale.
L'idea che abbiamo avuto, quindi, è stata di lanciare un'iniziativa parzialmente ispirata alla protesta di Repubblica, che ha chiesto ai propri lettori di fotografarsi con un cartello con su scritto "farabutto". Noi chiediamo a chi ama il poker di fotografarsi con un cartello (o con una scritta fatta al computer) che riporti il nostro slogan "Gioco a poker, non sono un criminale", per mostrare che siamo persone normali, e non abbiamo nulla di cui vergognarci. Come si può notare dalle foto pubblicate, pubblichiamo anche varianti più goliardiche e fantasiose del nostro slogan.
Quali sono i vostri obiettivi? Avete portato a casa già qualche conquista ?
Il nostro obiettivo è di raggiungere il grande pubblico e i media generalisti con questa protesta. Vogliamo mostrare il paradosso di una legge che dipinge giocatori come criminali e i circoli live come pericolosi covi di biscazzieri. Vogliamo far vedere che i giocatori sono normalissimi cittadini, non "drogati" né "criminali". La nostra più grande conquista, finora, è stata vedere l'adesione di persone di ogni età e professione, come le nostre foto dimostrano.
Avete avuto una buon riscontro da chi dovrebbe tutelare i giocatori e i circoli? Parlo ovviamente delle federazioni. Quale i soggetti più sensibili alla vostra protesta?
In realtà non abbiamo avuto molto supporto da parte di federazioni e grandi associazioni. Anzi, gli unici a darci visibilità sono stati i siti di poker e qualche gruppo su Facebook. Noi saremmo felicissimi di avere l'appoggio delle federazioni, ma forse la loro opinione è che il nostro progetto non sia abbastanza "serio". Se il silenzio da parte delle federazioni è dovuto a questo, beh, crediamo che stiano sbagliando. Qualsiasi iniziativa che faccia conoscere un problema alla gente può essere utile, specialmente in un momento in cui c'è gente che perde il proprio posto di lavoro (pensiamo al personale che lavorava nei circoli). Speriamo, prima o poi, di poter contare sul supporto di chi dovrebbe tutelare e gli interessi dei giocatori e diffondere la cultura del poker in Italia.
In un momento così difficile per il poker live, quali scenari immaginate per il futuro della cultura pokeristica italiana?
Il rischio, come dice il nostro slogan, è che si getti tutto il settore nell'illegalità. Noi preferiamo che ci siano i circoli di poker; le bische non ci piacciono. Non abbiamo nulla contro l'online, ma pensiamo che sia importante avere una cultura del gioco live per far crescere il poker come gioco e come sport. La nostra speranza è che in futuro ci sia più interesse da parte delle istituzioni (e degli organi che rappresentano giocatori ed operatori) a far crescere un settore che ha enormi potenzialità, invece che proibire con una mano mentre si tenta di far soldi con l'altra.
Quali sono i prossimi passi, eventi, proposte-mosse?
Al momento vogliamo concentrarci sulla crescita di giocoapokernonsonouncriminale.com. Il prossimo passo è riuscire a farci sentire da stampa e TV. Siamo convinti che si tratti di una protesta originale e divertente, e non ci dispiacerebbe ricevere le foto dei lettori di Pokernews.it :) Riguardo possibili iniziative future... chissà... le idee non mancano!
Grazie Max e buon lavoro!